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L’origine della Fiera di Senigallia nel libro della Giansanti

Venerdì 26 agosto la presentazione del libro che ripercorre leggende e tradizioni della fiera franca

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Le reliquie della "Maddalena di Senigallia" con Anna Pia GiansantiVerrà presentato venerdì 26 agosto alle ore 18:00 presso la Sala del Trono di Palazzo del Duca il libro "La Maddalena di Senigallia" scritto dalla prof.ssa  Anna Pia Giansanti sull’origine della rinomata Fiera di fine estate che ogni anno si svolge a Senigallia. Una fiera franca che una volta era dedicata alla Maddalena e che solo successivamente cambiò il nome in Fiera di Sant’Agostino.

Un libro che rappresenta per il Sindaco di Senigallia Maurizio Mangialardi un "importante contributo che va ad arricchire il patrimonio culturale della nostra città. Senigallia è da sempre ricca di fascino, ma al tempo stesso presenta aspetti misteriosi e con questo libro abbiamo ripercorso tappe importanti per la nostra comunità".

Durante la serata di venerdì 26 agosto la prof. ssa Giansanti interverrà per esprimere le proprie emozioni e per raccontare la propria esperienza di ricostruzione storica che l’Assessore alla cultura Stefano Schiavoni ha definito come "molto preziosa soprattutto per le scuole locali, i giovani potranno con questo documento arricchire le proprie conoscenze ed approfondire temi specifici che nelle scuole, generalmente, vengono trattati marginalmente".

Un’antica tradizione narra che, in un tempo antichissimo e imprecisato, una principessa giunse a Senigallia da Marsiglia per sposare un nobile senigalliese. In ricordo della patria lontana ella portò con sé alcune reliquie della Maddalena e del fratello Lazzaro che vennero ospitate in una chiesetta di periferia, fatta costruire per l’occasione. L’evento richiamò un gran numero di persone dai territori vicini e così nacque la “fiera franca” che risvegliò le sorti economiche della città. Queste reliquie col passare dei secoli vennero dimenticate.

Il libro della Giansanti prende le mosse da questa tradizione e raccoglie tutta una serie di documenti e ricerche storiche che l’autrice ha fatto in alcuni anni di studio, portandola a riscoprire queste reliquie nel Bergamasco, dove sono ancora visibili e conservate.

di Nicolò Scocchera

Nicolò Scocchera
Pubblicato Giovedì 25 agosto, 2011 
alle ore 15:16
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