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Amianto a Senigallia: sul Censimento ai privati la Regione contraddice il Comune

Partecipazione e Rifondazione: "Nel 2008 Ceresoni aveva il via libera, progetto mai avviato"

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Senigallia.org

Lastre di amiantoIl 21 maggio del 2008 proponemmo in Consiglio Comunale, che approvò all’unanimità, una mozione che prevedeva un censimento dei manufatti di amianto nelle proprietà private, da far seguire con un progetto di eliminazione, proprio per offrire un riferimento certo ai cittadini. Ma nulla è stato fatto dalla passata amministrazione.

Poi, nell’ottobre 2010, noi di Rifondazione Comunista e Gruppo Partecipazione abbiamo riproposto nuovamente il censimento, con l’impegno di un progetto di bonifica diffuso sul territorio.
Trascorrendo i mesi e non vedendo nulla di concreto in merito, abbiamo chiesto alcuni mesi fa che la questione venisse portata in Commissione in modo di conoscere se è stato dato seguito alla decisione del Consiglio.

Giovedì 12 gennaio si è svolta un’altra commissione sull’argomento.
Ebbene, la nostra preoccupazione di prima non solo è ora cresciuta, ma si è aggiunta una grande amarezza e una diffusa indignazione.

Alla suddetta riunione era presente oltre all’assessore Campanile anche il responsabile del Programma Operativo "Prevenzione di rischi per la collettività della Regione Marche", dott. Patrizio Bacchetta che, nel suo sincero intervento, ha sottolineato tre fatti, a nostro avviso, assai gravi.

1) Il Dottor Bacchetta ha affermato che la Regione Marche ha effettuato una rilevazione statistica dei manufatti in amianto per quanto riguarda gli edifici pubblici e i manufatti produttivi. Sono stati inviati circa centomila censimenti: ha risposto (con una valenza di semplice autocertificazione) solo il 45% dei soggetti interessati. Se calcoliamo che di questo 45% tutti gli edifici pubblici hanno sicuramente risposto (100%), all’incirca solo il 15-20% delle attività produttive ha risposto al questionario. Quindi un tentativo fatto dall’amministrazione regionale assolutamente privo di rilevanza statistica e soprattutto che lascia grossi dubbi su quanti manufatti in amianto ancora non censiti ci siano in giro.

2) Il Dottor Bacchetta ha aggiunto in maniera esplicita che la Regione Marche non intende avviare alcun monitoraggio dell’amianto presente nelle abitazioni o aree di privati cittadini. Questo per una scelta politica ed economica noi pensiamo, ma nessuna delle due motivazioni è in alcun modo valida, dato che la salute dei cittadini (che pagano tasse salate e hanno diritto di essere tutelati) viene prima di qualsiasi altra priorità.

3) La dichiarazione del Dottor Bacchetta che ci ha lasciato più perplessi è quando ci ha detto che circa tre anni fa ha avuto un colloquio con l’allora Assessore comunale competente in materia, cioè Simone Ceresoni, al quale il Bacchetta aveva dato piena disponibilità alla Amministrazione di Senigallia di avviare un censimento comunale sui manufatti privati, che la Regione Marche avrebbe approvato e suggellato come progetto pilota, dando il necessario supporto (tranne probabilmente quello economico) affinché si realizzasse una rilevazione statistica sui manufatti in amianto posseduti dai privati cittadini. Ma dopo quell’incontro, nessuno dal Comune di Senigallia si è fatto più vivo: Bacchetta ci ha ribadito che l’impegno della Regione resta quello di allora se il Comune lo vorrà.

Sappiamo che il Comune aveva stanziato 30mila euro per questa causa, poi tolti e spesi in un’altra maniera. L’amministrazione ci ha sempre detto che Senigallia non poteva fare un censimento "da sola" perché la competenza era della Regione e senza un regolamento e delle leggi precise in materia nessun comune poteva assolutamente muoversi in tal senso. Giovedì abbiamo appreso ufficialmente che queste frasi ripetute più volte non corrispondevano al vero, dato che la Regione, ribadiamo, sono tre anni che aveva dato il placet per questa iniziativa.

Lo sconcerto e l’indignazione verso la Regione Marche ed il Comune di Senigallia, a questo punto, sono molto grandi perché dobbiamo concludere che l’amianto non è uno dei temi prioritari né per la Regione Marche né per il Comune di Senigallia.

Noi ribadiamo che l’unica azione efficace risiede nella prevenzione ovvero nella messa in sicurezza, nella rimozione e nella sostituzione dei manufatti medesimi, che non può essere lasciata solo alla iniziativa ed alla responsabilità dei singoli, per le evidenti connessioni con il bene primario rappresentato dalla salute pubblica, a tal fine riproponiamo che non è più rinviabile la nostra proposta:
a) Il censimento della presenza di manufatti contenenti amianto in edifici e contesti privati al fine di conoscerne l’ubicazione e valutarne le condizioni di conservazione;
b) La predisposizione di un piano di bonifica, di messa in sicurezza o di rimozione, basato sulla sinergia di privati, imprese specializzate, enti pubblici.

