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La crisi e il buono del 2011 nel discorso di fine anno del Sindaco di Senigallia

Mangialardi cita anche Neruda e Pavese, e chiude: "Protesi al futuro, ancorati alle radici" - VIDEO e FOTO

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Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaSi è tenuto nella mattina del 31 dicembre il discorso del Sindaco di Senigallia, Maurizio Mangialardi, a chiusura dell’anno 2011. La sala consiliare del Palazzo Comunale era gremita da autorità civili e religiose, esponenti politici di maggioranza e opposizione cittadine, rappresentanti dell’area del volontariato, delle associazioni di categoria del mondo del lavoro, dipendenti comunali.

Il discorso di Mangialardi, che riportiamo integralmente di seguito e di cui trovate due brani nel VIDEO, ha ripercorso i mesi appena trascorsi, ricordando ciò che è stato fatto a Senigallia, i risultati raggiunti soprattutto sul piano turistico, il vero motore della città, ma ha gioco-forza dato largo spazio al tema della crisi economica.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaBuongiorno e benvenuti.
Il mio più cordiale saluto alle autorità civili, religiose, militari, e ai cittadini tutti. Vi ringrazio per essere presenti a questo ormai tradizionale appuntamento che, oltre a fornire l’occasione per scambiarci gli auguri per il nuovo anno, ci offre l’opportunità  per riflettere insieme su ciò che è accaduto nel 2011 appena trascorso e su ciò che ci attende nell’anno ormai alle porte.

E’ consuetudine nel discorso di fine d’anno partire dall’analisi di un fatto o di una vicenda di carattere nazionale o internazionale, prima di addentrarci nell’esame di problematiche più legate ad una dimensione locale. Questa volta, confesso,  non ce l’abbiamo fatta per il semplice fatto che le vite delle persone così come le agende politiche ed istituzionali, in Italia come nel resto d’Europa, sono occupate principalmente da un tema, che si impone all’attenzione generale: si chiama crisi economica. Scusatemi se vado direttamente al cuore della questione, ma sono convinto che sia necessario e giusto. Vorrei davvero (credetemi) cercare di rassicurarvi spiegandovi che no, che a Senigallia sarà diverso perché noi abbiamo il mare, oppure perché siamo bravi o perché i nostri ristoranti sono pieni. Ma non posso perché se dicessi questo farei un torto alle intelligenze e soprattutto ostacolerei quel processo di piena consapevolezza e condivisione che è invece indispensabile per poterci, tutti insieme, tirar fuori dai guai.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaPerché su una cosa dobbiamo essere molto chiari anche a costo di apparire brutali: questa che viviamo sulla nostra pelle è la crisi economica più grave degli ultimi 50 anni. Una vera e propria bomba che, se non opportunamente disinnescata, può avere degli effetti deflagranti sui nostri equilibri sociali, economici e sulla coesione nazionale.
Ognuno può avere le proprie opinioni sulle cause che hanno determinato il disastro, come è giusto che sia in un sistema democratico, ma deve esserci una  consapevolezza generale della gravità della situazione con la quale siamo chiamati tutti a fare i conti.

Una crisi economica questa, che viene da lontano e che colpisce in maniera pesantissima anche gli Enti Locali. Forse noi a Senigallia lo avevamo intuito con un po’ di anticipo. Non certo per doti divinatorie ma per il semplice fatto che, avendo sempre, negli ultimi 10 anni con la giunta Angeloni, approvato entro il 31 dicembre il bilancio di previsione relativo all’anno successivo, siamo in grado di valutare  meglio ed in tempo reale gli effetti concreti sui nostri bilanci delle manovre economiche varate spesso in modo frammentato e disorganico dal Parlamento.

E’, anche per questo, che fin dallo scorso agosto  ho inviato una lettera attraverso il giornale comunale a tutti i cittadini di Senigallia dicendo loro una cosa molto semplice: "guardate che le varie manovre finanziarie approvate stanno assestando colpi letali ai bilanci dei Comuni ed avranno come effetto quello di smantellare la quantità e qualità dei servizi che abbiamo messo in piedi in questi anni, traducendosi quindi da tagli finanziari, in veri e propri tagli dei diritti". Eravamo in agosto, e da allora i contenuti delle manovre sono diventati ancora più pesanti.

Eccoci qui, allora, a dover affrontare sacrifici gravosi per ridurre il debito pubblico, per restituire peso e credibilità internazionale all’Italia, per creare le condizioni di una ripresa economica che oggi appare lontana.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaNon vogliamo sottrarci a questa sfida e  faremo quindi appello a tutto il nostro senso di responsabilità. Ma lo faremo anche (lasciatemelo dire) con dolore e con quel senso di amarezza che nasce dal constatare come a pagare il prezzo di una crisi economica nata essenzialmente come crisi finanziaria, legata cioè all’economia delle borse e delle transazioni, sia sempre e soltanto l’economia reale, vale a dire quella più precaria e fragile dei pensionati,  dei disoccupati, delle famiglie di portatori di handicap, dei giovani.

