Visita dell’artista Enzo Cucchi alla mostra di Ara Guler a Senigallia
Apprezzamento per le opere nell'esposizione curata dal Museo dell'Informazione e dell'Arte Moderna
Continuo afflusso di pubblico, di artisti e di esperti di fotografia anche nelle ultime ore di apertura della mostra di Ara Guler a palazzo del Duca. Una mostra, che ha rilanciato a livello nazionale l’immagine di Senigallia come città della fotografia.
Tra le personalità, che hanno visitato sabato l’esposizione anche Enzo Cucchi, protagonista, a livello internazionale della pittura contemporanea. Cucchi, percorrendo l’itinerario espositivo di Palazzo del Duca ha espresso al direttore del Musinf, il prof. Carlo Emanuele Bugatti vivo apprezzamento per le opere esposte, rilevando sia la poesia sia la tecnica delle opere del grande fotografo turco, entrato nella storia della fotografia per le foto di Istanbul e per i ritratti di grandi personalità della politica e della cultura, e per aver collaborato con Cartier Bresson nell’agenzia Magnum.
Enzo Cucchi è nato a Morro d’Alba, il 14 novembre 1949. Nel 1977 ha esposto i suoi disegni agli Incontri internazionali d’Arte. Nel 1980 è stato invitato da Bonito Oliva alla Biennale di Venezia tra i protagonisti della Transavanguardia italiana e da questo momento è stato presente nelle maggiori rassegne internazionali. Nel 1984 si è trasferito a Roma.
Cucchi attraversa con sguardo visionario il mito, la storia dell’arte, la letteratura, il presente, dando vita a composizioni di grande intensità simbolica. A partire dalla serie Vitebsk/Harar del 1984 l’artista sperimenta l’uso di superfici extrapittoriche e l’inserimento di oggetti e materiali quali supporto o rafforzamento dell’immagine dipinta, ottenendo l’attenzione di istituzioni come il Solomon R. Guggenheim Museum di New York e il Centre Georges Pompidou di Parigi, che nel 1986 organizzano una sua personale.
Le numerose opere di carattere pubblico realizzate dalla fine degli anni Ottanta nascono dall’esigenza di sperimentare l’attualità del suo linguaggio attraverso tecniche diverse, che gli permettano di confrontarsi con la complessità dello spazio urbano o con singoli contesti culturali.
Si ricordano le sculture permanenti al Bruglinger Park di Basilea (1984), al Louisiana Museum of Modern Art di Humlebaek (1985, Copenhagen), la fontana nel giardino del Museo Pecci di Prato (1988) e la Fontana d’Italia all’ingresso della York University di Toronto (1993); le monumentali opere in ceramica per l’Ala Mazzoniana della Stazione Termini di Roma, quelle per la Stazione Salvador Rosa (2002) nella metropolitana di Napoli; i mosaici per il Museum of Art di Tel Aviv (1999), per l’aula delle udienze del nuovo Palazzo di Giustizia di Pescara e per la sede del museo MACRO a Roma (2001).
L’attenzione per l’interazione tra discipline diverse ispira inoltre numerose collaborazioni: dall’ideazione di progetti editoriali con Mendini ed Ettore Sottsass (I Disuguali) alle scenografie di numerosi spettacoli, tra i quali la Tosca andata in scena al Teatro dell’Opera di Roma nel 1992, o l’ideazione del sipario del teatro La Fenice di Senigallia, di cui il Musinf conserva ed espone il dipinto di prima progettazione.
Vive e lavora tra Roma e Ancona.
da Musinf
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