Giorgio Pegoli per l’archivio del Musinf dedicato a Mario Giacomelli
Docenti e allievi del corso di fotogiornalismo a Cartacanta. Nevio Arcangeli coi serpari di Cocullo
I portfolio editi dal Musinf, realizzati dal laboratorio del Museo civico vengono progressivamente documentando e proponendo con successo il lavoro delle varie personalità artistiche di Senigallia come Città della fotografia. Ad incoraggiare inizialmente questo lavoro di documentazione e proposta è stata la grande attenzione con cui era stata accolta a Parigi la presentazione della vasta suite di ritratti di Mario Giacomelli, scattati da Paolo Mengucci. I ritratti scattati da Paolo Mengucci erano apparsi, in occasione della mostra delle fotografie di Giacomelli alla Biblioteca nazionale di Parigi, su giornali e riviste in varie nazioni del mondo.
In molti avevano potuto apprezzare in quelle foto, oltre all’interessante ed attenta analisi dell’operare quotidiano di Mario Giacomelli, anche la qualità narrativa e la tecnica fotografica di Paolo Mengucci.
Il Musinf sta operando per realizzare una nuova, più completa, catalogazione dei ritratti di Giacomelli, scattati da Mengucci. Poi, nelle settimane scorse al Salone del libro di Torino e al festival Cartacanta di Civitanova sono stato presentati due portfolio contenenti ritratti di Mario Giacomelli, stampati su carta fotografica di Fabriano, scattati da Giorgio Pegoli e Walter Ferro.
Per quanto riguarda il portfolio di Giorgio Pegoli, va notato che i ritratti scattati da Pegoli sono stati ritrovati recentemente, durante l’’attività di riordino delle migliaia di negativi di fotografie scattate dal fotoreporter senigalliese nel corso della sua lunga attività a Senigallia. Erano tra le tante buste di negativi di fotografie delle guerre che Pegoli ha documentato, guadagnandosi quella fama di cui ha scritto Charles Henry Favrod.
Si tratta di immagini che riguardano l’inaugurazione di una mostra, tenutasi alla Rocca roveresca e che era nata da una sollecitazione di Orfeo Tamburi ai grandi artisti con cui era in corrispondenza, affinchè partecipassero al progetto istitutivo e al work in progress del Musinf di Senigallia.
Mario Giacomelli aveva partecipato a quella inaugurazione perché sapeva che sarebbero stati presenti il pittore Gianni Dova, lo scultore Carmelo Cappello e l’incisore Giuseppe Migneco. Come ha ricordato, sia a Torino sia a Cartacanta, il prof. Bugatti, direttore, del Musinf, Giacomelli apprezzava molto questi maestri. Infatti era attentissimo all’evoluzione dei linguaggi delle arti visive e conosceva assai bene tutto il panorama artistico italiano.
Poi era particolarmente contento del fatto che i tre grandi autori avessero voluto donare al Museo civico d’arte moderna di Senigallia una raccolta di opere rappresentative, seguendo una scelta, che aveva un significato ben preciso per il fatto che le opere erano state selezionate direttamente dagli stessi artisti. Quindi il senso della mostra alla Rocca roveresca era che gli artisti raccontavano se stessi, senza intermediazioni e filtri critici.
Una modalità espositiva che piaceva molto a Orfeo Tamburi e a Virgilio Guidi , che erano stati i primi ispiratori del progetto del Musinf. Giorgio Pegoli prima del ritrovamento dei negativi ora pubblicati nel portfolio non ricordava di aver mai fotografato Mario Giacomelli. Lo stimava troppo come fotografo per affrontare l’impresa e poi non gli sembrava che Mario fosse solitamente contento di essere fotografato.
Così quando ha ritrovato la busta con i negativi l’ha portata subito all’archivio del Museo, dicendo di essersi anche ricordato di aver scattato in quella occasione perché Giacomelli quel giorno, vedendolo all’ingresso della rocca roveresca, gli aveva detto che gli sarebbe piaciuto ricordare quella giornata con Gianni Dova. Si tratta di belle immagini fotografiche, che integrano la raccolta documentaria esistente. Mario Giacomelli vi appare in attento colloquio, preso da quella passione per l’arte che è stato il filo conduttore della sua vita.
I SERPARI DI NEVIO ARCANGELI
Tra i portfolio del Musinf presentati al Salone del libro di Torino e al festival Cartacanta di Civitanova Marche ve n’è uno dedicato alle fotografie di Nevio Arcangeli, scattate a Cocullo, la cittadina dove si svolge una manifestazione religiosa assai apprezzata dai fotografi, che annualmente la affollano.
Il prof. Bugatti ha dichiarato che “è difficile sfuggire al fascino delle foto di Nevio Arcangeli, dedicate a Cocullo, con il paese abbarbicato al monte, la banda e gli ottoni, la sfilata del Santo, le serpi svegliate al primo sintomo della primavera, tirate fuori a groviglio dalle tane, i serpari entusiasti, la gente ammassata, che festeggia la fine del torpore invernale. Di tanta passione e di tanta emozione raccontano gli scatti rappresentativi di questo portfolio, in cui la fotografia di Nevio Arcangeli ha le disposizioni giuste del Santo, le serpi che si stendono nitide, la voglia e la capacità di raccontare l’avvenimento, la poesia, che non guasta mai, del sentimento”.
da Musinf Senigallia
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