Crisi economica e mercato del lavoro: anche a Senigallia cresce la precarietà
Bene il commercio internazionale, l'informatica e il turismo, ma aumentano i contratti a chiamata
Il progressivo declino dell’economia mondiale verificatosi già a partire dal 2007 è proseguito in maniera molto pronunciata negli anni successivi sino a delineare per il prossimo 2012 uno scenario drammatico per tutto il sistema produttivo italiano e in particolare per le Pmi e micro imprese, quelle con meno di 10 dipendenti, che caratterizzano il nostro territorio regionale e provinciale.
Il tessuto economico in prevalenza proveniente da imprese manifatturiere, considerato per lungo tempo il settore primario, così come il settore delle costruzioni edili e del commercio sono risultati quelli maggiormente colpiti dalla congiuntura.
In controtendenza alla persistente crisi economica vanno segnalate quelle imprese che già in una fase di pre-crisi avevano modificato il loro modello di business investendo su settori emergenti i cosiddetti investimenti “immateriali” quali ricerca e sviluppo, servizi informatici, progettazione, si tratta di aziende che si sono orientate verso una economia basata sulla “conoscenza”.
Anche le imprese che operano nel mercato internazionale risultano meno colpite dalla crisi, queste nel tempo hanno spostato le proprie produzioni verso la fascia alta della gamma qualitativa verso produzioni di beni a più alta intensità di capitale fisico ed umano e ad elevato contenuto tecnologico.
Inoltre anche le imprese che hanno investito nel settore turismo sono riuscite a neutralizzare, in parte, gli effetti della crisi economica e finanziaria. I dati che ci sono stati forniti dall’Osservatorio Regionale del Turismo per la stagione estiva 2011 ci dimostrano un trend positivo tanto che Senigallia si conferma una eccezione della regione. Questo importante risultato è stato possibile grazie agli interventi che l’amministrazione comunale ha adottato negli anni sia attraverso la promozione di iniziative divenuti veri e propri strumenti di qualità territoriale, “Summer Jamboree”, “Caterraduno”, “Pane Nostrum”, sia attraverso l’approvazione di strumenti urbanistici quali il Piano Particolareggiato dell’Arenile attraverso il quale l’amministrazione comunale ha incentivato le iniziative e le idee degli imprenditori del settore alla istituzione di consorzi, tra concessionari di spiaggia ed esercenti di servizi pubblici, introducendo innovazioni significative nei modelli di gestione dei singoli esercizi fino a caratterizzarsi quale nuova offerta turistica di spiaggia.
Così come da tempo si stanno attuando strategie innovative con uno spiccato orientamento alla qualità delle strutture alberghiere; si tratta di azioni che non hanno ancora raggiunto la piena completezza ma auspichiamo che in tempi brevi la qualità dell’ospitalità diventi una realtà diffusa.
L’obiettivo a cui dovremo tendere per il futuro sarà quello di una collaborazione fra le istituzioni pubbliche e l’industria turistica per promuovere iniziative come veri e propri strumenti di qualità territoriale in grado di mettere a sistema il grande patrimonio turistico balneare, culturale, agroalimentare, rurale e religioso, il cui sviluppo può essere ulteriormente progettato per sostenere l’economia locale strettamente collegata con le altre attività economiche.
Creare un tessuto economico che privilegi la valorizzazione delle risorse del territorio attraverso il coinvolgimento delle vallate del Misa, Nevola e Cesano può rappresentare una grande opportunità di integrazione ma soprattutto di formazione di nuove professionalità.
Riconoscere una identità territoriale in grado di acquisire quell’appeal turistico nell’ospitalità, negli eventi a carattere internazionale diventano fattore di successo per la città e per il suo territorio circostante. Infine ma non da ultimo si rende necessario investire in formazione professionale partendo dall’Istituto Alberghiero Panzini in grado di fornire professionalità a supporto delle imprese del settore.
Ma come dimostrano i dati di fonte amministrativa del Centro per l’Impiego, fondamentali per conoscere le dinamiche del mercato del lavoro del nostro territorio e in modo particolare di questo specifico settore, ci dimostrano che negli anni (2009-2011) il ricorso alla forma contrattuale definita di “lavoro intermittente o a chiamata” (prevista dal D. Lgs 276/2003) sia risultato di gran lunga la più utilizzata nei rapporti di lavoro nel settore turistico.
