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25 aprile, la festa di noi Italiani

L'esperienza partigiana e la resistenza, memoria storica da celebrare per l'IdV Senigallia

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Il discorso del Sindaco Mangialardi in piazza Roma, il 25 aprile 2011Noi dell’Italia dei Valori Senigallia non possiamo che condividere, con il cuore, il discorso pronunciato dal nostro Sindaco Maurizio Mangialardi per la festa della Liberazione il 25 aprile in piazza Roma.

In tempi così difficili è giusto ricordare come detto dal nostro presidente della Repubblica Giorgio Napolitano “Il 25 Aprile non è solo Festa della Liberazione, è festa della riunificazione d’Italia ed occorre quindi celebrarlo nel suo profondo significato nazionale.” E a dimostrare che il 25 aprile è la nostra festa, e cioè è la festa di tutti gli italiani, è stato il fatto, come per il 17 marzo, che un’intera città si è mobilitata riempiendo piazze e teatri e stringendosi intorno ai simboli della propria identità nazionale, a cominciare dal tricolore e dall’Inno di Mameli.

E ha fatto bene il nostro Sindaco a chiedersi “che cos’è la Festa della Liberazione, che cos’è il 25 Aprile se non la rievocazione dell’ultima e gloriosa tappa di quel cammino che ha condotto dopo aspre lotte e dolorosi tributi di sangue ad un’Italia finalmente libera e democratica?”. Esattamente, perché Patria e Resistenza antifascista sono sinonimi.

E non si può celebrare il 25 Aprile senza ricordare il contributo straordinario dell’esperienza partigiana. La Resistenza antifascista è il fondamento del nostro essere italiani. La Resistenza antifascista fa tutt’uno con la Costituzione repubblicana. Al di là di uno scontro politico sempre più aspro, è il faro per tutti noi  proprio perché radicata nell’impegno comune – fino al sacrificio della vita – cui hanno saputo dar luogo i partigiani in montagna, i militanti dei partiti clandestini nelle città, nelle carceri, in esilio.

La Resistenza e la Costituzione rappresentano perciò il nostro essere perché scritta dal comunista Togliatti, il democristiano De Gasperi e figure straordinarie come Calamandrei e tutte le culture antifasciste che hanno partecipato alla resistenza dai Repubblicani ai liberali, agli azionisti. Il venir meno di tutto ciò fa andare a pezzi la Patria stessa.

Il 25 aprile è stato proprio bello vedere gente di diversa estrazione culturale alle celebrazioni per tener fede a quella speranza di giustizia e di libertà di tutti i ragazzi facenti parte della resistenza antifascista. “È un impegno grande per tutti noi, una grande responsabilità. Lavorare ciascuno con il proprio ruolo, per quella democrazia che le lotte di quei giorni lontani ci hanno consegnato e che noi dobbiamo giorno dopo giorno difendere, consolidare, estendere” come ricordato dal Sindaco.

da Italia dei Valori Senigallia

IdV Senigallia
Pubblicato Mercoledì 27 aprile, 2011 
alle ore 17:47
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Commenti
Ci sono 5 commenti
cronaca rosa del comune di senigallia 2011-04-27 19:07:38
consumate tutte le pose plastiche frontali, ora mangialardi lo dobbiamo ammirare dal suo lato B
Corrado Catalani 2011-04-27 20:15:03
Sangue caldo
Italia dei Valori, la vostra idea antifascista fa propio schifo e il vostro lodare il sangue sparso nella guerra civile umilia i Giusti e Dio.

Secondo voi l'unità d'Italia si riconosce nella maledetta resistenza partigiana comunista mentre invece io vi dico che la vostra schifosa resistenza è stata solo terrore , violenza e assassinii gratuiti da veri bastardi.

Grazie a Dio ci sono ancora tantissimi Fascisti
pronti a (...omissis...) e a donare il petto, fieri, orgogliosi di onorare i propi Morti.

La vostra (...omissis...) resistenza è appena all'inizio perchè i cinque innoceti fucilati ad Ostra da voi (...omissis...) partigiani aspettano ancora Giustizia.

Corrado Catalani
Resistente per sempre 2011-04-28 12:15:24
"Resistenza partigiana comunista"? Sign. Catalani, prenda un libro di storia elementare ed inizi ad andare a ripetizioni. Quanto alle rappresaglie dei partigiani, criticabili, ma nula in confronto alle azioni suadristiche e alle leggi razziali e fascistissime,
Saluti
Anonimo2011-04-28 12:23:27
Chi ha scritto il commento precedente è chiaro che non ha veramente vissuto nel periodo fascista e non ha provato le miserie e la violenza sia dei fascisti che dei nazisti.Avevo 17 anni quando un nazista mi puntò la pistola perchè voleva portarmi al comando per darmi in pasto ai suoi superiori. In quel momento,non so come, trovai la
forza di gridargli: "Spara, se ne hai il coraggio!" Forse fu un miracolo, ma quell'individuo sparò un colpo a terra e se ne andò, fra le lacrime di mia madre che si era offerta di andare con lui, ma che io non avrei
mai permesso che succedesse. Linda Criscuolo.
Corrado Catalani 2011-04-29 19:31:55
Prima elementare
Resistente per sempre ,

ma quando mai se non hai nemmeno il coraggio di firmarti, piuttosto torna a scuola che salti le doppie , per leggerti mi occorrono gli occhiali
da cross.

Corrado Catalani
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