Un anno fa a Senigallia il convegno sugli Open Data degli enti pubblici
Grazie a "Fammi Sapere" venne sdoganato il tema dell'accessibilità dei cittadini ai dati in possesso delle Istituzioni
Esattamente un anno fa un evento davvero interessante aveva trasformato Senigallia, pur nel suo piccolo, nella capitale del confronto sull’Open Data italiano. L’evento in questione fu "Fammi sapere" e coinvolse alcune delle personalità più importanti nazionali che lavorano o si interessano del mondo dei "dati aperti".
La cosa era tanto innovativa perché allora solo la Regione Piemonte e pochi altri enti pubblici e privati si erano attivati con progetti funzionanti sul mondo dei Dati Liberi sul web.
Quest’anno il settore ha continuato a crescere anche nella nostra ritardataria Italia, da segnalare la nascita del portale nazionale (www.datagov.it) sotto la spinta del dimissionario ministro Brunetta, che speriamo continuerà a crescere ed essere sprone per tante amministrazioni locali.
Amminstrazioni locali che comunque, in molti casi, non sono rimaste indietro; da segnalare tra i comuni: Firenze e Gorizia e tra le regioni la vicina Emilia-Romagna che ha riprodotto il progetto piemontese sul suo territorio.
Insomma pare che l’Italia, pur con uno sviluppo a macchia di leopardo e mille ritardi certo sui paesi più avanzati, soprattutto di area nordeuropea o anglosassone, l’Italia si diceva sta mostrando un dinamismo e interesse in un settore che promette di essere strategico del web futuro.
Allora il bell’evento del 2011 organizzato dallo stesso Comune di Senigallia con Informaetica e altri enti pubblici e privati della zona sarebbe da ripetere in un’ottica di informazione, confronto e sprone a trovare nuove idee e concretizzare nel territorio e sul web quelle già esistenti e offerte.
Un esempio virtuoso in tal senso è il concorso per stimolare giovani e meno giovani talenti italiani che sarà il ICTQR in cui saranno selezionate e premiate applicazioni per la fruizione intelligente degli Open Date delle pubbliche amministrazioni.
L’importanza e le potenzialità dell’uso dell’Open Data sono tanto positive in termini di comodità, servizi, ausilio alla democrazia e, questione di non poco conto, specie in questo periodo, di risparmi concreti per il pubblico bilancio, che ignorare questa opportunità sarebbe colpevole negligenza.
Cittadinanza consapevole e pubbliche amministrazioni devono continuare a indagare e cogliere le opportunità quindi di questo settore in fermento, come stanno già facendo alcune grandi imprese private (l’ENEL ha messo on live i suoi dati aperti) e enti pubblici (oltre ai sopraddetti ricordiamo anche il comune di Roma e un’associazione dei comuni sardi come Comunas, che condivide i suoi dati aperti).
La Senigallia pubblica e privata che l’anno scorso si è confrontata pionieristicamente su questi temi non deve lasciarli cadere ma continuare ad essere stimolo comunale e regionale in un’ottica di miglioramento della democrazia locale e dell’ottimizzazione dei costi di amministrazione pubblica.
Se c’è una speranza per i paesi e gli enti in crisi è quella di cavalcare l’innovazione e osare strade nuove, sono queste le cose che hanno rilanciato il nostro paese nel rinascimento e che oggi stanno lanciando i paesi Brics; sia nel locale che a livello nazionale, per dirla con Jobbs: se è vero che siamo già un po’ famish non ci resta che essere un po’ foolish.
Da Andrea Cesanelli
Per continuare a parlarne... www.statigeneralinnovazione.it 25e 26 novembre a Roma
la citazione corretta è stay hungry stay foolish, anche se famish è un sinonimo non vabbene: se si cita joobs occorre citarlo alla lettera.
no no qui siamo proprio alla famish
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