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Truffe, ricettazione, estorsioni, maltrattamenti: 7 denunciati a Senigallia

Il Comandante dei CC Marinaccio: "Reati contro il patrimonio in aumento, influisce la crisi economica"

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Optovolante - Ottica a Senigallia
Lorenzo Marinaccio

C’è anche la crisi economica in cui la società versa tra gli “indiziati” per l’aumento dei reati contro il patrimonio, a Senigallia come in tutta Italia. Truffe, tentativi di estorsione, assegni rubati sono solo alcuni episodi che si sono verificati in pochi giorni e che hanno indotto a questa valutazione il locale Comandante dei Carabinieri Lorenzo Marinaccio.

Nella settimana tra il 21 e il 27 maggio nel territorio senigalliese, su cui Marinaccio coordina gli uomini dell’Arma, sono state denunciate 7 persone, delle quali 5 per reati riconducibili a questo ambito.

Il cittadino libanese B.E.H.E.M.A.M., nato nel 1964, circolava con la propria automobile con un’assicurazione contraffatta: i militari lo hanno colto in difetto durante un controllo ed hanno provveduto, oltre a denunciarlo a sequestrargli vettura e patente.

La pregiudicata residente ad Ascoli Piceno R.L., classe 1955, è stata denunciata a piede libero per ricettazione e tentata truffa: stava tentando di riscuotere in banca un assegno che, ad un controllo, è risultato essere stato rubato a Senigallia lo scorso 8 maggio.

I senigalliesi M.M., T.R. e V.E.D., rispettivamente nati nel 1994, 1992 e 1989, si sono invece resi protagonisti di concorso in estorsione: nel giugno del 2011 avevano infatti venduto ad un minorenne un ciclomotore, incassando da questo 800 Euro, senza però avergli mai consegnato il mezzo. Non è tutto, perchè da allora si era più volte fatti avanti pretendendo, con minacce, una somma totale di 3.500 Euro dal malcapitato per completare la compravendita.

Di altro tipo le ultime due denunce a piede libero, toccate a B.B., del 1962, che la madre ha segnalato ai Carabinieri in seguito a continui maltrattamenti fisici e morali a cui era soggetta, tali da costringerla a vivere in un vero e proprio stato di terrore, e a S.M., operaio dell’83 di Castelfidardo, sorpreso alla guida in stato di ebbrezza.

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