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Senigallia, si sblocca la vicenda degli operai non pagati: raggiunto l’accordo

Termina la protesta: gli straordinari verranno saldati, ma alla fine son pochi i soddisfatti

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A sinistra: due operai. Dal centro verso destra: il titolare della Si.Bo. Luigi Sirani, il segretario Cgil Mohammed El Hasani, l'ing. Urbinati dell'Erap e un attivista di Precari United

La vicenda degli edili non pagati si è parzialmente risolta. Con una bozza di accordo tra l’azienda, gli operai, il sindacato e l’ente appaltante che accontenta alcuni per non soddisfare nessuno.

Bozza di accordo che fa capo alla misura del concordato preventivo per poter fronteggiare le spese – prima non riconosciute – per gli straordinari effettuati dagli operai e che pone dunque fine alla mobilitazione indetta nel pomeriggio di martedì 26 giugno.

Gli operai ed il titolare della ditta Si.Bo. Costruzioni srl di Brescia chiedevano che venisse loro riconosciuta l’opera prestata anche in giorni festivi e che aveva portato – tramite le continue richieste dell’azienda “madre”, la Soimper di Carmignano di Brenta (PD) – a realizzare addirittura 8.000 metri cubi in più.

Richieste che la Soimper si era finora rifiutata di osservare negando i pagamenti – essendo in nero le ore lavorative prestate – per una cifra che si aggira intorno ai 150.000 euro, tra straordinari e materiali.

Nella prima protesta del 4 aprile, quando uno dei sette operai kosovari era salito sulla gru a venti metri di altezza, l’Amministrazione comunale senigalliese si era attivata contattando l’Erap che si era fatta carico della spesa detraendo i soldi da quanto doveva alla Soimper.

In questa occasione la proposta è quella del concordato preventivo che prevede la copertura solo del 18% dell’ammanco da parte della ditta “madre” (appunto la Soimper). Copertura che andrebbe a tutelare gli operai ma che lascerebbe praticamente a zero gli altri creditori, tra cui la Si.Bo. e le altre ditte che hanno lavorato al cantiere.

Uno striscione della protesta nel cantiere alla Cesanella di SenigalliaQuesta misura, se non venisse accettata (qualcuno potrebbe anche rifiutare di prendere solo il 18% di quanto dovuto), porterebbe la Soimper dritta al procedimento fallimentare, e in questo modo, a nessuno arriverebbero dei soldi.

La risoluzione quindi, se venissero riconosciute le ore di straordinario effettuate – a questo ci penserà un commissario straordinario nominato dal Tribunale -, va ad assomigliare ad una mezza soddisfazione per gli operai, ma ad una completa disfatta per il titolare della Si.Bo. che si vede ora persino estromessa dalla prosecuzione del lavoro: la Soimper ha infatti, nel frattempo, ceduto un ramo d’azienda a cui faceva capo l’appalto del cantiere senigalliese, per cui nei lavori subentrerà una ditta casertana tramite un accordo ex novo su cui sembra che non si possa intervenire.

Una risoluzione positiva – il commento dell’ing. Maurizio Urbinati, rappresentante dell’Erap di Ancona – che cerca di soddisfare tutte le esigenze. Ora vediamo i conteggi delle ore di straordinario e facciamo in modo che gli alloggi popolari possano essere completati e consegnati alle famiglie che li aspettano“.

Commenti
Solo un commento
Daniele 2012-06-29 15:19:56
Le faccio presente che sia il comune che l'ente appaltante (Erap) sono responsabili di questi casini e le spiego perchè:
l'ente appaltante Erap una volta dato l'appalto e la ditta appaltatrice subappalta, l'Erap prima di saldare la ditta appaltatrice deve assicurarsi che le ditte subappaltanti sono state pagate, i comuni dovrebbero controllare che i subappalti siano tutti in regola: operai, durc e via dicendo, per ulteriori spiegazioni ricontattatemi e spiegheremo cantiere Erap Lunano (PU).
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