Occupazione a Senigallia, il Pd condivide istanze ma non i metodi
Allegrezza: "Dialogo e confronto politico se c'è rispetto da chiunque dei principi democratici"
Sono trascorsi ormai diversi giorni dall’occupazione da parte del "Mezza Canaja" e del Collettivo Studentesco, dei locali della casa dell’Ex Custode di viale IV Novembre e purtroppo, nonostante la disponibilità del Sindaco al dialogo ed alla ricerca di soluzioni alternative, l’occupazione continua
Ritengo, per certi aspetti, condivisibili le istanze dei giovani del Collettivo Studentesco che chiedono maggiori attenzioni della politica verso le problematiche giovanili e spazi di aggregazione, non altrettanto accettabili i modi ed i metodi della loro mobilitazione.
Il dialogo ed il confronto politico richiedono il rispetto da parte di chiunque dei principi democratici: non si può "prendere" uno spazio pubblico per farne un luogo di aggregazione e confronto; in primo luogo si tratta di uno spazio pubblico che abbandonato non è, semmai non è al momento utilizzato, ma le scelte sulla sua destinazione spettano al pubblico, ovvero all’Amministrazione Comunale, i cui componenti sono stati democraticamente eletti dai cittadini per rappresentarne gli interessi.
Si può legittimamente discutere sulle decisioni amministrative e quindi anche sulla scelta di vendere il patrimonio pubblico, ma non si può prescindere dal fine, che è quello di mantenere e garantire servizi sociali primari a coloro che, sempre più numerosi, subiscono i disagi determinati dalla gravità della crisi.
Il nostro Partito èda sempre disponibile all’ascolto ed al dialogo con i giovani e le loro associazioni per comprenderne le esigenze e valutare insieme le possibili soluzioni ai problemi; il dialogo è una occasione di crescita per tutti, ma presuppone un confronto democratico da cui scaturiscano scelte condivise; non significa perciò accoglimento di scelte predeterminate.
da Elisabetta Allegrezza
Segretario PD Senigallia
Essendo il contenuto del comunicato del PD di Senigallia sostanzialmente identico a quello scritto giorni fa dai giovani sempre dello stesso partito, invito gentilmente il segretario Allegrezza a far riferimento al mio commento in relazione a quell'intervento, per una risposta più articolata.
Vorrei solo aggiungere che, purtroppo, l'intervento del segretario del PD non fa che confermare le impressioni che ho cercato di analizzare nella risposta che davo ai giovani del suo partito:l'idea che ci siano dei ragazzi da "ascoltare" e da "comprendere" ai quali però bisogna insegnare i "principi democratici" da rispettare per un sano "dialogo e confronto politico" ribadendo il concetto (per la verità un po berlusconiano) che in ultima istanza il potere decisionale sta tutto nelle mani degli eletti in quanto investiti dalle scelte degli elettori, fa parte di un bagaglio culturale un po stantio. Questi giovani stanno già praticando un loro percorso che è "tutto" politico: non gli si può rispondere "mettetevi in fila e riempite il modulo all'ufficio competente". Esso mostra, secondo il mio parere, una concezione sacrale, spirituale e tecnocratica delle classi dirigenti che tanti danni ha prodotto nella storia politica e culturale di questi ultimi 20 anni (purtroppo evidentemente anche a sinistra).
Io credo che i partiti (tutti)anzichè analizzare, ascoltare, valutare ciò che ci sta succedendo intorno cercando di permeare positivamente le istanze di cambiamento che da più parti risuonano siano rimasti delle impalcature arrugginite, dei piccoli fortini arroccati ognuno con le proprie certezze. Sarà forse per questo che milioni di giovani in Europa e non solo, stanno ritrovando e praticando pratiche politiche di protagonismo al di fuori e indifferenti ad ogni convenzionale relazione con le classiche e obsolete strutture dei partiti legati a modelli novecenteschi?
Alessandro Centola.
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