L’asta del Comune di Senigallia. Come evitare le trappole?
Senigallia Notizie vi presenta una piccola guida contro l'incauto acquisto. Fotogallery
E’ andata deserta l’asta pubblica per la vendita dei cinque immobili di proprietà del Comune di Senigallia. La notizia non è una sorpresa, e, dato che tutti e cinque i lotti non hanno ricevuto offerte, l’occupazione della casa del custode non è certo un motivo dell’insuccesso.
Un buon motivo si può trovare andando a vedere gli immobili con l’occhio clinico dell’agente immobiliare o quello furbo del costruttore: si scopriranno magagne sparse nei lotti in vendita, piccole omissioni e autentiche bufale. Ma andiamo in ordine partendo dal lotto meno appetibile.
Presentato come "locale commerciale" il lotto di Bettolelle è una vecchia stazione di sollevamento dell’acquedotto inutilizzata da decenni. Il lotto non può essere convertito a residenziale perché si trova a dieci metri da un fosso, in vincolo idrogeologico. Ovviamente l’area non ha nessun futuro commerciale e il lotto potrebbe al massimo essere utilizzato come capanno agricolo (36 mq) da qualche ortolano che ha soldi da investire. Oppure essere acquistato da qualche confinante, ipotesi più plausibile.
Una piccola sorpresa potrebbe essere quel quintale di manufatti in Eternit nascosti nel retro dell’edificio, il cui smaltimento potrebbe essere a carico dell’incauto acquirente, non certo a carico del Comune Virtuoso. Anche il vicino impianto di sollevamento delle acque fognarie potrebbe creare qualche problema di servitù di passaggio. Prezzo del lotto: 20.000 Euro, voto: 3, d’incoraggiamento.
Appena più appetibile il lotto di Borgo Bicchia, presentato come "commerciale – residenziale". Si tratta di un vecchio serbatoio dell’acquedotto, dismesso da decenni, in un’area di appena 250 mq, con il vincolo di rispetto delle risorse idriche (art. 28 NTA). Il compratore dovrà farsi carico della demolizione del serbatoio, una robusta struttura in calcestruzzo, e del probabile smaltimento di alcuni quintali di manufatti in Eternit, fra tubazioni interrate e paccottiglia varia. La vicina di casa è una simpatica signora altoatesina, in leggera polemica con il Comune, perché l’edificio è leggermente cadente ed è diventato un habitat per pappataci e surmolotti. Prezzo: 120.000 Euro. Voto: 4, ma è un bel 6 se siete appassionati di archeologia industriale.
Finalmente arriviamo al mare, non nel cuore della movida, ma in un tratto piuttosto decentrato e marginale, il Residence Duchi della Rovere, Lungomare Mameli. Un paradiso per i miniappartamenti a prezzo accessibile, un inferno per i locali commerciali, che in quella zona non decollano. Il lotto "commerciale" del Comune (circa 100 mq) è inutilizzato dal 2009, dopo essere stato utilizzato per 13 anni dall’associazione "Noi della Cesanella", quella che gestisce un’area attrezzata per le imbarcazioni in spiaggia libera.
Viene da chiedersi dove stiano tutte le "associazioni che fanno la coda per avere un locale" quando, le poche fortunate che ne dispongono, si permettono il lusso di rinunciarvi. Prezzo del lotto: 144.000 Euro. Voto 5, ma è un bell’otto se riuscite a mimetizzarci due miniappartamenti.
A San Silvestro si trova il lotto più costoso, una vecchia scuola elementare. L’edificio (circa 300 mq) si trova in discrete condizioni generali, ma non è certo un acquisto adatto per le fantasie di un palazzinaro. Si trova in aperta campagna, su una Strada Provinciale che qualcuno scambia per un’autostrada e ancora la Provincia non ha formalizzato il cambio di destinazione dell’edificio, da pubblico a residenziale. Nessun dubbio che lo farà, ma l’incognita resta. L’acquirente ideale potrebbe essere un benestante amante della campagna, tipo un preside di scuola media in pensione. Nella zona di San Silvestro sono state recuperate numerose case coloniche e l’area si avvia a diventare un quartiere della buona società rurale. Prezzo: 360.000 Euro. Voto: 6. Un bel sette se vi installano un autovelox di quelli fissi davanti casa.
E alla fine arriva il lotto più appetibile, quello di viale IV Novembre, provvisoriamente occupato da collettivi e centri sociali. L’edificio è in buone condizioni (circa 300 mq) e potrebbe essere abitato da subito, dato che nessuno degli occupanti è rimasto folgorato dall’impianto elettrico e tutti appaiono allegri e in buona salute. Un palazzinaro ne potrebbe ricavare otto miniappartamenti con qualche problema per il posto auto. Il Comune potrebbe ringraziarlo per l’acquisto (e per il temporaneo tappo sul bilancio) concedendogli una sopraelevazione di un piano, per adeguarlo agli edifici vicini. Il traffico inquinante di viale IV Novembre non costituisce un problema, il prurito agli occhi sparisce con un buon collirio o con un paio di giorni di blocco del traffico. Prezzo 340.000 Euro. Voto 7. Un bel 10 se trasformano viale IV Novembre in area pedonale.
di La Piaga di Velluto
Ti meriti un 10!!! Bell'articolo...
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