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Rinviati a giudizio i protagonisti della rissa al Mamamia di Senigallia

Il giudice del Tribunale li ha scarcerati: l'udienza sarà il 12 maggio. Almeno trenta i coinvolti

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Le armi usate nella rissa al Mamamia di SenigalliaSono ancora dubbie le cause della rissa che ha coinvolto oltre una trentina di persone al noto locale Mamamia di Senigallia. Tra questi anche il buttafuori del club. Per le cinque persone finite in manette è scattata subito l’udienza per direttissima che li ha rinviati a giudizio al 12 maggio. Fino ad allora la libertà: non avevano – nonostante i precedenti anche specifici – i presupposti per la permanenza in carcere.

La lite durante una serata latinoamericana al locale di via Mattei a Senigallia è scopppiata intorno alle tre, un paio d’ore dopo un primo ma limitato episodio tra due ragazzi subito cacciati. Per motivi ancora da appurare, che i Carabinieri stanno ancora vagliando, sembra sia partita da un litigio tra due fidanzati. Lei, albanese, è stata "difesa" da alcuni connazionali che hanno dato il "la": in un batter d’occhio tra uno spintone e l’altro sono rimasti coinvolte via via sempre più persone: la stima non è precisa ma si parla di 30-40 ragazzi che hanno iniziato a darsele.

Dall’interno del locale sono usciti prima nel parcheggio e poi nel giardino che arriva fino al cantiere dei lavori per la realizzazione della terza corsia. Alcuni ragazzi si sono "armati": uno di loro ha preso una spranga di ferro di quelle usate per delimitare le zone dei lavori, un altro ha prelevato un coltello dal bancone del bar.

Le armi usate nella rissa al Mamamia di SenigalliaAll’ospedale e in manette sono finiti R.S., albanese del 1976, e il suo connazionale R.D. del 1980: quest’ultimo è il buttafuori che invece di sedare gli animi ha divelto la spranga di ferro per colpire il dominicano R.J.G., del 1982, che ha avuto la peggio ed è rimasto nel campo ferito alla testa. Gli altri due sono di origine cubana (e non cilena come uscito con le prime indiscrezioni): S.P.I. e A.A.A. rispettivamente classe 1986 e 1983. Anche per loro le manette, ma dopo la convalida dell’arresto per rissa aggravata, il rilascio con rinvio a giudizio.

Ovviamente nel caos generale, molti degli intervenuti – tra i quali i due fidanzati da cui sembra sia nata la rissa – si sono dileguati. Per i Carabinieri è stato impossibile rinvenire le altre persone coinvolte a parte quelle ferite che si sono presentate all’ambulanza e al Pronto Soccorso: questi intanto hanno passato tre notti in carcere a Montacuto.

I titolari del locale hanno presentato lunedì mattina, 7 marzo, ricorso contro il provvedimento del Questore di Ancona di chiusura per trenta giorni del locale d’intrattenimento. Sul sito sembra ancora garantito il concerto del rapper Fabri Fibra anche se potrebbe non tenersi più al Mamamia ma in un altro locale di Senigallia. Sembra però che per la tappa del tour siano già stati investiti almeno 20mila euro.

di Carlo Leone

Carlo Leone
Pubblicato Martedì 8 marzo, 2011 
alle ore 15:14
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