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Beni comuni: da Arvultùra lettera aperta a SEL Senigallia

"Decida con chi stare, con il popolo del referendum o con la svendita del settore pubblico"

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Acqua pubblica

Più di due anni fa, spontaneamente, insieme ad associazioni, gruppi politici, sindacati e singoli cittadini abbiamo dato vita alcomitato senigalliese per osteggiare le politiche neoliberiste del governo Berlusconi, attraverso un referendum abrogativo.In questa lotta avevamo deciso d’investirci con tutte le nostre forze, in quanto ritenevamo e riteniamo tutt’ora, sacrosanta la difesa di un bene comune come l’acqua, per sottrarla all’ingordigia dei privati e alla logica del profitto.

Abbiamo sempre avuto la consapevolezza che l’esito positivo del referendum non sarebbe stato sufficiente per raggiungere la ripubblicizzazione del servizio idrico integrato.

Però – forse con ingenuità – non ci saremmo mai aspettati che l’esito fosse completamente ignorato dalle amministrazioni; che queste paladine della legalità, paradossalmente, mettessero in atto pratiche di disobbedienza – non applicando le leggi volute dal popolo – a difesa del mercato privato e delle lobby partitiche ed economiche.

Oltre ad avere vissuto sulla nostra pelle l’inganno e la sottrazione dell’esercizio del referendum come strumento di democrazia diretta, abbiamo vissuto anche la beffa dei partiti politici che hanno cavalcato la popolarità del referendum con l’unico scopo – fino a prova contraria – di avere visibilità: un tornaconto elettorale.

Sinistra Ecologia e Libertà in diverse occasioni dentro quest’Amministrazione, ha disatteso la volontà popolare e del movimento cittadino – al quale fa parte, anche se quando si trattava di votare, il comitato non è mai stato consultato – approvando in Consiglio Comunale delle mozioni che si sono mosse in direzione contraria rispetto alla ripubblicizzazione della Multiservizi S.p.A..

Parliamo e ci rivolgiamo solo a SEL, in quanto il resto dei partiti che compongono la maggioranza hanno da tempo adottato – al di là dei mugugni di qualcuno – in maniera chiara – soprattutto da un punto di vista culturale – delle politiche neoliberiste e di rigore.

Quello che sta accadendo in questi giorni con i tagli per l’assistenza ai disabili, che ha comportato anche la cassa integrazione per cinquanta lavoratori e il non rinnovo del contratto per otto, è in questo senso paradigmatico, oltre che vergognoso.

E allora ricapitoliamo:
Il 21 dicembre 2010 è stato approvato in Consiglio Comunale il cambiamento del regolamento edilizio per l’installazione d’impianti idrici duali per le case nuove e in via di ristrutturazione.

E’ stata anche votata la garanzia di 50 lt d’acqua al giorno per gli inadempienti. A distanza di due anni tutto questo, ancora, resta sulla carta.

Il 25 gennaio ha sostenuto l’accesso al prestito-ponte con la banca Dexia Crediop, finanziatrice del Gruppo Hera; area PD.

Oltre ad essere “particolarmente attenta” nel finanziare numerosi servizi idrici d’Italia, questa banca ha dei titoli inquinati per 3,5 miliardi di euro in Grecia.

Un’eventuale grossa crisi come quella del 2008 metterebbe a rischio una porzione importante del debito contratto dal nostro gestore.

Il 20 giugno, sfruttando l’ultima legge del governo Berlusconi, ha sostenuto l’accorpamento del Cir 33 s.r.l. sostenendo, di fatto, la creazione di una Holding Multiutility in cui è previsto l‘ingresso di capitali privati.

Peccato che il 20 luglio, la Corte Costituzionale, abbia dichiarato illegittima la legge sopra citata. A volte a essere più realisti del re, si rischia di fare delle magre figure.

Sull’annosa questione della remunerazione del capitale investito, che Multiservizi S.p.A. continua imperterrita, a recuperare indebitamente dalle bollette dei cittadini, SEL ha fatto solamente un’interrogazione comunale e una lettera aperta al Sindaco, che per altro non si è degnato neanche di rispondere, almeno pubblicamente.

In sostanza, un semplice interloquire pubblico tra parti della stessa maggioranza, le quali potrebbero tranquillamente confrontarsi in forma privata, dato che per altro non vi è alcuna mozione d’intento.

Un’operazione di facciata, sterile, come quella della modifica dello statuto della Multiservizi S.p.A., che magari ci si appresta a votare alla conclusione del dibattito avvenuto in terza Commissione.

Pensiamo che il tempo dell’alternanza, della compatibilità, sia finito. Pensiamo che sia il tempo dell’alternativa – di sistema – che vuol dire innanzi tutto porre delle rigidità politiche contro la svendita del settore pubblico e la sua gestione partitica/clientelare.

Alternativa – per noi – vuol dire prendere parte, assumendosene anche i rischi.

Pensiamo che la sezione senigalliese di SEL e quindi in primis il suo Consigliere Comunale, debbano decidere da che parte stare e non solo con il cuore o con le parole, ma con pratiche di governo.

A meno ché, non si voglia ripetere l’esperienza della tristemente nota “sinistra arcobaleno”, continuando ad alimentare il così detto “voto utile, al PD, o il “voto di protesta”, a Grillo.

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