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Lo scultore senigalliese Pico Romagnoli inaugura la mostra “Vuoti”

"Riflessioni"-"Sottrazioni"-"Attese": percorso itinerante dal 25 marzo

Volantino mostra "Vuoti" di Gianfranco "Pico" Romagnoli

Si inaugurerà alle ore 17,30 di venerdì 25 marzo, nella Sala del Fico di Palazzetto Baviera “Vuoti”, la Mostra itinerante dello scultore senigalliese Gianfranco Romagnoli (in arte Pico), curata da Gabriele Tinti. Promossa dalla galleria Portfolio e dal Comune di Senigallia, in collaborazione con la boutique Ribot, la mostra si articola in 3 sezioni allestite rispettivamente a Palazzetto Baviera, nella galleria Portfolio e nella boutique Ribot.

La prima parte, situata presso il palazzetto Baviera, si intitola “Riflessioni”.
Qui l’artista espone parte dei suoi lavori scultorei realizzati con la rete metallica e superfici riflettenti. “Opere che – come spiega il curatore Gabriele Tinti nel testo introduttivo – sanno d’approdo”.

Spesso poste in installazioni suggestive, talvolta pensate per situazioni permanenti, recentemente sviluppate e complessificate con innesti tecnologici, le sue sculture – i suoi dispositivi – occupano lo spazio, si fanno avanti colpendo lo spettatore, giganteggiano inchiodandolo alla visione di corpi – d’uomini – spiazzati, attoniti, persi, svuotati. In attesa“.

La seconda parte della mostra, presso la galleria Portfolio, assume la titolazione “Sottrazioni”, ed è costituita dagli ultimissimi lavori che l’artista ha realizzato con rete, legno, forex. Opere che procedono per sottrazione delle comuni mappe rappresentative.

La sottrazione evidente si carica qui di significati molteplici che assumono il senso di una denuncia politica e di una riflessione sociologica e di costume.

Infine, nell’ultima sezione della mostra, dal titolo “Attese”, collocata presso la boutique Ribot, Pico sceglie di esporre le sue sculture degli inizi unite ad alcuni lavori realizzati con la rete.

Opere dalla forte carica esistenziale dove il riferimento alla tradizione e alla classicità è assunta “non come iperbole e come surplus ironico ma semmai come surplus tragico”.

Gianfranco “Pico” Romagnoli nasce a Senigallia, dove si diploma all’Istituto Magistrale, e nel 1977 consegue la laurea in Filosofia presso l’Università di Urbino.

Si trasferisce a Milano, dove inizia la sua attività di insegnamento nella scuola elementare, ma contemporaneamente dà avvio alla sua ricerca artistica.

A Carrara avrà modo di approfondire la sua passione per la scultura, modellando la materia (marmo, terracotta, gesso, bronzo, cemento, rete metallica) per dar forma alla sua idea di umanità.
Dal 2000 vive e lavora a Senigallia.

Si inaugurerà alle ore 17,30 di venerdì 25 marzo, nella Sala del Fico di Palazzetto Baviera Vuoti, la Mostra itinerante dello scultore senigalliese Gianfranco Romagnoli (in arte Pico), curata da Gabriele Tinti.

Promossa dalla galleria Portfolio e dal Comune di Senigallia, in collaborazione con la boutique Ribot, la mostra si articola in 3 sezioni allestite rispettivamente a Palazzetto Baviera, nella galleria Portfolio e nella boutique Ribot.

La prima parte, situata presso il palazzetto Baviera, si intitola “Riflessioni”.
Qui l’artista espone parte dei suoi lavori scultorei realizzati con la rete metallica e superfici riflettenti. Opere che – come spiega il curatore Gabriele Tinti nel testo introduttivo – “sanno d’approdo”.

“Spesso poste in installazioni suggestive, talvolta pensate per situazioni permanenti, recentemente sviluppate e complessificate con innesti tecnologici, le sue sculture – i suoi dispositivi – occupano lo spazio, si fanno avanti colpendo lo spettatore, giganteggiano inchiodandolo alla visione di corpi – d’uomini – spiazzati, attoniti, persi, svuotati. In attesa”. (G. Tinti)

La seconda parte della mostra, presso la galleria Portfolio, assume la titolazione “Sottrazioni”, ed è costituita dagli ultimissimi lavori che l’artista ha realizzato con rete, legno, forex. Opere che procedono per sottrazione delle comuni mappe rappresentative.

La sottrazione evidente si carica qui di significati molteplici che assumono il senso di una denuncia politica e di una riflessione sociologica e di costume.

Infine, nell’ultima sezione della mostra, dal titolo “Attese”, collocata presso la boutique Ribot, Pico sceglie di esporre le sue sculture degli inizi unite ad alcuni lavori realizzati con la rete.

Opere dalla forte carica esistenziale dove il riferimento alla tradizione e alla classicità è assunta “non come iperbole e come surplus ironico ma semmai come surplus tragico”.

Gianfranco “Pico” Romagnoli nasce a Senigallia, dove si diploma all’Istituto Magistrale, e nel 1977 consegue la laurea in Filosofia presso l’Università di Urbino.

Si trasferisce a Milano, dove inizia la sua attività di insegnamento nella scuola elementare, ma contemporaneamente dà avvio alla sua ricerca artistica.

A Carrara avrà modo di approfondire la sua passione per la scultura, modellando la materia (marmo, terracotta, gesso, bronzo, cemento, rete metallica) per dar forma alla sua idea di umanità.
Dal 2000 vive e lavora a Senigallia.

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