Anche il nostro Comune (e non poteva essere diversamente) è stato colpito in modo drammatico dagli effetti delle varie manovre economiche. Tra mancati trasferimenti e vincoli imposti dal patto di stabilità, sono mancate risorse per circa 6.500.000 euro.
Ed allora, di fronte a questo terremoto avevamo due alternative: o applicare i tagli in modo ragionieristico chiudendo i servizi ed imponendo prelievi in modo automatico confidando che prima o poi, in questa nazione qualcosa dovrà pur accadere, oppure assumere fino in fondo le nostre responsabilità, sforzandoci di mantenere ben saldo il timone dell’imbarcazione, anche durante la tempesta, orientandolo verso la direzione suggerita dai nostri valori e dalle nostre convinzioni.

E’ questa seconda cosa che abbiamo fatto e che vogliamo fare in futuro, esercitando una funzione politica, nel senso vero e nobile della parola che vuol dire scegliere avendo sempre di mira l’interesse generale. Perchè non è vero, come si sente dire spesso di questi tempi, che la politica non serve. E’ vero esattamente il contrario, e cioè che proprio in un momento di crisi e di disorientamento generale come quello che stiamo vivendo la politica è importante. Non quella dei privilegi o dell’autoreferenzialità, ma piuttosto la buona politica, quella che indica strade e anticipa i cambiamenti e che è sempre orientata al bene comune.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaPerciò di fronte ad un quadro drammatico di minor risorse a disposizione le nostre scelte di bilancio sono state lineari. Abbiamo puntato con decisione su alcune leve strategiche: la riorganizzazione dei servizi e l’aumento dell’efficienza, massimo rigore nella spesa, sobrietà, lotta all’elusione ed evasione fiscale, qualità della nostra progettazione per accedere a fondi europei, alienazione di alcuni nostri beni immobili non strategici, e poi prelievo fiscale attraverso le imposte che non noi ci siamo inventati ma che lo Stato Centrale ci ha assegnato. Imposte applicate nei limiti strettamente necessari per mantenere inalterati i servizi essenziali e per sostenere adeguatamente le iniziative di promozione ed accoglienza turistica.

Attraverso queste leve cercheremo di sopperire alle minori risorse che inevitabilmente avremo a disposizione. Dove non abbiamo voluto diminuire gli stanziamenti di bilancio, sono i settori dei servizi alla persona e del turismo. Si tratta di una precisa scelta. Abbiamo voluto confermare in toto la qualità e quantità dei servizi sociali, perché sostenere coloro che vivono situazioni di disagio è, e resta, la stella polare del nostro impegno  politico e della nostra azione amministrativa; per questo abbiamo voluto addirittura aumentare portandolo fino a 250.000,00 euro il fondo di solidarietà che finanzia i tirocini formativi o le borse lavoro a favore delle persone che hanno perso il lavoro a causa della crisi. In questo impegno comune di solidarietà possiamo contare sull’apporto straordinario del mondo del volontariato locale, sulla Caritas e sull’importante ruolo svolto dalla Consulta del Volontariato, istituzione questa talmente attiva e radicata che proprio Senigallia ha ospitato l’incontro annuale tra tutte le Consulte del volontariato italiane.

Così come non abbiamo voluto tagliare gli stanziamenti in bilancio in favore del turismo, perché quello è il motore della nostra economia, la risorsa strategica che, se ben sostenuta e ben coltivata, può mantenerci in parte al riparo della tempesta offrendo alle nostre imprese ed ai nostri giovani spazi di futuro.

Accennavo all’inizio alla necessità di guardare con coraggio ed in maniera non superficiale alla crisi. Tuttavia è chiaro che questo non deve portare a dimenticare i tanti segnali positivi che anche quest’anno sono arrivati dalla nostra città.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaIl 2011 è stato infatti l’anno della Grande Mostra sulla Madonna di Senigallia nella splendida cornice della Rocca Roveresca, un evento espositivo che ha registrato in poche settimane numeri da far concorrenza ai più famosi musei italiani. Non la consideriamo un punto di arrivo quanto piuttosto un punto di partenza, l’inizio di un progetto di valorizzazione del nostro straordinario patrimonio artistico che ogni anno si arricchirà di nuove iniziative grazie anche al contributo determinante del nostro qualificato circuito museale.

