Senigallia, Fiamma Tricolore: “Non volevamo attaccare l’Assessore Volpini”
"Ci tenevamo solo a sottolineare che in generale è troppo stretto il legame tra i partiti e la Sanità"
Viste le vivaci polemiche relative al nostro ultimo comunicato, ribadiamo che non era nostra intenzione offendere, né tantomeno attaccare personalmente l’Assessore Volpini, ma mettere in evidenza un problema diffuso e cioè la politica delle nomine dei primari sollecitate dai partiti.
Il 24 febbraio scorso il sindaco Mangialardi con una lettera all’Ing. Bevilacqua chiedeva al più presto di discutere e di approfondire il momento di transizione relativamente ai servizi sanitari dell’ospedale di Senigallia, evidenziando tra le altre cose la mancanza di organico e la copertura dei posti da primario nei reparti di Medicina e Radiologia. In seguito, dopo un suo intervento all’ultimo consiglio comunale in cui spiegava gli sviluppi successivi alla lettera, nella mattina di mercoledì 7 marzo, presso la Residenza Municipale, lo stesso si incontrava con l’Assessore comunale alla Sanità, Fabrizio Volpini e con il Direttore dell’ASUR Maurizio Bevilacqua.
Qual è la nostra osservazione nei confronti dell’Assessore Volpini? Essendo retribuito dalla Sanità pubblica (come lo è Bevilacqua) ed essendo anche Assessore, se nell’incontro si è anche discusso di primariati, crediamo che da parte sua (sicuramente in buona fede) ci sia stata un po’ troppa “leggerezza” e forse poca “sensibilità“. Del resto Volpini già in passato era intervenuto pubblicamente su nomine di primari (a proposito del dott. Bavosi, poi superato dall’attuale primario di Chirurgia dott. Cavicchi).
Vogliamo ricordare che vari medici ospedalieri e medici di famiglia sono stati Consiglieri mentre erano in piena attività professionale, per esempio : la dr.ssa Silvana Seri, ex Direttore Sanitario, Consigliere Provinciale dei DS, il dott. Quagliarini ex primario di Chirurgia e il dott. Quagliarini (fratello) ex primario di Analisi, entrambi dei DS, il dott. Belligoni, primario di Psichiatria, di Rifondazione Comunista, il dott. Attilio Casagrande primario del Pronto Soccorso, dei Comunisti Italiani, il dott. Guzzonato (ex Udc ora PD) e il dott. Volpini (DS e PD) entrambi medici di famiglia (Massaccesi era già andato in pensione).
Qual è l’osservazione che facciamo noi della Fiamma Tricolore? Che è sotto gli occhi di tutti il troppo stretto legame tra i partiti e la Sanità. Avviene solamente a Senigallia? No, avviene in tutta Italia ed inoltre la Corte dei Conti ci fa sapere che questo stretto legame si tramuta troppo spesso in corruzione (si aggira in 60 miliardi di euro) e nella sua relazione il Presidente Luigi Giampaolino parla di danno alle finanze pubbliche che riguardano la Sanità, lo smaltimento dei rifiuti, ed in generale il settore Pubblico.
Questi sono numeri che purtroppo danno forza all’argomento, falso secondo noi, per cui le inefficienze del Servizio Pubblico sono “insostenibili” per la collettività e quindi la Sanità va privatizzata (così come i trasporti, l’acqua, la scuola, i rifiuti, l’energia e tutto ciò che noi chiamiamo Stato Sociale) e gestita da manager, per migliorarne l’efficienza, la gente deve cominciare a pagarla e i lavoratori che ne fanno parte devono accettare “flessibilità“, ossia precariato.
Ecco perché noi della Fiamma Tricolore siamo contrari all’Area Vasta, perché come abbiamo cercato di spiegare anche da un punto di vista storico-culturale, la soluzione non è la sussidiarietà orizzontale, a rete, paritetica e contrattualista, ma andare a monte del problema. Non occorre “liberalizzare” (e quindi privatizzare), ma “liberare” immediatamente la Sanità dalle grinfie della politicizzazione, dalla gestione partitocratica, eliminando il primo corto-circuito che si crea tra partiti e tutte le entità tecniche, tra chi nomina e chi viene nominato.
Ed è questo l’appello che rivolgiamo all’Assessore Volpini che finalmente ha compreso i guasti di Area Vasta (ma ce se ne accorge sempre a distanza di anni…). Si dovrebbe infatti tener conto più ragionevolmente degli argomenti di chi come noi cerca di porre delle osservazioni nell’interesse generale, perché anche Egli in passato si era espresso in maniera critica a certe logiche.
Ecco perché secondo noi del Movimento Sociale, il dibattito a 3, che riguarderebbe non solamente la città di Senigallia, ma tutto il territorio circostante, andrebbe ampliato, allargato, in modo da coinvolgere anche gli altri sindaci della Val Misa, tutte le rappresentanze di categoria, sindacali, dei lavoratori e tutti coloro che hanno a cuore non soltanto le sorti dei primari, ma dell’intero comparto ospedaliero di Senigallia, questioni che è da fin troppi anni causa di tanti problemi per i cittadini.
Un aiutino non si nega a nessuno ovviamente.
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