L’Idv Senigallia contro l’esecuzione di Sakineh
La nostra realtà cittadina si unisca con gesti, anche simbolici, alla mobilitazione internazionale
L’Idv Senigallia si unisce con forza all’appello per fermare l’esecuzione di Sakineh Muhammadi Ashtiani sottoscritto da tante personalità e governi occidentali, tra cui spiccano il governo francese e la presidenza della Repubblica Italiana.
La grande mobilitazione di opinione pubblica, unita a quella dei suoi rappresentanti, ci mostra il lato migliore dell’Occidente di cui siamo parte e che fa del rispetto dei diritti dell’uomo un valore inderogabile e cogente.
Ci piace pensare che all’inizio del XXI secolo i confini nazionali non possano esistere quando si tratta di accettare dei principi di base che devono essere condivisi e difesi da tutti e che nessuna scusante possa esser invocata per giustificare atti di barbarie che sviliscono la dignità umana senza avere nessuna funzione sociale o giuridica di qualche utilità.
Ci riferiamo alle punizioni corporali e alla paventata esecuzione che il governo teocratico iraniano minaccia di infliggere ad una sua concittadina. L’Italia, come primo paese occidentale ad aver abolito la pena di morte (1889 C.p. Zanardelli), non può (e di fatto non accetta nella sua maggioranza) accettare simili inutili sadismi anche se travestiti da consuetudini o diritti tradizionali di certe culture.
La possibilità di influire sulla decisione ultima del governo iraniano deve farci agire per 2 motivi: 1° dimostrare al mondo che l’opinione pubblica può modicare i costumi dei governanti; 2° salvare una vita umana che ha un valore intrinseco concordemente alla dichiarazione universale dei diritti dell’uomo (in special modo all’art. 3).
Ribadiamo quindi un plauso ai tanti, dalle persone comuni fin ai massimi vertici europei, che hanno sposato questa causa particolare che però assurge a simbolo generale dei tanti oppressi nel mondo che subiscono ingiustizie e offese nei loro diritti fondamentali.
Ci piacerebbe che anche Senigallia, nelle sue istituzioni, volesse, come tanti altri comuni, partecipare con un piccolo gesto, anche solo simbolico come una bandiera o una dichiarazione ufficiale, che vada ad unirsi alle tante voci che si sono già levate e hanno unito milioni di persone e istituzioni in questa battaglia di civiltà.
Il Talmud ci dice che "Chi salva una vita salva il mondo intero", forse è un po’ fuori dalle linee di programma del governo di una piccola cittadina come la nostra, ma noi crediamo nessuno accuserebbe un simile atto di arroganza o intempestività.
Da IdV Senigallia
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