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Al via la mostra ‘Graffiature’con i paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli

L'evento dedicato ai due grandi artisti marchigiani apre il 9 giugno alla Rocca Roveresca di Senigallia

La mostra 'Graffiature'

Dipingere o fotografare il paesaggio della propria terra vivendolo non come confine entro il quale rinchiudersi, ma piuttosto come un linguaggio privilegiato per esprimere le pieghe più nascoste e profonde dell’animo umano.

È forse questo l’elemento principale che lega le diverse esperienze artistiche dei due grandi marchigiani, Tullio Pericoli e Mario Giacomelli, raccontato nella Mostra che aprirà il 9 giugno, organizzata dal Comune di Senigallia su idea di Simona Guerra e allestita nei locali della Rocca Roveresca della città marchigiana (Graffiature. I paesaggi di Tullio Pericoli e Mario Giacomelli, Rocca Roveresca di Senigallia, dal 9 giugno al 23 settembre).

Dipingo paesaggi – osserva Pericoli – come sono, come sono stati, come non potranno più tornare ad essere“. I paesaggi di Tullio Pericoli non documentano, ma racchiudono i segni degli uomini che li hanno lavorati, non sono reali ma proprio per questo appaiono più veri perché, come diceva Paul Klee, compito dell’arte non è rendere il visibile ma piuttosto quello di rendere visibile.

Sono le colline di fronte, un mare di onde di terra che cambiano colore a seconda della stagione e della coltivazione.
Il paesaggio – spiega Pericoliè come una madre che ti ha insegnato una lingua che poi usi per parlare di tutto, una cadenza per raccontare il mondo“.

È declinando questa lingua che il percorso artistico di Tullio Pericoli entra in relazione con quello di Mario Giacomelli, uno dei più grandi fotografi del ‘900, anche lui capace di leggere tra le pieghe della terra, le rughe dell’uomo e le sue ferite.

“La vita e la terra – ripeteva spesso Mario Giacomellisono la stessa cosa. La terra è mia madre, come mio corpo è qualcosa che vive“.

Oltre ai paesaggi dipinti da Tullio Pericoli (25 opere, anche di grande formato, tutte olii su tela) la mostra esporrà anche alcune foto di Mario Giacomelli, provenienti dal Museo d’Arte Moderna e della Fotografia di Senigallia, della serie I grandi paesaggi, eseguite tra il 1980 e il 1985.

Il catalogo della Mostra realizzato dal Comune di Senigallia, oltre ai contributi di Simona Guerra, del Direttore del Musinf di Senigallia Carlo Emanuele Bugatti e ad alcune riflessioni di Tullio Pericoli sul suo dipingere paesaggi, contiene una lettera di Ermanno Olmi a Pericoli riferita ai dipinti più recenti dall’artista marchigiano.

Queste tue terre – scrive tra l’altro Ermanno Olminon sono solamente viste suggestive di sedenti e miranti contemplatori di paesaggi, bensì il Volto stesso della Natura, così come ci appare fin dal primo incanto dello sguardo e tuttavia sempre segreto, misterioso, indissolubilmente legato a ciò che era alle origini e al tempo stesso è nell’istante fuggente del nostro presente che è già futuro“.

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