Dopo l’ennesimo colpo presso lo storico rivenditore “Barzetti” mi sento in dovere di rompere il silenzio. Mi è capitato in questi giorni di assistere all’encomiabile lavoro svolto dai militari della Guardia di Finanza, presenti in maniera capillare sul territorio – anche nelle ore serali – per reprimere il fenomeno dell’evasione fiscale che tanto male porta alle casse del Paese.

Vorrei tuttavia che vi fosse la stessa attenzione sugli episodi criminali, come quello di martedì 6 marzo, che non è isolato e segue alla rapina nella tabaccheria di Cesanella di soli pochi giorni fa.

Le zone periferiche sono sempre un tallone d’Achille per il pattugliamento, ma in qualche maniera occorre ovviare perché senza voler essere delle Cassandre, bisogna pensare che il dramma sia sempre dietro l’angolo.
Da figlio di tabaccai io stesso ho vissuto in prima persona il trauma della rapina con i rischi connessi – in 15 anni 2 rapine e tre furti con scasso – e ho ben presente la sensazione di impotenza di chi si sente solo rispetto ad attacchi del genere.

Ora, siccome credo che le forze presenti sul territorio debbano essere impiegate per garantire l’incolumità fisica di chi per 360 giorni l’anno riscuote denaro per lo Stato Italiano, alimentando i servizi pubblici , di cui la sicurezza è parte non certo marginale, ritengo doveroso che l’Autorità prefettizia e quella cittadina, prevedano un piano di potenziamento del servizio, sfruttando – se non ce ne sono altre – gli uomini e i mezzi disponibili, nessuno escluso, contemplando nel novero tutti coloro che indossano una divisa e sono dislocati sul territorio del Comune di Senigallia.