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Sanità, manca ancora il nuovo piano socio-sanitario regionale

Nessuna novità sul DEA. Con l'area vasta Senigallia perderebbe anche posti di lavoro a favore di Fabriano

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Riunione della IV Commissione consiliareSi è radunata mercoledì 15 novembre la IV Commissione Consiliare, competente in materia di sanità. All’incontro, cui hanno preso parte anche il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e l’Assessore ai Servizi alla Persona e Sanità Fabrizio Volpini,si è discusso del futuro dei servizi sanitari a livello regionale dopo la creazione dell’are vasta e le possibili ricadute sul locale.

Dopo l’introduzione del Presidente di Commissione Simeone Sardella, il primo cittadino ha auspicato la presenza del nuovo direttore d’area vasta n°2 Maurizio Bevilacqua in un prossimo Consiglio comunale per ascoltare le parti politiche, incontro che sarà programmato dalla prossima conferenza dei Capigruppo.

Sull’area vasta e sulla scelta di Fabriano come sede di coordinamento si sono scatenate – non solo sulla stampa – molte polemiche sulla scarsa centralità della sede fabrianese cui sono seguite repliche e accuse di campanilismo. Proprio il Sindaco Mangialardi ha dichiarato che sul metodo la Regione ha sbagliato ad agire senza prima consultare i territori interessati, ma ciò non muterà l’erogazione di servizi e prestazioni offerte al territorio. Mangialardi ha anche dichiarato apprezzamento per la scelta di Bevilacqua a direttore d’area vasta in quanto ex direttore dell’Asur ZT4 di Senigallia: quasi a dire che la scelta sia per ripagare con una sorta di "vicinanza politica" la "distanza fisica" della sede di coordinamento.
"Il progetto dell’Area Vasta è difficile – afferma Mangialardi –, richiede simbiosi tra le strutture ospedaliere di Jesi, Fabriano e Senigallia. Ogni ospedale di rete ha degli obiettivi. Il nostro ospedale cercherà di ottimizzare le prestazioni, nonostante le difficoltà economiche".

L’area vasta è una vicenda "in progress" – interviene l’Assessore Volpini: uno dei nodi principali su cui la Commissione dovrà lavorare sarà quello della riduzione del numero degli ambiti e dei distretti, dato che le cinque Aree Vaste (precedentemente erano 13 zone territoriali) dovranno divenire personalità giuridiche, con priorità su ogni decisione.

E’ poi seguito il dibattito su una provocazione del Presidente Sardella visto il "silenzio stampa" degli ultimi mesi sulla questione sanità. Silenzio forzato, hanno risposto alcuni membri di commissione, non per pigrizia o carenza di sollecitazioni ma per mancanza di un referente o interlocutore cui rivolgersi.

Alessandro Cicconi Massi (PdL) ha replicato indicando la volontà di approfondire la discussione sull’area vasta soprattutto in merito ai costi e all’efficienza dell’organismo sanitario regionale.

Se le risorse vanno ottimizzate, le preoccupazioni – secondo Luigi Rebecchini (Rifondazione Comunista) – aumentano perchè spesso si tramutano in tagli ai servizi sanitari: "Per una visita specialistica, molti cittadini, anche anziani, devono e dovranno andare lontano da Senigallia e quindi preferiscono rivolgersi alla sanità privata".

Paolo Battisti (Partecipazione) ha rivolto a Sindaco ed Assessore domande sulla situazione dei servizi e dei posti di lavoro per l’ospedale di Senigallia. I gruppi consiliari di Partecipazione e Rifondazione, dopo vari interventi in Consiglio Comunale, erano riusciti il 27 luglio 2011 a far approvare all’unanimità dall’assemblea una mozione per l’allestimento di un Dipartimento di Emergenza e di Accettazione di primo livello. Mozione in cui si dava mandato a Sindaco e Giunta di avviare tutte le iniziative utili per far modo che la Regione Marche dia all’Ospedale di Senigallia un DEA di primo livello con ad esempio un radiologo per il Pronto Soccorso attivo anche di notte.
Sul lato occupazionale, la preoccupazione di Battisti è che con lo spostamento della sede di coordinamento a Fabriano, l’ospedale di Senigallia possa perdere a livello amministrativo, nel corso degli anni, posti di lavoro che potrebbero venir trasferiti.

Non essendoci alcuna versione del nuovo piano socio-sanitario regionale, tutt’ora in esame della Commissione sanitaria regionale, l’Assessore Volpini su entrambe le questioni non è riuscito a rispondere in maniera adeguata; nonostante a livello regionale si stiano vagliando varie ipotesi di riorganizzazione, "Senigallia non è stata ancora interpellata" ha riferito l’Assessore. Ha inoltre ipotizzato che qualche trasferimento potrebbe esserci, poi per il resto si vedrà.

Il consigliere Pd Margherita Angeletti, in replica alla questione sollevata da Rebecchini, concorda "sulle difficoltà per anziani, ma bisogna avere altra mentalità: Senigallia è una città piccola, a differenza ad esempio di Bologna che ha tre Asl ed è già Area Vasta. Se verrà fatta richiesta d’urgenza, il medico deve darla subito, senza negarla".
Intervento cui è seguita un’immediata precisazione da Battisti: lo stesso direttore della ZT4 Franco Pesaresi si era lamentato in Commissione della caratteristica d’urgenza applicata dai medici con troppa facilità. Inoltre Senigallia – e soprattutto l’entroterra – è carente di servizi di trasporto pubblici adeguati nel collegamento tra le città.

Chiude la carrellata il Sindaco Mangialardi per chiarire un fraintendimento: "L’anno scorso abbiamo rischiato di far implodere il nostro ospedale e per questo ne abbiamo parlato tanto, non certo per apertura di credito. Anzi, siamo rimasti come prima col rischio della mobilità esterna, ma almeno Pesaresi è stato disponibile e ha cercato di attivare tutte le nostre indicazioni, senza però realizzarle tutte come il potenziamento del Pronto Soccorso. Chi arriva per primo paga lo scotto di aver rivelato il problema".
Come a dire: era meglio non parlarne!

di Carlo Leone e Simone Paolasini

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Mercoledì 16 novembre, 2011 
alle ore 10:39
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