“Un consiglio comunale dei massimi sistemi, che trascura il dibattito sulle questioni locali” è questo il succo della denuncia di Fabrizio Marcantoni in Consiglio Comunale a Senigallia, nella seduta di mercoledì 21 marzo. Ci si chiede insomma, e con Marcantoni tutta la comunità di Futuro e Libertà di Senigallia, quanto l’attività dei
rappresentanti dei cittadini possa essere davvero utile alla città se poi è ridotta, quella stessa attività, solo ad un bell’esercizio di politica autoreferenziale?

Come si possano conciliare infatti i temi di una discussione, che si vorrebbe sempre più alta e nobile, a quelli
derivanti dal voler restare con i piedi per terra, che necessitano giocoforza di un robusto ancoraggio con la realtà, non ci è dato di conoscere.

Per di più quando la necessità di rendere estremamente efficace il lavoro degli amministratori pubblici è da far camminare in parallelo con l’esigenza di non sprecare nemmeno un centesimo delle non floride risorse a disposizione.

Al costume ormai consolidato che fa discutere poco delle “patate bollenti” locali, rinviate spesso in
commissione e sostituite da vasti e vaghi argomenti verso cui la possibilità di incidere dei nostri eletti è, senza ironia, pari a zero, occorre porre rimedio.

Pare buffo ricordarlo ma, per un consiglio comunale, le priorità dovrebbero essere bandi, piani urbanistici, politiche ambientali, appalti.. Dovrebbe sorgere da questa considerazione l’assoluta necessità di rendere più efficace il tempo speso dai consiglieri comunali in Sala del Consiglio.

Fabrizio Marcantoni ed il circolo di Futuro e Libertà di Senigallia auspicano che in Consiglio Comunale si possa tornare presto a parlare di progettualità per la città, per disegnare da oggi la Senigallia che immaginiamo per i nostri figli, lasciando alle sedi di competenza (o al bar, perché no?) le tematiche nazionali ed internazionali.