Senigallia, lettera aperta di Liverani al Sindaco Mangialardi
"Capisco sempre tutto ma alla fine le belle frasette sono stucchevoli"
Mio caro Sindaco,
ho letto la lettera che hai inviato a tutti i Senigalliese e, sempre nel concetto del rispetto e dell’educazione, desidero rispondere personalmente su alcuni punti che ho ritenuto non propriamente giusti.
Che stiamo vivendo un momento non propriamente idilliaco, economicamente parlando, è sotto gli occhi di tutti, ma non penso che sia il più grave del dopo guerra come ci scrivi. Dicembre 1973, era l’inizio di un periodo non particolarmente felice perché tutte le certezze di una possibile ripresa economica del paese, a breve termine, naufragavano. Era cominciata “l’austerity”. Il governo aveva anticipato quelle misure restrittive, adottate anche in buona parte dell’Europa, che avrebbero cambiato la vita degli italiani. L’assenza di automobili ed il conseguente naturale silenzio, era il segnale inequivocabile della loro messa in atto. La crisi petrolifera, stava quindi rivoluzionando le abitudini degli italiani. Il prezzo del petrolio saliva alle stelle: la riduzione dell’illuminazione stradale, compresi gli addobbi natalizi, la chiusura dei bar entro la mezzanotte e la sospensione dei programmi televisivi alle 23, generavano ulteriori risparmi energetici.
Ma gli italiani, popolo nettamente più in gamba di tanti altri, ne seppe venire fuori, e sarà così anche questa volta, non senza sacrifici ovviamente. E’ giusto preoccuparsi, ma senza allarmismi inutili.
Premetto, perché non amo essere sempre il “bastian contrario”, che sui problemi del blocco del “Patto di Stabilità” concordo con te e con tutti quelli che se ne lamentano. Bloccare dei soldi già stanziati e che i Comuni hanno nei cassetti, non la trovo una gran furbata, ma tant’è questa è la realtà.
Il sottoscritto da sempre però, constatata la realtà delle cose, non ama piangersi addosso ma cerca di escogitare nuove idee per sopperire appunto alle problematiche. E questo vale anche per l’IMU, l’annosa patrimoniale messa dal Governo dei Tecnici. Su questo argomento ho speso, non solo io ma anche chi mi affianca in questo cammino, fiumi di parole. Non ho mai ricevuta nessuna risposta da parte tua, nessun contradditorio, nessuna replica.
Ci scrivi, riguardo l’IMU, che il Comune ha voluto proteggere nella maniera più ampia possibile le prime case e gli immobili destinati all’esercizio di una attività economica, evitando così di colpire chi già soffre pesantemente gli effetti delle crisi.
No, questo non è vero. Mi duole ritornare su questo argomento, ma in maniera molto educata devo controbattere dicendo che non avete voluto andare veramente incontro ai cittadini per quanto riguarda la prima casa, un bene che considero inviolabile e intassabile, perché per avere una casa al 90% si chiede un mutuo ventennale o trentennale, quindi la proprietà è della banca con l’ipoteca che mette, e tassarla anche ritengo che sia veramente una cosa ignobile.
Il Decreto “Salva Italia” dava ai Comuni ampissimi spazi di manovra, ma a Senigallia si sono ignorate volutamente le “ciambelle di salvataggio” a scapito dei cittadini. Non è vero, come ci scrivi, che di questa imposta non rimarrà praticamente nulla. Non è vero, come mi hai detto quando ci siamo incontrati di persona, che non si poteva mettere l’aliquota dello 0,2% sulla prima casa.
E ti dirò di più, l’Art. 13 relativo a questa tassa, addirittura prevede che l’IMU sulla prima casa non sia proprio messa. Ovviamente lo stesso articolo detta le regole per poter omettere l’IMU sulla prima casa, e Senigallia, essendo un Comune virtuoso come spesso ci ricordi, aveva tutte le carte in regola per non farla pagare. Questo i cittadini devono saperlo, peccato che nessuno della tua amministrazione lo abbia mai detto.
La settimana prossima la Fiamma Tricolore, tramite il sottoscritto, presenterà una proposta di abbattimento totale sulla prima casa, con tanto di numeri e cifre, in perfetto accordo con tutti gli articoli della Legge e a quel punto si potrà vedere a chi stanno veramente a cuore i cittadini senigalliesi.
Sempre nella cortese lettera che ci hai inviato ci informi che i proventi della tassa di soggiorno verranno investiti nell’offerta turistica rendendo Senigallia sempre più attraente. Spiegarci nel dettaglio come, dove e quando era impossibile? Secondo me no, se avete delle idee perché non comunicarcele? Diversamente sembrano sempre le solite belle frasette accattivanti ma che di fatto non dicono nulla.
Capisco sempre tutto e a volte lo comprendo anche, ma alla fine le belle frasette sono stucchevoli, proprio perché siamo in un momento di crisi ai cittadini piacerebbe sentire le “soluzioni”, non le cose vacue. A Senigallia sono anni che non si affrontano tematiche care ai cittadini, Senigallia non ha, turisticamente parlando, una sua identità precisa, vive di quella quattro/cinque manifestazioni che si ripetono ogni anno e nulla più. Ci sono buchi spaventosi tra una manifestazione e un’altra, e i commercianti si lamentano ovviamente.
Complanari, rotatorie, grosse opere urbanistiche, consorzi balneari a scopo “pappa”…ma siamo così sicuri che è questo che interessa ai cittadini? Secondo il sottoscritto alla gente interesserebbe vedere cose molto più tangibili a loro e non ai soliti pochi. Perché il popolo vive i problemi nel quotidiano, ed su questo che vorrebbe vedere una vera tangibilità di un Comune che si definisce rispettoso dei cittadini.
“Sarò il Sindaco di tutti” ci avevi detto…girando continuamente tra la gente sento che la pensano diversamente, un motivo forse ci sarà. E la mia non è retorica o populismo come spesso mi è stato detto, la mia è la realtà che tocco con mano. A mio modesto parere, un Sindaco dovrebbe avere a cuore i problemi dei cittadini, anche scavalcando le logiche dei partiti, perché la politica ha ampiamente dimostrato che guarda solamente la logica degli interessi degli amici degli amici.
Non c’è nessuna cattiveria in questa mia lettera, c’è solo una delusione nel vedere una così bella cittadina come Senigallia che non si evolve e che non ha una identità per “colpa” di una politica ormai spenta.
Ultima postilla, l’averti scritto dandoti del “tu”, non è un atto di irriverenza in quanto mi reputo una persona educata, è solamente un piccolo tentativo per vedere se, per una volta almeno, posso essere degno di una risposta.
Be... detto da uno che usa i bambini per fare propaganda politica (schizzati dalla "fiamma" sulla guancia) suona un pò falso...
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