Il convegno forense nella sala del Trono di Senigallia per la difesa dei presidi giudiziari del territorio se, da una parte, ha positivamente registrato una massiccia presa di posizione di tutti gli avvocati schierati contro lo sciagurato progetto legislativo di smantellare gli uffici giudiziari locali (con gravissimi disagi per i cittadini e per la giustizia), dall’altro ha dimostrato tutta l’inadeguatezza della nostra classe politica dirigente.Ho provato amarezza ad ascoltare la relazione dell’on. Mario Cavallaro il quale, dopo aver pesantemente criticato il progetto governativo di smantellamento dei presidi locali difendendo la funzione e l’utilità di sezioni distaccate di Tribunale e uffici del Giudice di Pace, ha concluso l’intervento confidando che (testuale) non si metterà a fare il “pierino” in Commissione parlamentare e darà parere favorevole al progetto di smantellamento.

Come cittadino, come avvocato e come consigliere comunale mi sento preso per i fondelli.

Dall’on. Cavallaro e da tutti quegli onorevoli, di destra, di centro e di sinistra che corrono da un collegio all’altro per arringare cittadini e operatori del diritto in difesa dei presidi e poi sostengono a spada tratta il Governo in un progetto deleterio.

Ricordo (forse gli onorevoli presenti alla sala del Trono hanno dimenticato che parlavano di fronte a giuristi e non a sprovveduti) che i decreti legislativi non rappresentano una “manna governativa” che può essere solo subita, ma attengono al potere legislativo delle Camere le quali, in ogni momento, possono revocare in tutto o in parte la delega al Governo.

Se allora i nostri deputati (del Pd, del Pdl e dell’Udc) si vogliono presentare nelle assemblee territoriali di cittadini e professionisti con un minimo di serietà, delle due l’una: o dichiarano apertamente di non poter e non voler contraddire il Governo tecnico senza fare sproloqui ipocriti (con il rischio di prendere fischi e perdere consensi), oppure dimostrano di avere gli attributi e, dopo aver difeso le sezioni distaccate e incassato applausi e pacche sulle spalle, si comportano di conseguenza mantenendo la schiena dritta e votando, anche contro le indicazioni delle segreterie, contro il progetto del Governo Monti.

Diversamente non si lamentino se l’ondata dell’anti-politica li travolgerà definitivamente.