Senigallia, Gruppo Misto: “Il registro delle unioni di fatto non serve a nulla”
Maurizio Perini: "Ben farebbe la Giunta a creare il Fondo per la Famiglia"
Sono fermamente convinto che l’istituzione di un registro delle unioni di fatto non serva perché, al di là della sua sostanziale incongruità costituzionale, così come scritto nell’odg che verrà discusso in commissione, non produrrà effetti positivi ed il riscontro, come accaduto altrove potrebbe essere marginale a fronte di un rischio di impoverimento delle risorse per le famiglie della nostra città.Il dato politico vero, quello cioè sul riconoscimento delle unioni tra persone delle stesso sesso, è che laddove i registri comunali delle coppie di fatto sono stati istituiti – in tutto 82 comuni – nel corso del 2011, solo 298 coppie omosessuali hanno aderito.
Addirittura a Bologna che assieme a Pisa fu avanguardia del registro, non si registrano iscrizioni fin dal 1999, ovvero dall’anno in cui il registro fu istituito.
Anche i Pacs e le unioni gay negli altri Paesi europei hanno avuto un riscontro marginale.
In Germania, da quando nel 2001 è stata istituita la legge, sono state registrate 23mila unioni civili tra persone dello stesso sesso.
In Gran Bretagna, dove la legalizzazione delle unioni civili risale al 2005, ci sono state 42.778 unioni fra membri dello stesso sesso.
Solo nel 2011 in Francia 44mila coppie dello stesso sesso hanno sottoscritto un Pacs, mentre negli Usa, secondo i dati dell’ultimo censimento, le coppie gay e lesbiche sposate sono 131.729.
Numeri piccoli che dimostrano come non si possa normare un rapporto che per stessa volontà dei suoi componenti non intende essere istituzionalizzato se non attraverso un rispetto e fiducia reciproca.
Questa premessa serve a dimostrare che le iniziative come quella portata avanti con l’odg a firma Monachesi- Mangialardi hanno una valenza ideologica che pur non condividendo posso capire, ma di fatto non portano alcun beneficio sociale ed anzi rischiano se calate in un contesto di assolute ristrettezze economiche, di alimentare da un lato false speranze e dall’altro di danneggiare le famiglie.
Su questo tema occorre essere aderenti alla realtà e domandarci perché mai non sia stato ancora istituito, accanto al Fondo di solidarietà, il “Fondo per la Famiglia” finanziato attraverso risorse specifiche di bilancio e ai fondi regionali liberatisi a seguito della deliberazione di Giunta n.1700 del 19.12.2011 e dell’accordo del 20.1.2012 con cui la Regione Marche ha messo disposizione dei comuni circa 2600000 euro per estensione dell’offerta educativa dei servizi rappresentata dalla realizzazione del servizio sperimentale di tipo nidi familiari; per la concessione di voucher alle famiglie per l’accesso ai nidi familiari, con priorità a quelle con bambini in lista di attesa, sia nei nidi pubblici che privati convenzionati con i Comuni; e per integrazione dei finanziamenti che attualmente vengono erogati dalla Regione ai Comuni per la gestione dei servizi per l’infanzia e per il sostegno delle funzioni genitoriali.
Importi quelli sopracitati che la Regione Marche è obbligata a spendere entro il 2012.
Di seguito indicati i link delle politiche e risorse per la Famiglia.
//www.politichefamiglia.it/documentazione/dossier/fondo-famiglia—intesa-2010/presentazione.aspx
//www.politichefamiglia.it/media/77557/dgr%20marche%201700_11.pdf
//www.politichefamiglia.it/media/77587/schemaaccordomarche.pdf
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!