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Senigallia, allarme Confartigianato: liberalizzazioni dannose per i “piccoli”

Negozianti, tassisti, ora anche i carrozzieri dopo la batosta nelle RC Auto: le categorie in rivolta

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Negozi in Corso II Giugno

Liberalizzazioni che non si traducono in un vantaggio reale per le famiglie e le imprese. Questa è il deciso parere di Giacomo Cicconi Massi segretario della Confartigianato di Senigallia, in merito a diverse disposizioni contenute nel “pacchetto” del decreto liberalizzazioni che il Governo Monti intende varare su scala nazionale.

Le categorie colpite in negativo da alcuni punti della manovra spaziano tra i settori più diversi – spiega il segretario della Confartigianato di Senigallia. Una cosa sola è certa: i “piccoli” ci rimettono. Le botteghe artigiane e i negozi dei centri storici; i tassisti; ora anche gli autocarrozzieri si aggiungono alla lista.

Confartigianato si era già espressa a più riprese sulle possibili e dannose conseguenze di una liberalizzazione degli orari per gli esercizi commerciali: lo shopping no stop rischia di mettere al tappeto i piccoli negozi solitamente a conduzione familiare impossibilitati a causa delle limitate risorse a far fronte a una raddoppiata capacità competitiva dei megastore.

Così come Confartigianato ha ritenuto opportuno manifestare il proprio “no” alla liberalizzazione delle licenze dei taxi. Questo provvedimento riverserebbe sulle strade una massa critica di nuove autovetture di cui non c’è assolutamente alcuna necessità tanto a Senigallia quanto nei Comuni limitrofi. Il numero di tassisti attivi è già sufficiente; al contrario, lamentano un calo drastico dei passeggeri e oltre a questo devono pagare costi sempre più esorbitanti di gestione, dalla benzina alla RC Auto.

A proposito di Rc Auto – continua Cicconi Massi – è notizia recente delle nuove disposizioni normative in materia assicurativa, apprestate dal Governo, in particolar modo riferite alle riparazioni da sinistro stradale, che assestano una sonora batosta alla categoria degli autoriparatori. Il decreto penalizza tanto i carrozzieri quanto i consumatori e accentra poteri e competenze nelle mani delle assicurazioni.
In sintesi, se l’automobilista decide di non far riparare la propria auto presso il centro riparazioni convenzionato con la compagnia assicurativa, preferisce piuttosto rivolgersi al proprio carrozziere di fiducia e chiede il risarcimento in “forma equivalente”, ovvero la liquidazione del danno in euro, in questo caso l’assicurazione ridurrà del 30% l’importo dell’assegno. Una salata penalizzazione. Il consumatore non è più libero di scegliere.
La nuova norma sulla Rc auto – conclude il segretario della Confartigianato Giacomo Cicconi Massi – soffoca la libera concorrenza nel mercato dell’autoriparazione e la libertà di scelta dei consumatori. Per questo come associazione di categoria ci batteremo perché il testo del decreto venga modificato.

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