Un omaggio a Emeric Jakab. La mostra di dipinti, incisioni e sculture dell’artista di origini ungheresi, corinaldese d’adozione, venuto a mancare due anni fa, è stata inaugurata venerdì 15 ottobre nella Chiesa del Suffragio.

L’associazione “Emeric Jakab Imre – Una voce per il Tibet” con il patrocinio del Comune e la BCC di Corinaldo apre le porte alla sua arte. Un artista, un vero e proprio sperimentatore, un conquistatore di nuove forme d’arte, di nuovi territori, un esploratore di nuove strade per esprimersi.

Emeric Jakab Imre nasce a Bierzava, un piccolo paesino di campagna a nord della Transilvania, padre farmacista, madre commessa e un fratello di quattro anni più piccolo. La passione per l’arte l’ha fin da subito, ma, non potendo iscriversi a una scuola d’arte decide, almeno all’inizio d’intraprendere altri percorsi.
Diplomato in chimica, esegue diversi lavori, dall’insegnante all’impiegato in uno studio di progettazione, cogliendo, nel frattempo, l’opportunità di frequentare una scuola serale d’arte della durata di tre anni ad Arad, in Romania.

Nel 1978, dopo l’incontro con Tamara Colombaroni, che diventerà sua moglie e presidente dell’associazione a lui dedicata, decide di trasferirsi a Corinaldo. Nel 1980 inizia a esporre le proprie opere in giro per l’Italia, iniziando da Sassoferrato ed esportandole, poi a Sharjah (Emirati Arabi), Budapest e a Miskolc (Ungheria).

La mostra, con ingresso gratuito sarà aperta al pubblico fino al 28 ottobre,  dalle 10-12 e dalle 16-19.

Nel 2009, Tamara Colombaroni ha costituito l’associazione “Emeric Jakab Imre – Una voce per il Tibet” che porta avanti il discorso del Tibet, un problema che troppo spesso viene dimenticato e che è sempre stato a cuore all’artista. Tutte le incisioni figurative che verranno esposte potranno essere acquistate e il ricavato andrà devoluto interamente ed esclusivamente alla causa del Tibet.