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Chiusa la mostra "La terra dalle ombre lunghe" a Senigallia

2.000 persone in 24 giorni, successo per il terzo tassello del progetto "M'arcord' Mario" su Giacomelli

Enea Discpeoli (autore delle foto) e Katiuscia Biondi (curatrice dell’esposizione)Ammirata da 2 mila persone in poco più di tre settimane, si è chiusa la mostra "La terra dalle ombre lunghe", allestita a Palazzo del Duca di Senigallia dal 1° al 24 luglio, nell’ambito del grande progetto "M’arcord Mario", omaggio articolato in diverse mostre e eventi, che la città di Senigallia ha pensato per celebrare il suo illustre cittadino e maestro della fotografia mondiale del Novecento, Mario Giacomelli. L’esposizione ha permesso di ammirare una serie di fotografie inedite, sviluppate e stampate da Mario Giacomelli, e scattate in Tibet da Enea Discepoli nel 1976, su precise indicazioni del Maestro.

"La terra dalle ombre lunghe" ha presentato gli scatti che Enea Discepoli, allora giovanissimo esploratore in Oriente, eseguì in Ladakh sotto le precise direttive del Maestro senigalliese, immortalando i volti della popolazione tibetana segnati dalla sofferenza, ma anche da una profonda spiritualità.

"Una mostra dal forte valore documentale – sostiene l’Assessore alla Cultura del Comune di Senigallia, Stefano Schiavoniche rimette l’accento sui metodi di lavoro di Mario Giacomelli. Una serie di materiali inediti di grande intensità che celebrano in modo del tutto particolare quei rapporti di collaborazione e di affinità intellettuale che la personalità fortemente carismatica di Mario Giacomelli era capace di mettere insieme".

L’aspetto affascinante di questa esposizione, spiegava Katiuscia Biondi (curatrice), è "come Giacomelli riesca a far emergere il suo stile inconfondibile anche in foto non scattate da lui e ambientate in tutt’altro luogo dalle Marche, nel lontano Oriente. E’ qualcosa di sbalorditivo! Da qui si può capire la potenza del Giacomelli stampatore e di quanto fosse importante il momento della stampa nella creazione delle sue foto".

Nella mostrale foto erano accompagnate dai rispettivi provini, in particolare quando questi mostrano il profondo lavoro di elaborazione dell’artista nella fase dello sviluppo e della stampa. Il pubblico ha potuto osservare anche i commenti di Giacomelli presenti su quegli stessi provini, su come eseguirne la stampa. Il percorso espositivo si completava con documenti conservati nell’Archivio Giacomelli di Senigallia, che attestano l’autenticità del lavoro di stampatore su queste foto da parte del Maestro.

L’evento, dunque, è stato anche un’occasione didattica di approfondimento filologico sulla creazione della serie e sulla natura del rapporto artistico tra Discepoli e Giacomelli, andando a toccare i punti salienti dell’ottica di Giacomelli sulla fotografia.

Il progettoè promosso dal Comune di Senigallia, con il patrocinio della Regione Marche, Provincia di Ancona, Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Senato della Repubblica, in collaborazione con la collaborazione di Archivio Mario Giacomelli di Senigallia e Sassoferrato, Arearte e Marcheshire Art.

Informazioni
info@senigalliacittadellafotografia.it
071.6629203-350 (Ufficio Cultura)

da Alessandro Piccinini
Foto di Patrizia Lo Conte

Alessandro Piccinini
Pubblicato Mercoledì 27 luglio, 2011 
alle ore 14:02
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