RAPVITE: al via un corso formativo sul territorio senigalliese
Volpini: “Colloquio importante con i paesi esteri”
Si è svolto nei giorni scorsi, presso la Biblioteca Antonelliana di Senigallia, un incontro per discutere sui risultati dell’indagine effettuata attraverso la raccolta di questionari e il racconto di storie vissute inerenti il tema dei matrimoni forzati, dei crimini d’onore e della tratta degli esseri umani, in una parola sul progetto RAPVITE. Sono intervenute varie persone da tutt’Europa.
Il progetto RAPVITE (“Ricerca-Azione partecipata sulle vittime della tratta degli esseri umani, dei crimini d’onore e dei matrimoni forzati nelle comunità immigrate”) si preoccupa di informare e sensibilizzare le comunità di immigrati in Europa sulle umiliazioni e soprusi che si trovano a rischiare, e per educarli a reagire e a raccontare i loro problemi. Esso ha visto l’adesione di associazioni governative e non governative di 11 paesi europei. Lo stesso Comune di Senigallia è entrato a farne parte dal 1 gennaio 2010, al fine di attuare un piano d’intervento locale per prevenire le situazioni di tratta degli esseri umani, crimini d’onore, matrimoni forzati delle donne immigrate provenienti dall’Africa sub-sahariana e dall’Europa dell’Est.
Di recente è stato presentato un questionario di indagine presso delle comunità di immigrati n Europa, realizzato porta a porta da mediatori culturali. Su 2500 interviste effettuate (delle quali 267 a Senigallia), ne sono già state inserite 2018 nel database dell’ Università Cà Foscari di Venezia. Quest’ultima si occupa di monitorare il progetto in Italia, assieme ad altri partner europei.
Ora il lavoro proseguirà con l’istituzione di un corso formativo tenuto da docenti di caratura notevole, rivolto agli operatori sociali, sanitari, scolastici e forze dell’ordine. Ma, oltre a questo corso tenuto ‘in presenza’, ce ne sarà un altro anche online, accessibile a più persone (già 100 adesioni in Italia) e meno dispendioso.
Ma le iniziative non si fermano a ciò. Infatti, ai corsisti verranno poi fatte fare attività di progettazione calata sul territorio; nel mese di giugno si cercherà di convocare a Senigallia un convegno a cui prenderanno parte tutti i partner italiani ed europei, e nel quale si presenteranno i risultati del lavoro, con possibilità di confronto e di coinvolgere le comunità di immigrati.
Esoh Elarè, già collaboratore a Senigallia e responsabile di RAPVITE all’Università “Ca’ Foscari” ringrazia l’Amministrazione Comunale, capofila del progetto e auspica che si facciano sviluppi: “Queste sono tematiche molto sentite. La Commissione Europea si trova unita anche su questa volontà politica e vi rivolge il suo impegno”.
E alla Biblioteca Antonelliana si sono alternate testimonianze straniere sul progetto. Hanno preso la parola: Kagnè Bonaventure, impegnato sullo studio dei flussi migratori in Belgio, il quale ha posto l’accento sull’indagine in funzione dell’agire e prevenire situazioni spiacevoli; Sophia Lakhdar, studiosa sulla tratta moderna delle donne immigrate in Francia, in particolare delle badanti, che ha chiesto un maggior coinvolgimento degli enti locali; Elena Triffonova, della Bulgaria (paese che costituisce tappa di sosta momentanea per gli immigrati, in vista di altri paesi dove la prostituzione è legalizzata) che ha chiesto maggior coinvolgimento delle strutture legali contro la tratta delle donne; Catherine Iheme, nigeriana dell’associazione ACADS (Associazione Contro l’Abbandono delle Donne Straniere), aderente a RAPVITE, che ha segnalato i problemi della prostituzione (anche di uomini) e del matrimonio forzato, che ha sottolineato l’importanza per le donne di conoscere bene lingua e leggi italiane per non essere sfruttate; Roberta Gagliardi di “Free Woman” (associazione per immigrati senza permesso di soggiorno) ha garantito protezione sociale (accompagnamento in ospedale per visite mediche e consulenza legale) per gli immigrati che intendono rivolgersi.
L’assessore alle Politiche per ‘Integrazione Fabrizio Volpini ha esaltato orgogliosamente l’impegno di Senigallia per affrontare le suddette questioni in rete con i partner europei, riuscendo a stabilire un colloquio proficuo con l’estero. E il dirigente comunale Maurizio Mandolini ha avanzato il progetto di consegnare all’Asur i risultati dei questionari effettuati sul territorio.
di Simone Paolasini
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