Consulta dei Giovani, bagarre al primo vagito
"Incidente di percorso" tra i giovani di PD e IDV. Chiesto un finanziamento di 5000 euro
Ufficialmente non è ancora nata e già fa discutere di sé. Per la nascita della Consulta dei Giovani di Senigallia manca ancora l’approvazione della Giunta, ma tra i due gruppi giovanili di PD e IDV c’è stato un primo episodio di discussione, incentrato sui meriti per l’istituzione dell’organismo che dovrebbe entro breve vedere la luce.
L’episodio scatenante è stato un comunicato stampa di Boris Diotalevi, in cui il segretario dei Giovani Democratici di Senigallia ringraziava l’Amministrazione comunale e l’assessore Campanile per l’iniziativa intrapresa, verso cui gli stessi GD si sono mostrati molto interessati a partecipare.
Immediata la presa di posizione di Stefano Canti dei Giovani IDV che precisava come fosse buona regola aspettare l’ufficialità per dare la notizia e per non dimenticare che l’apporto alla costituzione dell’organismo sia arrivato da più parti. Anzi, Canti affermava che “noi dei Giovani Idv e dell’Italia dei Valori abbiamo avuto una parte molto importante e ne siamo orgogliosi” in un lungo percorso iniziato a settembre-ottobre 2011.
E mentre arrivava la replica dei GD in cui si sosteneva che “il comunicato stampa aveva la sola funzione di plauso nei confronti di un’amministrazione comunale attenta a quelle che sono le tematiche giovanili ed ad un assessore, che è Gennaro Campanile, sempre presente e vicino alle esigenze dei giovani“, i Giovani IDV tenevano una conferenza stampa in cui chiedevano alla stessa amministrazione comunale di fare un ulteriore passo in avanti: quello di finanziare la consulta dei giovani con un fondo da 5.000 euro per le iniziative che verranno proposte, allo scopo di far crescere civicamente, quindi come cittadini, i ragazzi che vorranno parteciparvi.
E già i contatti ci sono stati tra i giovani di Senigallia. Lo stesso Canti, insieme al coordinatore dei giovani IDV, Dean Hajredini, afferma come in città ci sia molta voglia di partecipazione, segno che questa consulta era proprio ora che nascesse.
Nel rivendicare comunque un grosso apporto dei giovani dipietrini perché l’organismo potesse nascere, Canti e Hajredini hanno dichiarato che la consulta non deve avere un ruolo o colore politico, ma deve servire per la crescita della città, deve essere uno strumento utile per favorire la partecipazione attiva dei giovani e la crescita culturale dei partecipanti stessi.
“Il fondo di 5000 euro che chiediamo crediamo sia più che compatibile con la realtà di tagli e sacrifici che la città sta vivendo, un fondo che possa aiutare con incontri, dibattiti, progetti a coordinare le varie realtà e a non lasciarle disarticolate com’è successo finora“.
Per quanto riguarda i tempi, i due giovani IDV si aspettano che siano più veloci possibile, così da far partire subito la collaborazione, aperta a tutti, non solo tra IDV e GD, per progetti ed iniziative civiche.
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