Il 2011 è stato l’anno delle quattro Mostre dedicate a Mario Giacomelli, del consolidamento delle grandi manifestazioni come il CaterRaduno e il Summer Jamboree, un anno che ha visto ancora una volta Senigallia distinguersi per la capacità attrattiva della propria offerta turistica grazie anche alla professionalità e competenza degli operatori (+ 2,4% di presenze turistiche rispetto al 2010, nonostante la crisi).
Un anno che ci ha visto ancora una volta come protagonisti per la qualità ed estensione del sistema di welfare locale, per l’impegno ed attenzione che hanno fatto dei nostri servizi sanitari ed ospedalieri una delle eccellenze del nostro territorio, per la forza dei progetti di trasformazione urbana, per le buone pratiche ambientali (penso al nuovo riconoscimento della Bandiera Blu e a quello assegnatoci dall’Associazione Comuni Virtuosi), per il sostegno alle attività economiche, per la promozione dello sport, per la tutela e valorizzazione del patrimonio, per le politiche di pari opportunità, per gli interventi in favore dei giovani.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaUna città la nostra che continua a registrare un buon livello di sicurezza, grazie a quella ormai consolidata collaborazione tra forze di polizia e polizia municipale. Vedo questa mattina presenti i rappresentanti delle Forze dell’Ordine e della Sicurezza ai quali tutti noi siamo riconoscenti per il grande impegno che quotidianamente mettono nell’assolvimento dei loro compiti istituzionali.

Anche nel 2011 ci siamo sempre ispirati nell’azione politico-amministrativa a quell’idea della città di tutti, che riassume un po’ la nostra filosofia di governo e che vuol dire sostanzialmente cercare il confronto permanente con i cittadini cercando di recepirne idee, proposte ed anche critiche. Un raccordo stabile con gli amministrati, che vuol dire valorizzazione del Centro Storico e delle frazioni; che vuol dire programmare costantemente assemblee in tutto il territorio, che vuol dire anche e soprattutto assumere un concetto ampio di cittadinanza, esteso cioè tanto ai vecchi residenti, i cittadini storici, che ai nuovi residenti stranieri, all’interno naturalmente di un quadro di regole condivise e valide per tutti.

Sono stati  31 i residenti stranieri a Senigallia che nel corso del 2011 sono diventati a tutti gli effetti cittadini italiani dopo aver prestato giuramento sulla Costituzione in questa sede.
Sono anche loro una componente fondamentale di quella Senigallia multiculturale e multietnica che sempre di più caratterizzerà il nostro futuro.

Vedo qui il Vescovo di Senigallia Monsignor Orlandoni che saluto. Proprio con la Diocesi di Senigallia siamo insieme in numerosi progetti finalizzati ad aiutare le persone che  rischiano di rimanere indietro e a contrastare vecchie e nuove povertà. Un’azione comune per riaffermare i valori della dignità dell’uomo, della solidarietà, dell’accoglienza, in nome dei quali ci ritroveremo questa sera in Piazza Simoncelli sotto il tendone della Caritas per salutare in serenità e sobrietà l’arrivo del 2012.

Per alimentare e arricchire questi di grande positività, c’è bisogno di uno sforzo speciale da parte dell’Istituzione Comune nel ripensare un modo nuovo di svolgere le proprie funzioni e forme nuove di relazioni con i cittadini, perché anche se, cosa di cui sono convinto, riusciremo a tirarci fuori dalla tempesta, è ragionevole pensare che nulla sarà più come prima.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaE per riuscire in questo compito, facendo così fronte alle aspettative ed alle necessità dei cittadini di Senigallia, abbiamo bisogno di avere al nostro fianco molti compagni di viaggio. Abbiamo bisogno della piena collaborazione degli altri livelli di governo. C’è da dire che a Senigallia questa cooperazione interistituzionale c’è sempre stata ed ha prodotto risultati importanti. Vedo presente con noi questa mattina la Senatrice Silvana Amati che ringrazio per la sua costante attenzione al territorio, così come voglio ringraziare in maniera speciale ed affettuosa la Presidente della Provincia di Ancona Patrizia Casagrande alla vigilia dell’applicazione di una riforma che ridimensionerà in maniera significativa il ruolo delle Province in Italia. Vedi Patrizia, gli assetti istituzionali possono essere delineati o modificati attraverso nuove leggi, ma quello che mai nessuno potrà cancellare è il ruolo fondamentale che Presidenti come te hanno avuto per lo sviluppo dei territori e di questo ti siamo riconoscenti.
Così come, permettetemelo, voglio ringraziare gli ex Sindaci di Senigallia: Galavotti, Mariani, Luana e Orciari che non è presente per motivi di salute .

Parlare delle amministrazioni significa anche riferirsi alla professionalità, l’impegno e le competenze del nostro personale comunale. In un contesto sociale come quello attuale in cui gli equilibri rischiano di rompersi, i dipendenti del Comune sono tenuti a svolgere un ruolo fondamentale e di esempio, per la coesione sociale, economica, culturale della comunità locale.

