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Acqua bene comune, protesta ad Ancona contro il decreto del governo Monti

Anche il Comitato di Senigallia ha partecipato al sit-in in piazza Roma: "Il mio voto va rispettato"

Sit-in di protesta dei comitati dell’acqua ad AnconaIl 13 Giugno 2011 ci siamo ritrovati in tutte le piazze marchigiane a festeggiare l’esito referendario e il risultato storico che tutto il popolo dell’acqua era riuscito a conquistare dopo anni di battaglie. La vittoria referendaria ha sancito che l’acqua è un bene comune e che di conseguenza la sua gestione non può che essere pubblica e partecipata.

Il Governo Monti con il decreto che verrà presentato domani (giovedì 19 gennaio, Ndr) ripropone di fatto la privatizzazione dell’acqua. L’art. 20 afferma che il servizio idrico – considerato servizio di interesse economico generale – potrebbe essere gestito solo tramite gara o da società per azioni, eliminando la possibilità di una gestione pubblica del servizio idrico.

A quanto pare gli interessi economici sono più importanti del voto referendario di 27 milioni di cittadini/e italiani che hanno affermato che l’acqua deve rimanere fuori dalle logiche di profitto.

Sit-in di protesta dei comitati dell’acqua ad AnconaOggi (mercoledì 18 gennaio 2012, Ndr), con il presidio in Piazza Roma ad Ancona, come in tante città italiane, sono di nuovo i cittadini/e a manifestare il proprio dissenso e a chiedere ai propri sindaci e a tutte le istituzioni di disobbedire alla privatizzazione dell’acqua.

Noi chiediamo con determinazione al Governo Monti di interrompere da subito la strada intrapresa, chiediamo a tutti i partiti, a tutte le forze sociali e sindacali di prendere immediata posizione per il rispetto del voto democratico del popolo italiano e chiediamo alle donne e agli uomini di questo paese di prepararsi alla mobilitazione per la difesa del voto referendario.

Se il governo Monti continuerà in questa direzione avremo di fatto un “tradimento” del referendum, un “tradimento” della democrazia. Più volte abbiamo ribadito che il popolo dell’acqua non si sarebbe fermato fino a quando non fosse avvenuta la completa applicazione degli esiti referendari.

Sit-in di protesta dei comitati dell’acqua ad AnconaIl voto, come si legge nell’appello pubblicato su www.acquabenecomune.org, ha posto il nuovo linguaggio dei beni comuni e della partecipazione democratica come base fondamentale di un possibile nuovo modello sociale capace di rispondere alle drammatiche contraddizioni di una crisi economico-finanziaria sociale ed ecologica senza precedenti.

Nessuna esigenza di qualsivoglia mercato può impunemente violare l’esito di una consultazione democratica, garantita dalla Costituzione, nella quale si è espressa senza equivoci la maggioranza assoluta del popolo italiano.

Oggi più che mai si scrive acqua e si legge democrazia.

da Comitato AcquaBeneComune Senigallia
Coordinamento Marchigiano Movimenti per l’Acqua

Comitato Acqua Bene Comune Senigallia
Pubblicato Giovedì 19 gennaio, 2012 
alle ore 9:05
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Commenti
Solo un commento
paolo 2012-01-19 19:34:34
Come adesso parlate di Democrazia ?
Siete voi che avete ingannato i cittadini durante il referendum usando come slogan un gioco di paroleportando fuori che doveva votare. A prova di quanto dicoho fatto un copia-incolla da un giornale importante nazionale:
Tra le norme più contestate la liberalizzazione dei servizi pubblici locali (prevista dall'articolo 15), che comprende la gestione dell'acqua. Anche se nel testo si precisa che la proprietà pubblica del bene acqua dovrà essere garantita. L'articolo in questione prevede che la gestione dei servizi pubblici locali sarà conferita "in via ordinaria" attraverso gare pubbliche e la gestione in house sarà consentita soltanto in deroga e «per situazioni eccezionali». Questa formulazione, secondo le opposizioni, apre la strada alle privatizzazioni. Non rientrano nella riforma la disciplina della distribuzione del gas naturale e dell'energia elettrica, il trasporto ferroviario regionale e le farmacie comunali." Ho provato durante il referendum nei miei commenti a farvi capire che lo Stato non è in grado di gestire nulla e parlo sopratutto economicamente ed adesso vedete il risultato di quanto affermavo. Monti non è un politico e guarda la situazione Italia così come è e non per farsi rieleggere. Fino ad oggi siamo andati avanti così cn innumerevoli sprechi diretti dei politici (stipendi,vitalizi eccc.) ed indiretti (cattiva gestione dei soldi dei cittadini). Secondo me dovete lavorare in futuro, e quì vi appoggio, sulla tutela della qualità e tariffe considerato che i privati gestiranno un bene comune di prima necessità.
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