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Spettacolo teatrale su Sant’Agostino al Goldoni di Corinaldo

Sabato 28 alle 21:15 va in scena "Floria e Agostino": regia di Mauro Pierfederici, testo di Giovanni Caputo

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Estate Corinaldo 2010Sabato 28 agosto 2010, alle ore 21:15, si terrà presso il Teatro Goldoni di Corinaldo uno spettacolo teatrale su Sant’Agostino con testo di Giovanni B. Caputo dal titolo: “Floria e Agostino: il giardino di Agostino”. Lo spettacolo è in prima rappresentazione assoluta: è uno spettacolo teatrale con musiche di scena e danza.

La trama dello spettacolo trae ispirazione da una celebre narrazione contenuta nelle Confessioni di Agostino d’Ippona: in una notte d’estate Agostino adolescente ruba le pere da un giardino e per questo furto sant’Agostino esprime un immenso senso di colpa e una riflessione amara sul bene e sul male nell’Uomo. La pièce dilata questo episodio adolescenziale a un momento di iniziazione all’amore e all’intuizione del fluttuante equilibrio tra bene e male, inserendo il personaggio di Floria, sua futura compagna.

La scena è d’estate, in una notte limpida dal cielo stellato e dal colore azzurro intenso. Floria invita Agostino a seguirla nel giardino, lui coglie il frutto con desiderio e rapimento, ma anche con la felicità e l’inquietudine della giovinezza. L’amore è vissuto dai protagonisti in modi diversi: nelle sue parole d’amore Agostino pone le sue idee filosofiche ancora non consapevoli, mentre Floria vive l’amore con la forza che avvicina le persone, fonde sensazioni ed emozioni, unisce le anime e genera vita. Si ode il canto di Adeodato: è voce angelica di un’anima prima di nascere e sta per incarnarsi nel figlio di Floria e Agostino.

L’amore
spinge i due innamorati a fuggire dal mondo chiuso del giardino. Interviene la madre Monica in cerca del figlio disobbediente e irrequieto. Monica è rattristata dall’osservare Agostino così lontano da lei e dedito ai piaceri; perciò guida con arti magiche il destino del figlio. Alla fine della pièce, quando l’alba d’oro sorge inondando la scena, un monologo offre una riflessione d’apertura al divino che illumina dall’armonia dell’anima la bellezza del mondo, mentre Adeodato canta la trascendenza dell’Uomo a Dio.

Le musiche originali di Paola Perruccivogliono cogliere le emozioni e gli stati d’animo dei personaggi nelle loro dinamiche intime, mentre le voci bianche illuminano gli aspetti più trascendenti e metafisici della narrazione per il personaggio di Adeodato. La scelta dell’arpa è legata alla citazione di Agostino nei suoi testi sulla musica. La parola è tuttavia protagonista anche negli interventi musicali dove la ritmicità del testo si integra nella struttura musicale. Ne consegue una duplice interpretazione: momenti di recitazione con una espressione vicina al “recitar cantando” dove al posto della parola cantata viene introdotta una recitazione misurata ritmicamente che rimane assai vicina alla recitazione naturale per i tre personaggi di Agostino, Floria e Monica. La regia è di Mauro Pierfederici.

Gli interpreti sono: Roberto Tarsi (Agostino), Laura Belbusti (Monica), Francesca Berardi (Floria). Le voci bianche di Clizia Mochi e Moreno Panni interpretano Adeodato. Le coreografie create da Francesca Berardi sono interpretate dalle danze di Lara Mandolini e Emanuele Piazzai. L’arpista è Paola Perrucci.

Ingresso gratuito.
Per informazioni e prenotazioni: tel. 393.2212749.

da Giovanni Battista Caputo

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Giovedì 26 agosto, 2010 
alle ore 9:27
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