Abbiamo avuto purtroppo in questo ultimo anno la perdita di alcuni dipendenti: Dario, Marco, e solo qualche settimana fa il più giovane, Stefano. Gente che vedeva nel Comune la propria casa e la propria famiglia. Anche per loro, che erano un esempio, non possiamo abbassare la guardia.

Oggi c’è bisogno più che mai del contributo di proposte, di visioni della città che il Consiglio Comunale è in grado di fornire. Vedo numerosi Consiglieri di maggioranza e di opposizione. Li voglio ringraziare per l’apporto che garantiscono, in termini di confronto di idee, di dibattito costruttivo ed anche di discussione serrate, che sono sempre benvenute in democrazia quando vertono sulle possibili soluzioni da offrire ai problemi della gente.

Non intendo tralasciare il contributo di idee e sottacere la disponibilità al confronto che ho potuto sperimentare con le associazioni di categoria del mondo del lavoro e dei lavoratori. Il dialogo, l’intesa con chi ogni giorno si confronta con le difficoltà e le aspettative di chi crea e tutela il lavoro è in questo contesto di primaria importanza.

Discorso di fine 2011 del Sindaco di SenigalliaIn questo viaggio, sono felice di avere al mio fianco una squadra di giunta così appassionata e competente. Voglio ringraziare in maniera speciale tutti i miei più stretti collaboratori: il mio portavoce Mario Cavallari, il vice sindaco Maurizio Memè, gli assessori Paola Curzi, Francesca Paci, Fabrizio Volpini, Simone Ceresoni, Gennaro Campanile, Stefano Schiavoni. Voglio ringraziare di cuore anche Massimo Colocci, fino a poche settimane fa assessore ai turismi e che si è dimesso per ragioni familiari e di lavoro e che ha fornito in questi anni un contributo prezioso. Voglio ringraziarli tutti perché dimostrano giorno dopo giorno come si possa lavorare insieme senza personalismi e con autentico spirito di squadra, avendo come esclusiva stella polare l’interesse dei cittadini.

Vorrei concludere con due riflessioni. La prima  si riallaccia a quella frase di Neruda che ho scelto per il biglietto di auguri: "potranno recidere tutti i fiori, ma non potranno fermare la primavera". E’ vero, non si può fermare la primavera. Non possiamo né dobbiamo fermare quella volontà dei giovani ad ottenere un cambiamento di una società che ora li pone ai margini del sistema economico, condannandoli ad un’eterna precarietà lavorativa ed esistenziale. Dobbiamo invece, puntare sui giovani, perché è dalla loro energia, fantasia, esuberanza e… impertinenza, dalla loro inedita visione del mondo che dobbiamo ricavare la forza per tirarci fuori da questo pantano.
Per questo serve un sistema formativo all’altezza di questa sfida e anche su questo la nostra città ha tutte le carte in regola potendo vantare dei dirigenti ed un personale scolastico di assoluta qualità.

Mi ha molto colpito, poi, una frase di Cesare Pavese che ho letto proprio in questi giorni. Dice così: "un paese vuol dire non essere soli: sapere che nelle piante, nella terra, c’è qualcosa di tuo che, anche quando non ci sei, torna ad aspettarti".
Ecco mi piace pensare che la situazione durissima che stiamo vivendo porti con sé anche un insegnamento utile per il futuro, indichi una strada capace di condurci fuori dal tunnel. La strada è quella delle relazioni umane, del tornare ad occuparsi non solo dei rapporti economici o finanziari ma anche dei legami tra le persone. Fare un po’ come si faceva in quel mondo contadino dal quale un po’ tutti veniamo, dove si suppliva alle difficoltà o alle disgrazie vivendo più vicini e più solidali. Perché, come scriveva Pavese, un paese vuol dire non essere soli.

Mi piace pensare alla nostra comunità come ad un albero, un grande albero con le radici saldamente ancorate alla nostra storia ma con i rami protesi verso l’alto, verso il futuro dei nostri figli.
Ecco, stringiamoci un po’ di più sotto questo albero, attorno alla nostra meravigliosa gente.
Perché se davvero saremo uniti, se staremo insieme, sono sicuro che riusciremo a farcela.

Buon anno e auguri a tutti

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Sabato 31 dicembre, 2011 
alle ore 14:26
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Commenti
Solo un commento
luigi rebecchini 2012-01-01 09:48:12
Nel 2007 il bilancio fu approvato a fine gennaio
Che il bilancio comunale sia stato approvato negli ultimi dieci anni "sempre entro dicembre" non è vero. Nel 2007, a causa via di una finanziaria non del tutto definita dal governo, il bilancio comunale fu fatto slittare al mese successivo ed è stato discusso e approvato nelle sedute del 29 e 30 gennaio 2007. Quest'anno è stato approvato un bilancio prima dell'approvazione del decreto Monti e senza uno studio delle ricadute del decreto stesso sui comuni e sui cittadini.
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