Spazio Occupato Arvultùra, giovani in assemblea cittadina a Senigallia
"Prediamo parola. Prendiamo la piazza". Incontro pubblico sabato 12 novembre in Piazza Roma
A Senigallia da venerdì è in atto una mobilitazione permanente. E’ in atto ’n’arvultùra! Uno spazio occupato attraversato e vissuto da centinaia di persone. Un luogo d’incontro, di aggregazione e di confronto. Una presa di parola collettiva e pubblica che forse in città non ha precedenti. Una presa di parola che l’Amministrazione Comunale non comprende – il Sindaco in primis – e per questo reagisce istericamente, urlando sui giornali e sul tavolo di trattativa.
Ad aver occupato c’è un pezzo di città: precari, lavoratori, disoccupati e studenti. Un pezzo di città che rispecchia un pezzo di società, quella a cui si sta facendo pagare la crisi.
In prima fila ci sono gli studenti delle scuole superiori, la linfa vitale, sociale ed economica di questa città. In prima fila ci sono coloro ai quali la Riforma Gelmini ha detto: “voi non avete e non avrete nessun futuro”. In tutta Italia gli studenti e con loro un’intera generazione precaria hanno risposto a tono: “Occupiamo il presente per riprenderci il futuro”.
L’occupazione della vecchia casa del custode dell’Opafs di viale IV Novembre è proprio questo: partire dal presente per trasformare le proprie vite – la propria routine quotidiana – per cambiare il futuro. Esagerati, il futuro? Sì, il futuro!
Non sta scritto da nessuna parte che il futuro di Senigallia sia di essere venduta pezzo per pezzo e di essere privatizzata.
Non sta scritto da nessuna parte che per tamponare i tagli del Governo bisogna svendere il patrimonio pubblico fino ad azzerarlo. E quando tutto ciò che appartiene alla collettività sarà venduto che resterà? Come farete quadrare il bilancio? Dopo la città saranno messi all’asta i cittadini?
Il problema è che nessuno compra. L’asta, tutte le aste, sono andate vuote e se l’arvultùra è servita a inibire gli sciacalli, bene, ne siamo orgogliosi. E’ la conferma che la lotta paga!
Ora però dopo l’asta pubblica – come da copione – si passerà alla trattativa privata, dove lontani da sguardi indiscreti gli acquirenti potranno mettere all’angolo in Comune, svalutando ancora di più l’immobile.
Poiché la casa del custode dell’Opafs è ancora di proprietà comunale, l’Amministrazione faccia un atto di grande coraggio. Investa, ma invece di investire sul breve termine traendoci qualche spicciolo, investa sul futuro, regolarizzando l’occupazione, stipulando un contratto.
Investa sui propri cittadini, su quelli più giovani. Investa sull’autogestione, sulla produzione di cultura e aggregazione. Investa non sul sociale ma sulla società, la lasci vivere senza strangolarla con privatizzazioni o con sgomberi.
La svendita del pubblico ha prodotto la crisi. La svendita del pubblico non può essere la soluzione alla crisi.
La crisi è anche crisi della rappresentanza politica – da destra a sinistra – e spesso rifiuto della politica stessa. Nel momento in cui un pezzo di città riscopre la politica – la gioia del vivere collettivo – e si autorganizza in uno spazio, pensate veramente cari amministratori, che investire sul futuro voglia dire distruggere quest’esperienza, dividerla tra buoni e cattivi, lacerarla e lasciarla ai manganelli della polizia e ai sigilli dell’autorità giudiziaria per far arricchire il costruttore o l’immobiliarista di turno? Non siate miopi, il dito sta indicando la luna!
Per tutti quelli che non si fermano a guardare il dito e pensano che dalla crisi si esca costruendo un’alternativa di sistema e non riproducendo il sistema che ha prodotto la crisi. Per tutti quelli che non vogliono tagliare le ali a una nuova generazione che ha smesso di occuparsi del proprio condominio ed ha iniziato a occuparsi del mondo. Per tutti quelli che amano Senigallia e la ritengono un bene comune.
Vi invitiamo a costruire e a partecipare ad una grande presa di parola collettiva e pubblica. Lanciamo per sabato 12 novembre alle ore 17.00 in piazza Roma, una grande assemblea cittadina.
Riprendiamo parola. Riprendiamoci la politica. Riprendiamoci il diritto a decidere sulle nostre vite. Riprendiamoci il presente. Costruiamo il futuro.
da Spazio Occupato Arvultùra
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