Wisława Szymborska, ricordo di una donna premio Nobel per l’8 marzo
Svolta ad Ancona l'iniziativa della Associazione Italo-Polacca di Senigallia
“Ad alcuni piace la poesia” ha scritto proprio la Szymborska diversi anni fa. Sapesse in quanti la leggono in Italia! Non passa giorno senza lo stupore delle case editrici: una raccolta di poesie polacche da quattro settimane è in testa alla classifica dei libri più venduti.
Sarà un desiderio di parole vere, sarà l’ironia che permette di affrontare la vita… , oppure un fenomeno mediatico in seguito alle parole di Roberto Saviano? Forse, la risposta sta nelle parole di Grzegorz Turnau, un cantautore della sua Cracovia: Szymborska (…) appartiene ad ogni luogo.
Il 2 marzo, per un pomeriggio, Szymborska è appartenuta ad Ancona.
Grazie all’iniziativa della senigalliese Associazione Italo-Polacca delle Marche abbiamo passato dei piacevoli momenti con la poetessa; con la sua poesia, ma soprattutto con la sua persona, tanto non mondana, schiva, quanto riconosciuta dal mondo intero.
Tanti i giovani tra i presenti, ciò ci riempie di gioia in modo particolare, perché è un’ulteriore conferma dell’universalità delle sue parole.
La proposta dell’Associazione di organizzare l’evento ad un mese dalla scomparsa della poetessa ha trovato un grande responso da parte del Comune di Ancona (presente l’Assessore alla Culture Andrea Nobili), la Provincia (Eliana Maiolini) e la Commissione Pari Opportunità della Regione Marche che ha così avviato le celebrazioni per la Festa della Donna 2012.
I nostri ringraziamenti vanno anche all’Accademia Mediterranea con la Presidente Giuliana Calogiuri Consales, alla Pinacoteca con la Dirigente Costanza Costanzi ed al prof. Enrico Paciaroni della Fondazione Muse.
Tra le organizzazioni che hanno aderito al progetto il Centro Teatrale Rinaldini con i giovani recitatori (la regia di Adriana Stecconi) e l’associazione culturale “Nie wiem” (con Valerio Cuccaroni) che ha preso in prestito le parole della Szymborska per il proprio nome.
Un ringraziamento speciale va all’Ambasciata della Repubblica Polacca e all’Istituto Polacco di Roma che ci ha reso possibile la visione di “La vita, a volte, è sopportabile“, un documentario – ritratto ironico della poetessa – tradotto e presentato a Roma soltanto un mese fa.
Nella nostra memoria resterà una persona straordinaria, ironica, che fino alla fine si poneva le domande, perché nie wiem (= non so) fa nascere l’ispirazione, mentre ogni “so” è soltanto temporaneo e assolutamente non soddisfacente.
da Barbara Jasińska,
Associazione Italo-Polacca delle Marche
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