I toni da campagna elettorale di Rc e Partecipazionenon giustificano la richiesta di dimissioni dell’Assessore Fabrizio Volpini. Alla “Fiamma” non occorre neanche rispondere visto i clamorosi scoop scovati, immediatamente smentiti dai soggetti interessati, come per la movida senigalliese.

La critica d’opposizione è legittima da parte di chi è stato messo dai cittadini in minoranza, a ragione vista la mancanza di responsabilità, che ci vorrebbe unitaria da parte delle forze politiche per affrontare logiche Regionali di Area Vasta, ma non la strumentalizzazione politica non giustificata data la sensibilità del tema e la mancanza di impellenza di elezioni in vista che avrebbe dato almeno un senso alla richiesta.

All’Assessore ai Servizi alla Persona Fabrizio Volpini va la fiducia di noi dell’Idv Senigallia. Per il motivo parlano i fatti, da aver potenziato il servizio infermieristico a domicilio del nostro Comune al Centro il ‘Rosciolo’ vera e propria eccellenza della città; solo per citarne alcuni, l’elenco può essere ancora lungo.

Noi dell’Idv Senigallia non accettiamo neanche la grave accusa di ‘silenzio omertoso’ (prima di usare parole in libertà bisognerebbe riflettere), né quella di ‘silenzio assordante’, visto l’impegno del nostro Sindaco e del nostro Assessore in incontri Istituzionali in sedi Istituzionali. E visto anche l’impegno della maggioranza tutta, sempre nelle sedi Istituzionali, non sui giornali per dar fiato alla bocca.

Noi dell’Idv Senigallia pensiamo che la protezione del Bene Comune parta e si faccia proprio nelle aule Istituzionali e in modo Istituzionale. La Sanità è un diritto di tutti e un bene comune, questo non ci piove a dirla alla Di Pietro. Essendo di tutti è fondamentale sviluppare un’unità di intenti delle forze politiche cittadine per fare in modo che le scelte Regionali siano eque al confronto dei territori. Se si parte invece con lo sbandierare presunti successi politici ‘privati’, parlare per gli interessi politici di partito di sanità e per proprio conto si continuerà a perseverare diabolicamente nell’errore con autolesionismo.