Fino ad ora, nel comune di Senigallia, ci si è mossi solo dietro segnalazioni di alcuni cittadini, comprese le nostre. C’è da dire che il Comune in questi casi interviene subito, ma non è possibile proseguire su questa strada, lasciando a sporadiche segnalazioni l’intervento sull’amianto ammalorato. Una rilevazione eseguita con metodo e competenza va eseguita al più presto, aggiungendo che non è possibile lasciare l’ufficio comunale competente quasi privo di personale ed eseguire interventi casuali senza un programma.

Notizia dell’ultima ora è che, grazie alle nostre continue segnalazioni e al nostro costante lavoro in consiglio comunale e nella commissione preposta su questo argomento, l’amministrazione si sta attivando per avviare questo ormai tristemente famoso "Progetto Pilota". Speriamo che questa sia la volta buona. Ma non ci viene da dire: "Meglio tardi che mai"… Questo (anche e soprattutto a causa della presenza della Ex Sacelit) a Senigallia è un problema che doveva essere affrontato prima di subito.


da
Luigi Rebecchini, Roberto Mancini, Paolo Battisti
(Rifondazione Comunista e Gruppo Partecipazione)

Luigi Rebecchini
Pubblicato Mercoledì 18 gennaio, 2012 
alle ore 8:19
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Commenti
Ci sono 3 commenti
Montanari Carlo ALA ONLUS 2012-01-18 13:34:32
MERAVIGLIATO
Concordo in tutto quanto esposto a proposito del problema "censimento amianto" territorio di Senigallia;nel contempo invito coloro che abbiano a cuore questo grave problema di leggere La Delibera Giunta Marche MA/SAN del 18.09.2001,n.2174 che integrava il D.G.R. Marche 30.12.1997, n.3496 stabilendo che alle situazioni oggetto del Censimento, di cui alla D.G.R.M. 3496/97(Piano Regionale Amianto).siano aggiunte le seguenti:a)presenza di materiali contenenti amianto in matrice compatta;b)singole Unità abitative private,con presenza di materiali contenenti amianto;ecc...................di stabilire che l'applicazione e l'esecuzione delle sanzioni pecuniarie avvenga con le modalità previste dalla L.R.10.08.1998, N.33:"DISCIPLINA GENERALE PER L'APPLICAZIONE DELLE SANZIONI AMMINISTRATIVE DI COMPETENZA REGIONALE"10 DI INDIVIDUARE IL SINDACO DEL COMUNE,NEL QUALE RISULTA INSISTERE L'IMMOBILE OGGETTO DI AUTONOTIFICA,L'autorità alla quale rivolgere ricorso avverso l'applicazione delle sanzioni previste.Mi chiedo e chiedo a chi di competenza non ha ottemperato a questo Decreto Regionale Marche.
Anonimo2012-01-18 17:41:00
Qualche precisazione su quel 45% di risposte al Censimento del 2002. Ho qualche dubbio che gli Enti pubblici abbiano risposto al 100%. E la scarsa adesione alla autocertificazione dei proprietari di immobili produttivi sta anche nella scarsa diffusione della informativa sull'amianto, sulla sua presenza e sulle varie tipologie. Non è con un semplice depliant illustrativo allegato al modulo del censimento che si può pretendere di avere un ritorno in fatto di adesioni.
Eppure sul censimento del 2002 si diceva anche di un futuro(!!) censimento per gli immobili civili.
Se adesso la Regione ci ha ripensato , questo è un'altra cosa.
Comunque la normativa parla chiaro e assegna ai proprietari e soprattutto ai capo-condomini ed amministratori il compito di redigere un piano di controllo di manufatti in amianto , friabile e compatto. Quanti lo fanno? E' l'informazione e la formazione che è carente, in particolare sui vari stati di conservazione del manufatto e della modalità di intervento che va fatta chiarezza.
Le ordinanze del Sindaco alla rimozione tout-cour, senza avere richiesto se c'è stata la valutazione dello stato di conservazione amianto,potrebbero essere facilmente rigettate.
Comunque è molto strana questa ignoranza , forse volutamente sostenuta. Eppure la Regione Marche nei suoi corsi formativi spiega molto bene che la rimozione è solo l'ultimo stadio di un percorso valutativo, ovvero l'ultima spiaggia.
Si , comunque c'è la necessità di una mappatura della presesnza di amianto e del suo stato.
Montanari Carlo ALA ONLUS 2012-01-19 08:14:16
Ignoranza
I commenti andrebbero firmati ma rispondo al sig.I.P.87.3.62.21:Le ordinanze del Sindaco non avvengono tout-cour,ma dietro suggerimendo dell'Ufficio d'Igiene di Senigallai diretto dal Dott. Fiorenzuolo Giovanni.TANTO PER LA PRECISIONE!!!!!!!!!!!!!!!e si FIRMI.
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