Alla scoperta di quello che dovrebbe essere un parco giochi, un’area verde per il divertimento, la socializzazione, il relax a due passi dal centro storico. E che invece si rivela per essere tutta un’altra cosa. Stiamo parlando dei Giardini Morandi, ovvero: un’area deserta, sporca, poco frequentata, anche da chi dovrebbe tenerla in condizioni decenti dal punto di vista igienico.

La segnalazione arrivata alla redazione di 60019.it è questa volta da parte di due giovani ragazze che armate di macchina fotografica e buona volontà si sono fatte un giro tra le mille sporcizie di un posto che per giovani non sembra proprio essere, i giardini Morandi.

Intitolati alla cantante mezzosoprano senigalliese Rosa Paolina Morandi (1782-1824), i giardini purtroppo sono stati e sono tutt’ora simbolo dell’incuria per quanto riguarda le zone verdi della città, al di fuori di quei pochi momenti in cui tornano ad essere protagonisti o perlomeno la cornice di noti eventi estivi.

Maria Virginia Ferroni e Chiara Iandolo hanno preso appunti fotografici e notato che nei giardini Morandi esiste una bella fontana: fontana piena però, oltre che di acqua verdastra, di tanti tipi di sporcizia, tra cui l’oggetto più evidente una bella sedia in ferro.

Totalmente scarabocchiato e graffittato il bagno pubblico, nonchè chiuso a chiave con diversi lucchetti "perché nessuno lo usava o perché, visto che fuori è sporco… figuriamoci dentro" scrivono le due giovani giornaliste.

Dalla vegetazione non curata ai bidoni stracolmi di rifiuti, dai tavoli scrivacciati e rovinati ai volantini sparsi dappertutto fino alle bottigliette di plastica vuote abbandonate a pochi metri dai bidoni.

Insomma, inciviltà e incuria hanno creato un mix di contenuti noti e meno noti, fino a vere e proprie sorprese, che fanno di quel posto tutt’altro che un’attrattiva per i giovani. "E questa storia va avanti da tempo" lamentano Chiara e Maria Virginia che concludono avanzando una richiesta: "Noi chiediamo che al posto di fare nuovi palazzi o nuove strade il comune pensi prima a questi giardini storici che non vengono rispettati".

di Carlo Leone
Foto e segnalazione di Maria Virginia Ferroni e Chiara Iandolo