Senigallia, Partecipazione e Rifondazione: bene la soluzione al caso Arvultùra
Finita l'occupazione, ora parte la convivenza al Cag. Stop alle dismissioni, strutture per altre esigenze
La vicenda dell’occupazionedella ex casa del custode di viale IV Novembre si è conclusa positivamente, tra pochi giorni le realtà del CAG Bubamara e del collettivo Arvultùra potranno convivere e continuare a offrire le proprie proposte alla città. Per coloro che, come noi, hanno dall’inizio indicato lo strumento del dialogo come via maestra per la ricerca di soluzioni praticabili, ciò costituisce una buona notizia.
In queste settimane abbiamo preso atto dell’esistenza di un movimento studentesco nuovo e vivace che, tra l’altro, ha fatto riflettere tutti sulla discutibile prassi dell’Amministrazione di far fronte alle difficoltà di bilancio con la svendita degli immobili pubblici.
Si tratta di scelte che non possono assicurare, lo ribadiamo ancora una volta, alcuna prospettiva di salvaguardia dei servizi a disposizione della collettività negli anni a venire.
A questo proposito occorre precisare che la Giunta, in sede di Bilancio preventivo 2012, ha rinnovato la decisione di dismettere la ex scuola materna di San Silvestro e anche la ex casa del custode, che in precedenza era una pertinenza del complesso dove oggi è ubicato il Liceo Scientifico. Inoltre, intende procedere anche alla dismissione dell’edificio del Museo dell’Informazione, in via Pisacane.
Noi pensiamo che tutte queste dismissioni vadano subito sospese, sia perché non è ancora chiaro il quadro complessivo della finanza locale alla luce delle misure del nuovo Governo, sia perché esistono altre esigenze ed emergenze a cui si potrebbe far fronte con tali strutture e ci riferiamo non solo al Liceo Scientifico, che ha bisogno di ulteriori spazi e, in particolare, di una nuova palestra, la cui realizzazione potrebbe comprendere l’area dell’ex casa del custode, piuttosto che sacrificare e cementificare quel giardino che con grande pregio circonda la scuola.
Soprattutto, però, ci riferiamo al fatto che Senigallia è una città compresa tra quelle ad emergenza abitativa e, pertanto, gli edifici disponibili dovrebbero essere destinati ad alloggi a canone sociale con il coinvolgimento della Provincia e della Regione.
Questo è quanto abbiamo già proposto e continueremo a proporre in Consiglio. Ma se ciò non fosse accolto, ci opporremo ancora una volta alla dismissione del patrimonio pubblico anche perché, ad esempio, la palazzina del Museo dell’Informazionenon può diventare l’ennesimo intervento di edilizia per ricchi, motivato da interessi più finanziari che abitativi, con altri alloggi destinati a restare inutilizzati in un Centro Storico sempre più lussuoso e sempre meno abitato.
dai consiglieri
Paolo Battisti
Roberto Mancini
Luigi Rebecchini
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