"Testamento Biologico, dal centro sinistra un’inutile e dannosa forzatura"
Il PDL spiega la scelta di aver votato contro l’istituzione del Registro per i testamenti Biologici
Perché il voto negativo del gruppo consiliare del PDL sulla mozione presentata dal centro sinistra sull’istituzione del Registro per i testamenti Biologici nella nostra città? Interrogarsi sul “fine vita”, sulle problematiche legate al “testamento biologico” è un fatto importante, anche per un’istituzione pubblica comunale.
Va quindi ai colleghi consiglieri il merito di aver predisposto tale mozione, che ha permesso di aprire tale discussione in aula consiliare. Interrogarsi su tali tematiche è importante ma alquanto complesso. Il PDL crede che in queste circostanze di assoluta delicatezza, dove sono coinvolti la coscienza individuale, l’etica ed i valori morali e religiosi, oltreché i diritti civili di ognuno, ogni rappresentate politico, deve spogliarsi dei panni dell’amministratore legato alle logiche di parte, e deve esprimersi secondo i propri convincimenti personali, in assoluta autonomia, rispetto a direttive o indicazioni di partito.
Pertanto il PDL non ha voluto e non vuole esprimersi come movimento politico sul merito di una tematica, nei confronti della quale, è stata data a tutti i consiglieri comunali la piena libertà di valutazione, senza che venissero indicate linee guida, tanto meno direttive vincolanti. Quello che però ha visto concorde il gruppo, e che ha portato al voto contrario nei confronti della pratica, è la critica nei confronti dello strumento che i proponenti la mozione hanno individuato nella nostra città e che ha trovato approvazione dal consiglio comunale. Intanto, quello che è stato criticato è il metodo della discussione.
Un tema così importante, che necessita un’attenta riflessione, non può essere liquidato nel giro di poco meno di un ora di discussione, nella sessione plenaria del consiglio. Sarebbe stata più opportuna una discussione approfondita, per lo meno nelle commissioni consiliari competenti, in modo tale da sviscerare la proposta e valutarne appieno i contenuti e le implicazioni. Inoltre, proporre l’istituzione di un Registro Comunale, finalizzato a raccogliere i c.d. “testamenti biologici” e rinviare ad un successivo regolamento comunale, la predisposizione e la gestione di tale strumento, è assolutamente inutile e dannoso. Inutile, perché tale materia non rientra minimamente in quelle per cui un Consiglio Comunale, né tanto meno un’Amministrazione Comunale può intervenire e regolamentare alcunché.
Oltretutto con tale deliberazione il Consiglio si è auto-conferito, di fatto, un vero e proprio potere legislativo, che in realtà nel nostro ordinamento costituzionale spetta esclusivamente allo Stato ed alle Regioni, giammai ai Comuni. Oltretutto su di una materia, quella dei diritti civili, del trattamento sanitario e del fine vita, che rientrano nell’esclusiva competenza del Parlamento nazionale
Pertanto, ancorché l’Amministrazione dovesse avviare la realizzazione di tale Registro e prevedere una sua regolamentazione, ciò non avrebbe alcuna efficacia giuridica.
Insomma, il Testamento Biologico, nel nostro sistema non ha ancora trovato disciplina ed applicazione e giusto o non giusto, non può essere l’autonomia di un Consiglio Comunale a modificare lo stato dei fatti. Piaccia o non piaccia! Inoltre, tale deliberazione è dannosa, perché produce nella cittadinanza un affidamento errato su di uno strumento, che come abbiamo sostenuto non ha alcun valore.
Perché prendersi gioco di chi soffre e magari aspetta con ansia una normativa nazionale che definisca una volta per tutte tale tematica, facendogli invece credere che a Senigallia sarebbero possibile cose, che in realtà non trovano alcun riscontro ed alcun valore vincolante per medici ed istituzioni?
