Ultima puntata, quella di venerdì 2 Luglio, per Caterrad’Una: mezz’ora in diretta su Radio 2 Rai da Piazza Roma a Senigallia per iniziare la giornata di CaterRaduno. Dopo aver salutato il pubblico, in particolare i quattro "eroi" che stazionano sotto il solleone, arriva il primo colpo di scena per Massimo Cirri e Filippo Solibello.

Una vigilessa senigalliese trascina infatti un Professor Macrì in evidente stato confusionale verso il palco: dice di averlo trovato in spiaggia nei pressi della Rotonda, una scarpa in mano, maglietta strappata, calzini buchi, capelli più arruffati del solito… ma finalmente giungono a termine le ricerche che i conduttori portavano avanti da tre giorni!

Sul palco, con Macrì che continua ad imperversare, sale una coppia "in incognito" che si è appena sposata nel Municipio di Senigallia: si sono conosciuti al CaterRaduno del 2000, ci hanno "pensato" 10 anni, ma hanno scelto di nuovo la trasmissione di Radio 2 Rai per coronare il proprio sogno. E’ uno dei "lieto fine" che si vanno cercando in questi giorni in cui "L’amore vince sempre".

Dopo la rassegna stampa di Laura Troja, che promuove lo stagista Tommaso Aimo a lettore delle previsioni meteo, Emil esegua dal vivo la sua "Mi Distruggo" e Marco Ardemagni dà il via alla sfilata degli oggetti che andranno all’asta nel pomeriggio di sabato 3 Luglio: ci sono una foto originale di Oliviero Toscani, quella che invece ritrae Giovanni Amendola, un manifesto pubblicitario d’annata firmato Milo Manara, un bozzetto che raffigura Michele Serra ed il manifesto del Summer Jamboree 2007 autografato da Dita Von Teese. Infine, è arrivato da Roma anche il graffito di 2 metri per 3 che riproduce la Trabant che sfonda il Muro di Berlino.

La chiusura della puntata spetta a Flavio Lotti, salito sul palco con la fiammella prelevata alla Marcia della Pace Perugia-Assisi 2010, che parla degli incontri in corso alla Rotonda di Senigallia: la Tavola della Pace. Lotti promuove poi Caterpillar sul campo: "E’ come vorremmo che fosse tutta la Rai!".
E’ proprio così.

di Luca Ceccacci