Inaugurata a Senigallia la mostra su Joël Stein, successo di pubblico
Mostra divertente, interessante, coinvolgente: Schiavoni: "Senigallia votata alla ricerca artistica"
Si è inaugurata sabato 9 ottobre (in occasione della VI Giornata del Contemporaneo), a Senigallia, la mostra: “Joël Stein: visione di una ricerca”. L’importante esposizione retrospettiva dal 1946 a oggi, dedicata a Joël Stein, artista sperimentatore tra i pilastri della ricerca artistica europea nella seconda metà del XX secolo, è allestita a Palazzo del Duca e resterà aperta fino al 31 ottobre. Si potrà visitare tutti i giorni dalle 17 alle 20. Ingresso libero.
Un centinaio di persone tra autorità (tra cui la Senatrice Silvana Amati), cittadini e appassionati, hanno mosso i primi passi attraverso un allestimento pensato per raccontare i temi della ricerca dell’artista francese, in un percorso che comprende più di 50 opere.
Il 29 ottobre sarà inoltre presentata a Palazzo del Duca la altrettanto importante monografia a cura di Monica Bonollo e Alice Traforti, che accompagna l’evento e che idealmente mette in parallelo il contesto marchigiano con quello europeo. La monografia con approfondimenti sarà infatti distribuita dalla Mediateca delle Marche, mentre si trova già in distribuzione alla libreria del Museo del Centre Pompidou a Parigi dove son presenti opere di Stein, dalla libreria del Louvre e dei musei ad esso collegati.
“Senigallia – ha voluto rimarcare l’Assessore alla Cultura del Comune, Stefano Schiavoni – è da sempre votata alla ricerca artistica e alla cura espositiva dei mastri del Novecento. Oggi ancora di più, dopo aver offerto una mostra fotografica prestigiosa, unica in Italia e di valore europeo, come quella di Ara Guler, continuiamo questo percorso proponendo opere che permettono di ripercorrere insieme gli anni Sessanta e la ricerca ottica come momenti fondamentali dell’Europa a livello artistico. Stein fu il primo a lavorare col laser per finalità artistiche, contribuì al rinnovamento della scenografia e del cinema d’animazione. Insomma Senigallia propone non mostre qualunque, ma laboratori da cui possano partire altre stimolazioni e tentativi, con lo spirito scientifico necessario e sopperendo alla ormai nota mancanza di fondi e alla presenza di limiti economici, con una sana collaborazione”.
Non è un caso dunque che si tratti di un evento itinerante che offre una retrospettiva su tutta l’opera del grande artista dal 1946 a oggi, di cui Senigallia è la terza tappa europea. Partita a febbraio da Caen (Normandia – Francia dove attualmente vive Stein) negli splendidi spazi gotici dell’Abbaye-aux-Dames e Abbaye-aux-Hommes, la mostra è stata allestita al M.A.C.A. Museo Arte Contemporanea di Acri (CS) e concluderà il suo giro a Vicenza, nella Basilica Palladiana, tra dicembre e gennaio.
“Palazzo del Duca è certamente uno spazio espositivo bellissimo – ha dichiarato durante l’inaugurazione l’architetto Monica Bonollo autrice della monografia e tra gli artefici dell’evento – e avendo una lunga esperienza di collaborazioni con le amministrazioni, posso affermare che il dialogo con quella di Senigallia si è dimostrato di una qualità rara, concreto e appassionato. Una situazione dunque privilegiata se non miracolosa”, ha concluso dopo aver offerto ai presenti un interessante excursus sulla figura di Stein nel contesto storico-artistico europeo.
Artista e teorico, docente all’Università di Parigi, Stein è infatti uno degli artisti che mise in discussione l’oggettività dell’arte e la funzione del critico nella fruizione, chiamando in causa la percezione e invitando lo spettatore a un ruolo attivo e partecipato. Emblematica in questo senso è una delle opere in mostra, “Anamorfosi”, nella quale risulta evidente come sia il movimento dello spettatore stesso ad attivare l’opera e dunque l’arte. In questo senso, importante fu l’esperienza del Grav, movimento di cui Stein fu fondatore insieme ad altri e “su cui attualmente è in corso una mostra al centro Pompidou di Parigi” ha voluto ricordare Valmore Zordan (curatrice della mostra insieme a Bernard Légé), gallerista che da anni concentra la sua attenzione sull’arte cosiddetta programmata (altrove chiamata anche cinetica, optical art, ecc).
“Questa mostra oltre che interessante è inoltre molto divertente!”, ha concluso. Si è detto infine “entusiasta” per questa mostra ricchissima e delicata da allestire, il direttore del Musinf Carlo E. Bugatti, che ha inoltre sottolineato come Stein sia in grado di realizzare opere come “composizioni pittoriche, attente alla forma della scultura e indirizzate al movimento”. Bugatti ha poi ricordato la presenza nel museo di Senigallia di opere anche di Victor Vasarely, che con Munari anticipò alcune delle riflessioni su cui poi si espresse l’arte degli anni Sessanta.
Sono già previsti laboratori didattici rivolti alle scuole della fascia dell’obbligo e visite guidate che facciano della mostra un “laboratorio di avvicinamento all’arte contemporanea nel percorso scolastico legato alla storia dell’arte”, hanno precisato Bugatti e l’Assessore Schiavoni, anticipando inoltre il futuro auspicabile coinvolgimento di tutte le scuole della regione, primo fra tutti l’istituto d’arte di Ancona Mannucci e non ultimo il Politecnico delle Marche.
Joël Stein esplora luce, movimento, materiali, aspetti percettivi e interattivi. Inizia attraverso la pittura e l’incisione, attraverso forme geometriche, per poi aprirsi a installazioni, oggetti manipolabili, costruzione di sculture e macchine luminose, triedri, caleidoscopi. Opere ancora oggi godibilissime agli occhi, che portano lo spettatore in una atmosfera ludica, partecipativa, in una dimensione di allegria cromatica e formale inesauribile che troverà sbocco anche negli effetti speciali per il cinema di Henri-Georges Clouzot e per i servizi di ricerca dell’ORTF (l’Ente Radiotelevisivo Francese).
La mostra è promossa dal Comune di Senigallia, Museo d’Arte moderna dell’Informazione e della fotografia di Senigallia ed è curata da Valmore Zordan e Bernard Légé e organizzata da Valmore studio d’arte in collaborazione con le diverse istituzioni che vi partecipano: la Regione Normandia e il Comune di Caen, i Rencontres Internationales Image et Science e il C.A.M.E.R.A. (Conseil Audiovisuel Mondial pour les Études et les Réalisations sur l’Art) di Parigi, il M.A.C.A. Museo Arte Contemporanea di Acri (CS) con la promozione della Regione Calabria, dell’Università della Calabria e della B.C.C. Mediocrati, il MUSINF di Senigallia e il Comune di Vicenza. La mostra a Senigallia si intende inoltre realizzata nell’Ambito del Progetto Giovani Ricercatori di Senso, frutto dell’Accordo di Programma quadro stipulato tra Regione Marche e Ministero della Gioventù.
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