E’ muro contro muro. L’incontro tanto atteso tra il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi e i giovani dello Spazio Occupato Arvultura si è risolto con una proroga di una settimana allo sgombero. Una proroga di una settimana che vede tutti scontenti anche perchè giunta solo al termine di un incontro durato circa 45 minuti in cui i toni si sono accesi.

Scontento il Sindaco perchè avrebbe preferito che l’azione degli occupanti rientrasse in una "dimostrazione" e che si esaurisse in pochi giorni; scontenti i giovani da otto anni in cerca di una sede e nemmeno stavolta – a detta loro – ascoltati. E scontento lo è anche chi vede in questo atto un lassismo comunale e un sopruso da parte di Collettivo Studentesco e Mezza Canaja.

In un clima dapprima formale poi man mano più sciolto ma anche più nervoso, le uniche cose che si conoscono le riferiscono proprio i giovani di "Arvultura" che dopo l’incontro si sono seduti in piazza Roma per un’assemblea pubblica.
"Mangialardi non va un centimetro oltre il proprio naso, lui si è definito un burattino dentro le dinamiche politiche e ha dichiarato di non voler trattare finchè lo spazio è occupato. L’unica proposta che ci ha avanzato è quella di andare in una stanza del Centro di Aggregazione Giovanile e di sottostare a quelle regole, a quei vincoli". Sono queste le prime cose che emergono.

Ma i giovani e meno giovani, studenti, lavoratori e precari, tutti insieme hanno raccoltosette giorni di proroga, fino al 14 novembre alle ore 15, prima del possibile sgombero da parte delle forze di polizia. Sgombero che potrebbe avvenire non tanto su richiesta del Sindaco, quanto dall’iniziativa del Questore di Ancona.
In questo lasso di tempo non ci sarà alcuna azione di forza, sembra aver assicurato il primo cittadino ai giovani; ma al termine di questo ultimatum una delegazione verrà nuovamente ricevuta da Mangialardi per trattare la questione a patto che nel frattempo abbiano lasciato lo spazio occupato.

Una condizione che i giovani hanno rifiutato categoricamente: "Stiamo trattando con un Comune sordo e con una politica ingessata. noi siamo consapevoli di aver fatto un’azione illegale ma mossi da motivazioni legittime e convinti che così possa avanzare la società. Da oggi parte una grande campagna di comunicazione e sensibilizzazione della città a difesa di questo spazio occupato".

di Carlo Leone