Montignano 50 anni dopo: storia, cultura e società ne “Il mio Paese”
La storia della frazione attraverso un libro di una classe V elementare del 1962 e della sua maestra
Lo spaccato di storia della frazione di Montignano diventa uno sguardo socio-culturale sul territorio senigalliese e – perché no – anche sull’Italia del boom economico. E’ questo il senso de “Il mio Paese“, il libro scritto dalla classe V elementare dell’A.S. 1962-63 e dalla maestra Clotilde Brunetti Rocchetti e ripubblicato dopo 50 anni grazie all’impegno di Provincia, Associazione Promotrice Montignanese, Centro Sociale Adriatico, Biblioteca L. Orciari di Marzocca e partner privati.
“E’ come rivisitare un vecchio album di famiglia” scrive il Sindaco Mangialardi nella prefazione del libro: una testimonianza, grazie a poesie ed interviste, di Montignano e della sua gente, con un cuore che era proprio la scuola nella sede di villa Ruspoli.
Lo sguardo alla Montignano di allora – oggi la seconda frazione di Senigallia dopo Marzocca – parte proprio da ciò che circonda la scuola e si correda di tante fotografie da archivi privati, come quello del reporter Giorgio Pegoli, che arricchiscono di volti, di suoni e sensazioni il testo.
Un testo, lasciato senza correggere nulla – come sottolineato dai curatori, Stefania Rossini e Marco Troiani -, che evidenzia non solo il metodo didattico che vigeva allora ma anche quello personalizzato dalla signora Brunetti Rocchetti che sferzava gli alunni ad imparare guardandosi attorno.
Poesie, scritti, interventi e disegni realizzati dai bambini di allora che verranno presentati domenica 13 maggio alle ore 16:30 in piazza Risorgimento sotto il tendone della 30a Festa del Cuntadin allestito appositamente e che poi sarà riproposto durante i giorni della festa (16-20 maggio) ad offerta libera.
Luoghi, personaggi, ruoli e figure protagoniste di un tempo che molto spesso viene dimenticato e che oggi, grazie a questa riedizione, viene recuperato proprio nel 30° compleanno della festa del paese. Il modo migliore – come afferma la dirigente scolastica Daniela Dobrilla – per festeggiare e per recuperare quel senso di appartenenza ad una comunità.
Comunità forse non da tuti percepita, perlomeno tra i più giovani, ma che rende Montignano – come qualunque altro borgo – qualcosa in più di un semplice agglomerato urbano.
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