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"Carne macinata per l’universo", il Risorgimento secondo Maurizio Maggiani

Venerdì 25 all’Auditorium San Rocco di Senigallia la conferenza-spettacolo dello scrittore ligure

Maurizio MaggianiLa tournée risorgimentale dello scrittore ligure Maurizio Maggiani arriva a Senigallia. Venerdì prossimo, 25 febbraio, all’Auditorium San Rocco, l’autore di La meccanica celeste, La regina disadorna e Il coraggio del pettirosso metterà in scena alle ore 21 il Risorgimento italiano.

Carne macinata per l’universo – Gli eroi che ci hanno rubato” è il titolo dello spettacolo in cui Maggiani narra i protagonisti e le vicende di quella che è stata la rivoluzione italiana in nome dell’Unità del Paese. La serata, organizzata dalla Biblioteca comunale Antonelliana di Senigallia, in collaborazione con il Comitato per le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità Nazionale, fa parte delle iniziative del Sognalibro programmate dalla biblioteca. 

Il Risorgimento è, secondo Maggiani, una rivoluzione continua e un cammino di autodeterminazione di un popolo. Una storia che raccoglie cinquant’anni di vita e due generazioni. Una storia “grande e tragica”, mentre “quella che si studia a scuola ne è solo il fossile, la traccia che si sta colmando di polvere”, come ha scritto Maggiani su La Stampa circa un anno fa.

So che tutti quanti passiamo mille volte da via Ugo Bassi, via Fratelli Bandiera, via Saffi, piazza Garibaldi, via Pisacane, piazza Quattro Giornate e largo Aspromonte, ma so che sono nomi che non hanno più voce e non raccontano più nulla. Salvo quello che c’è scritto sotto: patriota”. Ed è proprio questa estraneità alla nostra storia a rappresentare, per Maggiani, “la sconfitta irrimediabile dell’Italia.

Lo spettacolo, dunque, non mette in scena solo l’epopea e le gesta dei protagonisti, ma diventa, piuttosto, la riscoperta della “storia grande, anzi, grandiosa e unica” di un intero popolo. Proprio come è successo allo stesso Maggiani. “Il 2 agosto Cesenatico festeggia ricordando la Trafila Garibaldina. Io non sapevo neppure cos’era, me la sono fatta raccontare, e poi sono andato a cercarla, e di quella storia della “Trafila” me ne sono fatto una passione. Perché è una storia bellissima. E la vado raccontando in giro; e a ogni racconto aggiungo qualcosa, perché ognuno dei personaggi evoca altre storie, Anita, il Maggiore Leggero, il prete Bassi, Ciceruacchio. E vedo che la gente ha piacere di ascoltarla, e si intriga, e si vergogna di non averne mai saputo niente. E sono felice di fare la mia piccola parte per salvare dal vasto nulla, una grande epica vicenda della leggendaria vita del generale Garibaldi”.

dal Comune di Senigallia

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