Ostra Vetere, il PD protesta per le deleghe ritirate agli assessori
"Verifica di metà mandato" dichiara Bello. Replica di Rotatori: "C'è poco da stare tranquilli"
Ancora una volta, anche alla luce delle recenti dichiarazioni del Sindaco, Massimo Bello, il Partito Democratico di Ostra Vetere ribadisce che serietà e responsabilità devono appartenere a chi amministra la cosa pubblica, a chi ha il dovere di dare risposte documentate.
Responsabili e seri devono essere i consiglieri della maggioranza che, senza dare alcuna risposta alle legittime domande dei cittadini, continuano a sostenere a orecchie e occhi chiusi il sindaco Bello, che ogni giorno di più barcolla sotto il peso delle proteste dei cittadini, tramortiti dagli aumenti sproporzionati e immotivati della tassa rifiuti.
Il sindaco, che dichiarava di essere disponibile 24 ore su 24, fa delle fugaci apparizioni in municipio, non per incontrare i cittadini o per dare loro delle risposte, ma per revocare le deleghe agli assessori.
Ostra Vetere, pertanto, non solo riesce a vedere raramente il sindaco, ma a questo punto non può contare nemmeno sulla giunta comunale.
Quali mai saranno state le mancanze degli assessori per vedersi ritirare dal sindaco le deleghe? Forse perché hanno sopportato pazientemente le rimostranze della gente in merito agli aumenti della tarsu, tentando di giustificare l’operato dell’amministrazione? Forse perché sono rimasti in prima linea durante le due settimane di emergenza neve?
“Tranquilli“, dice il sindaco, “è una normale e prevista verifica di metà mandato!”
Noi ribadiamo che, visti i precedenti, c’è poco da stare tranquilli.
Infatti il sindaco ci aveva detto di stare tranquilli perché l’avvio della raccolta rifiuti porta a porta non avrebbe comportato aumenti. Sappiamo come è andata a finire!
Il sindaco ora ci dice di stare tranquilli perché si tratta di una normale verifica. Ora noi ci chiediamo: a chi verranno assegnate le deleghe?
Perché, o saranno assegnate ad altri, e la revoca avrebbe avuto un senso, o saranno riassegnate sempre agli stessi, e in questo caso ci troveremmo di fronte alla solita commedia.
Con un’unica, fondamentale differenza: nelle commedie c’è un pubblico che apprezza e si diverte, mentre in questo caso ci sono cittadini veramente arrabbiati che non hanno alcuna voglia di divertirsi.
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