Ciò non ci è sembrato in alcun modo corretto. Non si può strumentalizzare un tema così delicato e così doloroso, cercando di metterci sopra sempre il cappello della politica. Non si può forzare la mano, illudendo la città che si realizza qualcosa, che poi non potrà trovare applicazione e valore giuridico.
Ricordo a questi signori delle destre locali, che Eluana Englaro, e' stata costretta all'alimentazione forzata per 17 anni! In 17 anni, non uno schifo di politicante italiano, si e' vagamente impegnato nello scrivere una legge DOVUTA, gia' esistente nella maggioranza dei paesi europei (Gia' ma questi paesi, non hanno all'interno dei loro confini, uno staterello tumorale perennemente ingerente sulle questioni etiche, no?!?).
A me risulta che le volonta' di Eluana Englaro, siano state accolte con tanto di sentenza, nonostante questa non aveva lasciato nulla di scritto, nero su bianco. Dire che il Testamento Biologico depositato in un apposito registro comunale creato e predisposto in tal senso, non abbia nessun valore giuridico, e' la piu' grossa boiata che questo PDL locale potesse partorire. Detta onestamente, sarebbe stato piu' sensato da parte loro, dire che di Testamento Biologico, non ne sanno una mazza, e si limitano a seguire i consigli del clero, che colma le loro lacune e le loro mancanze in tal senso.
La dimostrazione di una certa incompetenza, sta tutta nel fatto che questa destra, ritiene che l'argomento dei Testamenti Biologici, sia stato discusso solo in un'ora di seduta consigliare, mentre la realta' dei fatti, e' che nella nostra citta', ci sono politici, cittadini ed Associazioni LAICHE, che si battono da tempo per il riconoscimento del diritto all'autodeterminazione.
Sveglia quindi, altro che critica!!
Il problema degli italiani e' che dimenticano troppo presto...Dimenticano anche che il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi (L'unto del Signore!), quando la sentenza sul caso Englaro, stava per essere messa in pratica, si sia addirittura permesso di dire, facendo una delle sue solite figure barbine, che Eluana poteva avrebbe potuto anche ed ancora avere figli(!!!). Se non e' meschinita', crudelta', bassezza morale e prepotenza questa...!?!?
Che il progresso, quello che va avanti grazie ai cittadini e non alla politica soggetta alle ingerenze, vada avanti!...Se questa destra e questo governo, vogliono seguire esclusivamente le direttive CEI/Vaticano, sui temi etici, sappiano che il rischio di rimanere al Medioevo come sono rimasti loro, e' concreto.
Distinti saluti,
Paul Manoni
Temo che si sia caduti in un grosso equivoco. Anzitutto non si tratta di voler una legge nei comuni. Le dichiarazioni anticipate sui trattamenti sanitari dovrebbero servire a chi le rilascia per scegliere o non scegliere determinate terapie. Si presume che la persona sia informata dal proprio medico quali possano essere gli esiti delle proprie scelte. (credo che ognuno di noi abbia sempre il diritto di fare queste scelte, anzi, ogni medico informa i suoi pazienti sulle terapie, mentre ogni paziente è libero di scegliere). Questo deve valere anche per quando non sarò più capace di comunicare. Non è una cosa illegale, se i cittadini stessi chiedono in pratica, redigendo queste disposizioni e dichiarandolo con atto notarile sostitutivo allo sportello del proprio comune. Il nostro Parlamento che noi abbiamo delegato con il nostro voto a fare le leggi, adempi il suo dovere di legislatore. In Germania è stata promulgata la legge sulle disposizioni dei pazienti un anno fa, e vi erano già oltre otto milioni di disposizioni redatte in un database. Anche per i medici è più semplice decidere se intraprendere, continuare o interrompere una terapia quando esiste una volontà espressa. Nel registro viene semplicemente notificato l'avvenuta redazione dell'atto e dove il testatore lo tiene riposto. Mina Welby
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