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Lotta alle povertà, ActionAid segnala Silvana Amati tra i parlamentari più attivi

Proposta della senatrice: imposta sulle transazioni finanziarie (ITF) a favore di interventi di solidarietà

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Silvana AmatiNella sala video di Bloomsbury, a Roma, è stato presentato il quarto rapporto annuale di Actionaid sul tema dell’impegno dell’Italia nella lotta alle povertà. All’incontro, promosso dall’organizzazione internazionale indipendente impegnata nella lotta alle cause della povertà, numerose sono state le presenze di personalità di rilievo della cooperazione e delle istituzioni parlamentari.

Gli attori Giampaolo Morelli, Pia Di Meo, Rolando Ravello, Luca Ward e Natasha Stefanenko hanno dato voce a testimonianze provenienti da Sudafrica, Etiopia, Brasile, Afghanistan.

Nel rapporto di Actionaid presentato ufficialmente giovedì 17 giugno, sono stati pubblicati anche i nominativi dei parlamentari italiani che maggiormente si sono impegnati sui temi della cooperazione e dello sviluppo.

Tra questi figura la Senatrice senigalliese Silvana Amati, alla quale, nell’occasione, Actionaid ha chiesto di illustrare il Disegno di Legge di cui è prima firmataria.

Si tratta di un’innovativa proposta legislativa, finalizzata all’istituzione di un’imposta sulle transazioni finanziarie (ITF) a favore di interventi solidarietà nazionale ed internazionale.

La Senatrice Amati ha segnalato che il Disegno di Legge è stato sottoscritto e condiviso da Senatori di maggioranza e opposizione, tra cui Barbara Contini, Luigi Ramponi, Roberto Di Giovan Paolo, Mauro Del Vecchio, Anna Maria Carloni, Ferrante, Franca Donaggio, Fiorenza Bassoli, Roberto Della Seta, Emanuela Bajo e Gian Piero Scanu.

La Senatrice Amati ha inoltre spiegato che la misura legislativa, che mira principalmente a finalità umanitarie e di solidarietà, potrebbe essere uno strumento utile anche a scoraggiare le operazioni finanziarie meramente speculative, che, come tutti oggi sanno, di fatto si sono mostrate economicamente capaci di destabilizzare gli stessi mercati finanziari.

Se questa proposta fosse approvata e condivisa anche da altri Parlamenti europei, procurerebbe un gettito tra i 160 e i 400 miliardi di dollari, da destinare non solo alla cooperazione internazionale, ma anche alle politiche sociali e all’abbattimento del debito dei Paesi poveri.

La Senatrice Amati ha poi sottolineato che le indagini tra gli italiani confermano che il 75% dei cittadini crede che il nostro Paese debba rispettare gli impegni internazionali presi con i Paesi in via di sviluppo, nonostante la crisi economica in atto.

Solo il 7% degli italiani considera le misure di solidarietà come atto caritavole, mentre il 40% pensa che tali risorse possano servire a garanzia della stabilità globale, compresa la lotta alla minaccia costituita dal terrorismo internazionale.

Il Disegno di Legge presentato al Senato è composto di soli quattro articoli, definisce meccanismo e finalità dell’imposta sulle transazioni finanziarie, fissa la necessità di predisporre un regolamento attuativo e coordinato con le norme di diritto comunitario, e prevede che il gettito dell’imposta vada ripartito al 50% al Fondo per la cooperazione allo sviluppo ed il restante 50% al Fondo per l’occupazione (Cassa integrazione).

da Silvana Amati

Silvana Amati
Pubblicato Venerdì 18 giugno, 2010 
alle ore 15:25
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