E’ sempre più ampio il ricorso a forme flessibili di lavoro che se un tempo erano una via per raggiungere una stabilizzazione, oggi non fanno altro che aggravare la precarietà perchè contribuiscono a disincentivare la preparazione, lo sviluppo di competenze tecniche e specifiche dunque la professionalità, oltre a diminuire il senso di appartenenza all’impresa.
Questo rischio di precarietà è maggiormente rintracciabile per la componente lavorativa femminile.
Ci auspichiamo che per proseguire quello sviluppo turistico integrato fin qui delineato le attività turistiche tutte, dovranno innovarsi, dotarsi di specifiche professionalità di giovani e preparati, investire in formazione a vantaggio di una maggiore stabilità lavorativa e di sicurezza sociale.
Sulla base dei dati forniti dal Ciof di Senigallia relativi all’andamento del mercato del lavoro nell’ambito territoriale di sua competenza si sono avute le seguenti risultanze relativamente ai primi nove mesi del 2011 (gennaio.settembre).
Totale avviamenti: 12.563; sono 1.340 gli avviamenti in più rispetto a quelli dello stesso periodo dell’anno precedente, pari a un + 11,94%. Considerato che per avviamenti s’intendono tutti i rapporti di lavoro che hanno avuto inizio nel periodo di tempo preso in considerazione, in sedi ubicate nell’ambito territoriale considerato, e che ci si riferisce al numero degli avviamenti e non al numero degli avviati (uno stesso soggetto può infatti essere stato avviato più volte nel corso dell’anno), le tipologie contrattuali più utilizzate sono state le seguenti:
– lavoro a tempo determinato: 6.628 avviamenti pari al 52,76 % del totale;
– lavoro intermittente (a chiamata) 2.521 avviamenti, pari al 20,07% del totale con un incremento del 32,13% rispetto l’anno precedente;
– lavoro a tempo indeterminato: 1.160 avviamenti pari al 9,23% del totale;
– somministrazione di lavoro: 581 avviamenti pari al 4,62% del totale.
Il settore che ha registrato il maggior numero d’avviamenti è quello delle attività dei servizi di alloggio e ristorazione con 3.919 avviamenti contro i 3580 dell’anno precedente.
Totale cessazioni: 11.507 cessazioni, 1287 cessazioni in più rispetto l’anno precedente con un incremento del 12,59%. Iscrizioni alle liste di mobilità: in totale 385 così suddivise:
– legge 223/1991 107, in calo;
– legge 236/1993 278, in aumento.
Autocertificazioni stato di disoccupazione: sono state 2083 contro le 2.037 del 2010.
Tornando agli avviamenti va detto che si registra una crescita vertiginosa del cd lavoro a chiamata, infatti si passa dai 425 avviamenti del 2008, ai 1513 del 2009, ai 1908 del 2010 fino ai 2521 del 2011.
I settori d’attività più interessati dal cd. Lavoro a chiamata sono:
– attività di alloggio e ristorazione: 1790 pari al 72% del totale;
– attività artistiche, sportive, d’intrattenimento e stabilimenti balneari: 225 avviamenti pari al 10% del totale;
– commercio: 208 pari all’8%.
Relativamente ai 1790 avviamenti del settore di alloggio e ristorazione va detto che il picco, 389 avviamenti lo si è avuto ad aprile e di questi 37 sono cessati ad agosto e 117 a settembre. Questo significa che oltre il 42% degli avviamenti con contratto a chiamata, in tale settore, si sono risolti al termine della stagione estiva ed hanno avuto durata di 5-6 mesi.
Nell’ambito degli stabilimenti balneari nel 2011 (gen-sett) si sono registrati 133 avviamenti (esclusi i cd bagnini di slvataggio) contro i 70 del 2008, i 75 del 2009 ed i 76 del 2010. Di questi 133, sono stati 37 quelli con contratto a tempo determinato e 76 con contratto a chiamata che anche in questo settore ha registrato un’impressionante escalation, passando dai 5 avviamenti del 2008, ai 25 del 2009, ai 38 del 2010 fino ai 76 del 2011.
dall’Assessore alle attività economiche Paola Curzi e
dal Consigliere Comunale con delega al lavoro Massimiliano Giacchella
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!