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Libero.it e i "misteri" della Rocca di Senigallia: verità o distorsione?

Dubbi su iscrizioni, enigmi, sfingi e simbologia

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La Rocca roveresca di SenigalliaE’ di questi giorni un articolo di Libero Viaggi dal titolo "L’oscura Senigallia" che parla della Rocca roveresca di cui Senigallia tanto si fregia. Un articolo che, per quanto abbiamo potuto approfondire, punta al sensazionalismo per fare letture, ma presumibilmente contiene al suo interno errori, imprecisioni e deduzioni non fondate. Un articolo che vale la pena analizzare pezzo per pezzo.

La Rocca Roveresca è il risultato della sovrapposizione di strutture difensive succedutesi nei secoli, fin dalle origini della città, in un sito di determinante importanza strategica.
Dalla torre romana risalente al III sec. a.C., rinforzata nel Medioevo (XII – XIII sec.) a torre costiera d’avvistamento, la struttura divenne verso il 1350 una "rocchetta" grazie all’intervento voluto dal Cardinale Albornoz per poi allargarsi e trasformarsi in una vera e propria rocca con Sigismondo Pandolfo Malatesta nel 1450. Infine Giovanni Della Rovere tra il 1476 e il 1482 commissionò l’intervento per la parte residenziale a Luciano Laurana e per quella militare-difensiva a Baccio Pontelli.

Rocca Roveresca di SenigalliaDunque una sovrapposizione tra i vari "strati" a partire dalle prigioni fino alla residenza dell’ultimo piano che secondo Libero Viaggi, nell’articolo a firma di Francesco Salvatore Cagnazzo – Nexta, creerebbe un "contrasto troppo netto. In perfetto stile roveresco."

L’autore dell’articolo scrive ancora: "Percorrendo il cortile si nota subito la cella di un prigioniero murato vivo, mentre su tutte le pareti della rocca si contano misteriose iscrizioni ’Io Dux’ e ’Io Pre’, che si riferiscono tutte a Giovanni della Rovere, Duca e Prefetto. L’ ’io’ ha due spiegazioni plausibili: o si rimanda a ’Do’, iniziale di Doannes, ovvero Giovanni, oppure al castello, come se il proprietario volesse essere la rocca stessa. All’interno delle stanze, interessanti bassorilievi raffiguranti misteriose sfingi dai sette serpenti".

La Rocca di Senigalia non ha tutti questi misteri che da Libero.it Viaggi vorrebbero desumere. Ufficialmente non c’è alcun prigioniero murato vivo all’interno dalla Rocca Roveresca di Senigallia.

La Rocca roveresca di Senigallia: il simbolo di Giovanni Della RovereIo Dux’ e ’Io Pre’ si riferiscono a Johannes, non Dohannes, che lo zio Papa Sisto IV nominò Prefetto di Roma. Grazie alla politica del nepotismo riuscì anche a far adottare il nipote dal re di Napoli Ferdinando d’Aragona, che donò a Giovanni della Rovere il Ducato di Sora. Da qui il secondo titolo.

Ma le "misteriose sfingi dai sette serpenti" toccano una profondità sconcertante: sono ’solamente’ il simbolo della casata. La Sfinge, mostruosa creatura alata dalla testa femminile coronata da serpenti e corpo di leone,  era il simbolo Giovanni Della Rovere e non dei Della Rovere che avevano una quercia dorata (mentre l’aquila era lo stemma dei Montefeltro con cui Giovanni s’imparentò sposando la figlia di Federico da Montefeltro, Giovanna).
Il simbolo voleva solo riferirsi all’enigma della Sfinge risolto da Edipo adattandone il mito: l’uomo saggio (Giovanni) con l’intelligenza riesce a vincere l’astuzia (la Sfinge) e la morte lasciando ai posteri la memoria della sua saggezza e delle sue gesta.

La scala a chiocciola della Rocca roveresca di SenigalliaInsomma nessun riferimento ai Templari, nessun cerchio magico, nessun mistero: solo una simbologia chiara che non voleva certo dar adito ad interpretazioni “mitologiche”.
Nella sua millenaria storia, la Rocca arresasi nel 1503 a Cesare Borgia che a Senigallia compì la celebre strage descritta da Nicolò Machiavelli, non fu solo una fortezza bensì anche dimora signorile, sede di una scuola di artiglieria fondata da Guidubaldo della Rovere nel 1533 quindi, estintasi la dinastia ducale, dopo il ritorno della città sotto il dominio della Chiesa nel 1631, fu carcere pontificio ed orfanotrofio. Oggi ospita mostre d’arte e manifestazioni culturali.

Informazioni
Orario: Tutti i giorni 8,30 – 19,30
Sede: Piazza del Duca
Telefono: +39.071.63258

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 15 novembre, 2011 
alle ore 15:48
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Commenti
Ci sono 2 commenti
Gaetano 2011-11-16 08:32:10
In verità anche questo articolo mi sembra un po' distorto...
francy 2011-11-16 09:27:34
manco ce saranno venuti alla rocca!
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