Il tour del Comitato "2 Si Acqua Bene Comune" fa tappa alle Saline
Proseguono le iniziative in vista dei referendum: giovedì 26 maggio appuntamento al Centro Sociale
L’Italia detiene un triste primato. Siamo la nazione in Europa più consumatrice di acqua in bottiglia. Oltre l’85% delle famiglie fa uso nella propria tavola. Ogni anno 12 miliardi di bottiglie di plastica viaggiano su e giù per il nostro paese trasportate da 480000 tir! Attraverso la pubblicità imperante nei mezzi di comunicazione di massa è prevalso il luogo comune e il pregiudizio secondo il quale l’acqua del rubinetto è meno potabile rispetto a quelle imbottigliate. In realtà le cose non stanno assolutamente cosi.
Non tutti sanno che le acque imbottigliate sono le stesse prelevate dai nostri acquedotti, ce la comprano a un prezzo irrisorio e la rimettono sul mercato con un prezzo maggiorato al livello esponenziale! Ad esempio in Lombardia l’acqua costa alle aziende produttrici 0,02 lire al litro (0,00001), con 1 euro si comprano ben 100.000 litri d’acqua e con la stessa cifra nei supermercati forse riusciamo a comprare 3 bottiglie d’acqua.
I soldi che le multinazionali versano ai comuni per le concessioni non coprono assolutamente la spesa per lo smaltimento delle bottiglie di plastica. Questa spesa ovviamente è a carico poi della comunità.
Non tutti sanno che i parametri di qualità previsti dalla legge sono molti più restrittivi per le acque del rubinetto che per quelle in bottiglia. L’arsenico, l’elemento chimico più monitorato, nel rubinetto non può superare i 10 microgrammi per litro mentre fino a qualche anno fa nelle acque minerali imbottigliate poteva arrivare tranquillamente a 50 microgrammi!
Non tutti sanno che le bottiglie di plastica sono in PET (polietilene tereftalato) e contengono l’acido ftalico, sostanza cancerogena che se esposta a fonti di calore può passare dalla bottiglia all’acqua. La legge pone L’obbligo ai consumatori di conservare le bottiglie fuori da fonti di luce e calore, mentre durante le fasi d’imbottigliamento e di commercializzazione quest’obbligo non c’è!
Di questo, del Decreto Ronchi e dei quesiti referendari ne parleremo giovedi 26 maggio alle ore 21 presso il centro sociale Le Saline.
da Comitato 2 Si Acqua Bene Comune – Senigallia
acquasenigallia@gmail.com
Grazie
Quello che a mio avviso dovreste fare è difendere si l'acqua come bene comune ma lasciare che il 40% della gestione vada ai privati (tanto le amministrazioni pubbliche non ce la fanno è inutile che insistete; non riescono neanche a riparare le strade pericolose figuriamoci sobbarcarsi di nuovo l'acqua) però la gestione deve essere controllata e con stipendi congrui con il tipo di attività e dei RISULTATI raccolti.
Io cittadino a te privato,tramite le Amministrazioni che mi rappresentano, ti concediamo la gestione dell'acqua (bene essenziale) ma la gestisci nel pieno rispetto delle regole che ti IMPONGO. In questa maniera, dato che si faranno gare di appalto, chi ci sta deve rispettare. Se le Amministrazioni saranno carenti allora interventite (è qui avete il mio pieno appoggio) affinchè facciano il loro lavoro di controllo. Poi se le bollette aumenteranno facendo pagare (è quì che ci vuole il controllo) il giusto vedrete che in questa maniera eviteremo anche gli sprechi perchè chi non ha soldi da buttare vedrete che ci starà attento ed a quel punto si risolve anche il problema di CONSERVAZIONE DELL'ACQUA POTABILE, bene che, tranne in questi ultimi due anni, mi è sembrato molto carente.
Considerate che io ho un giardino di circa 250 mq e per colpa delle numerose tubazioni fognarie non posso realizare un pozzo e sono costretto ad annaffiarlo con l'acqua potabile oltre alle piante, pertanto io ho tutto l'interesse che l'acqua costi poco ma non vedo i miei interessi ma quello che logico che sia. PROTEGGIAMO QUESTO BENE CON I GIUSTI COSTI. Per chiudere il Comune deve intervenire economicamente solo con le famiglie con ISEE basso e limitarne il consumo per la sola vita quotidiana. A maggior ragione, le Amministrazioni dovendo aiutare le famiglie in difficoltà, dovranno tenere sotto controllo le tariffe. Secondo me questa è la soluzione.
Tutti sanno, anche se il processo di privatizzazione è iniziato, che l'acqua è gestita dal servizio pubblico e dato che il cittadino si fida molto dei servizi gestiti da organi pubblici compra l'acqua in bottiglia, e lì condivido con voi, andando incontro sicuramente a situazioni che indicate (esistono comunque anche le bottiglie in vetro con il reso che viene disinfettato e riutilizzato senza passare nella differenziata). Quindi il cittadino spendendo di più oltre anche allo scomodo del trasporto a casa preferisce comprare l'acqua...non vi dice nulla questo ?
Poi non generalizzate perchè ci sono delle acque che veramente provengono da fonti alpine e uno è libero di scegliere. Io personalmente prima bevevo acqua in bottiglia di vetro di una nota marca (no di plastica perchè so da tempo quanto dichiarate) adesso però mi sono dotato di un depuratore ad osmosi inversa regolando a mio gusto il giusto grado di salinità (le acque non sono tutte uguali). In questa maniera sono tranquillo, anche se dicono che gli acquedotti sono controllati, e bevo sopratutto acqua un pò più leggera in quanto la nostra di gorgovivo rimane un pò pesante. Vi capita mai di vedere come arriva l'acqua a seguito di rotture nell'impianto idrico ? Sai dopo che un cittadino vede l'acqua marrone pensa sempre che ci possa essere sempre dello sporco quindi non si fida.
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