Ciò che più sconcerta in questa vicenda è il silenzio della Giunta. Il Sindaco e gli Assessori sono a conoscenza di tutto ed anche del grido di dolore alzato dalle famiglie con l’affollata conferenza stampa di lunedì scorso, ma nessuna risposta è pervenuta da chi ha il dovere di risolvere la situazione.

Martedì 17, in Commissione, l’Assessore Volpini ha improvvisato una futura “variazione di bilancio da settembre”. La stessa frase è stata farfugliata dal vice sindaco Memè in risposta alla mia interpellanza in Consiglio Comunale (mi si scusino i toni, ma questa negligenza fa proprio perdere la pazienza!). Tutta la stampa ne ha parlato e la città, non solo  le famiglie dei disabili e gli educatori, è in attesa.

Penso che i governanti locali non abbiano capito la gravità della situazione prodotta dai tagli lineari che hanno deciso in prima persona (modalità che fingono di non condividere quando è praticata da altri).

Lo ripeto ancora una volta: alcune decine di famiglie vivono una condizione di emergenza, spesso 24 ore su 24, attenuata fino a qualche settimana fa dall’opera degli educatori che intervengono con professionalità, sulla base di progetti educativi elaborati con l’apporto fondamentale degli specialisti della ASL.

Lo stato attuale delle cose è peggiorato, dopo che i Tremonti nostrani hanno tagliato il 50% degli interventi senza avere la competenza specialistica in merito ai progetti e non rendendosi conto che le ore stabilite in base alle diagnosi personali rappresentano un diritto riconosciuto dalla legge.

Cosa aspettano a tornare indietro? Perché non ammettono di essersi semplicemente sbagliati? Errare humanum est e tanti sarebbero disposti a scusarli se il servizio riprendesse da subito. Governanti locali, il vostro negligente silenzio si sta trasformando in prepotenza contro alcune famiglie che già conoscono la prepotenza della natura.
Non indugiate oltre.