Sanità, il PPE-PDL attacca il Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi
"Alza la voce in ritardo: chiediamo incontro con Bevilacqua in Commissione e con i Capigruppo"
“Da tempo avevamo puntato i riflettori sul tema della sanità e dei servizi sociali: abbiamo più volte invitato il Sindaco e i rappresentanti della valle del Misa a non abbassare la guardia rispetto al piano sanitario regionale che prevedeva il passaggio dalle zone territoriali alle aree vaste. Soltanto ora, in ritardo, Mangialardi alza la voce e convoca un’urgente Conferenza dei Sindaci in vista dell’incontro di giovedì 15 col direttore Bevilacqua“.
E’ netta la presa di posizione del PPE-PDL contro l’atteggiamento dell’Amministrazione comunale, e del Sindaco in testa, sulle decisioni e sulle informazioni in materia di sanità.
Una presa di posizione chiaramente negativa – spiega Alessandro Cicconi Massi – perché da un lato il comportamento tenuto finora ha svilito il ruolo dei consiglieri comunali e del consiglio stesso; dall’altro perché l’amministrazione si è dimostrata sorda ad ogni appello fingendo che andasse tutto bene e nel contempo tacciava il centrodestra (ma anche i gruppi di Rifondazione e Partecipazione) di allarmismo.
L’incontro che si è tenuto in tutta fretta lunedì 12 marzo a Senigallia, con i Sindaci della valle del Misa riuniti per capire come muoversi in vista del prossimo incontro di giovedì 15 con il direttore di Area Vasta, Maurizio Bevilacqua, ha fatto infuriare i consiglieri del centrodestra senigalliese. Il capogruppo Gabriele Cameruccio ha dichiarato: “Va fatto di più: non possiamo apprendere dalla stampa le notizie che riguardano un tema così importante. Chiediamo pertanto che venga iscritta in agenda immediatamente un’audizione – in Commissione e nella conferenza dei Capigruppo che ci sarà mercoledì 14 alle 21 – del direttore Bevilacqua, un incontro a cui possano partecipare anche le rappresentanze sindacali, per capire come si sta muovendo nei confronti del territorio“.
Gli fanno eco Enrico Rimini e Alessandro Mazzarini: “Noi avevamo esposto l’estate scorsa i rischi e le possibili situazioni che il passaggio all’area vasta avrebbe comportato. Oggi stiamo vivendo quelle situazioni che noi denunciammo almeno un anno fa“.
“E per di più – rincara Rimini – siamo stati definiti irresponsabili e allarmisti da chi oggi è costretto ad inseguire le altre città come Ancona e Fabriano. Chiediamo che le decisioni vengano prese nei luoghi preposti, che i consiglieri non siano resi delle mummie e che soprattutto il Sindaco faccia una sua proposta, dato che finora non ha mai detto una sola parola in merito. Non vogliamo il teatrino in Consiglio o in Commissione“.
Nella vicenda entra di prepotenza anche una questione occupazionale importante: 80 unità del personale amministrativo che prima erano agli uffici Asur di via Cellini saranno trasferite a Fabriano, lasciando il polo senigalliese con solo il presidio medico, a cui manca il personale. “Ha prevalso – commenta amareggiato Alessandro Cicconi Massi – l’asse Ancona-Fabriano e l’accentramento delle funzioni amministrative: le decisioni per l’ospedale di Senigallia, in poche parole, le prenderà Fabriano, mentre a Senigallia resterà solo la perdita occupazionale. Per questo sosteniamo le azioni sindacali intraprese contro una politica accentratrice che danneggia il territorio“.
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