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Ciclista investita da un’auto alle Saline di Senigallia

Scaraventata prima sul parabrezza e poi a terra la donna ha riportato contusioni e tanto spavento

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La scena dell’incidente in via delle Genziane a SenigalliaDopo la scia di incidenti dei giorni scorsi che vedeva coinvolti diversi mezzi a due ruote toccati o non "visti" dai conducenti di quelli a quattro, la scena si è ripetuta ancora e Senigallia è stata teatro dell’ennesima caduta rovinosa a terra di una ciclista che si è impattata contro una Fiat Seicento nel quartiere Saline, all’incrocio dell’ufficio postale.

La scena dell’incidente in via delle Genziane a SenigalliaLa bicicletta condotta da R.M., senigalliese di 24 anni, che percorreva via delle Viole stava attraversando l’incrocio in direzione Coop intorno alle ore 10:30 di martedì 8, quando si è ritrovata davanti un’auto, una Fiat Seicento condotta da un’altra donna, che percorreva via delle Genziane in direzione via Mercantini.

La scena dell’incidente in via delle Genziane a SenigalliaL’impatto è stato violento, nonostante la velocità dichiarata dalla conducente fosse "bassa". Il parabrezza dell’auto è completamente crinato. Sull’asfalto nessun segno di frenata, solo la ciclista, la bicicletta respinta a qualche metro di distanza e le scarpe "lanciate" fino al vicino bar.

Illesa la conducente del mezzo, per la ciclista per fortuna solo qualche contusione, una piccola frattura e tanto spavento per quello che con tutta probabilità poteva essere evitato con un pò più di attenzione.

di Carlo Leone
Foto di Libero Api

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Martedì 8 giugno, 2010 
alle ore 19:57
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Commenti
Ci sono 8 commenti
Anonimo2010-06-09 09:33:31
Veramente la tipa in bicicletta ha attraversato la strada senza guardare NULLA, e la povera signora che guidava la macchina si è trovata davanti la bici senza poter far niente.
Pessimo giornalismo.
CL 2010-06-09 12:17:36
sarà...
sarà anche un esempio di pessimo giornalismo ma io non ho dato colpa a nessuno, non spetta nemmeno a me darla e non mi interessa...il monito "...un pò più di attenzione..." è banalmente rivolto a chiunque si metta sulla strada.
Grazie per essersi firmato/a...veramente audace!
Carlo Leone
Anonimo2010-06-09 16:43:02
..Che stessero + attenti anch i ciclisti !
.. Io farei prendere la patente anche ai ciclisti .. spesso si immettono in strada senza guardare .. non rispettano i sensi vietati .. viaggiano in coppia occludendo la carreggiata .. non stanno sulle piste ciclabili neanche quando ce ne è la possibilità .. che le hanno fatte a fare ? le strade son diventate sempre + strette e pericolose per dare spazio a mega marciapiedi e piste ciclabili non utilizzati ..
Anonimo2010-06-09 17:42:05
sono la diretta interessata. la ciclista. io non ho guardato nulla? ...ma per favore..
Anonimo2010-06-10 17:54:04
non hai guardato un ....
1) non hai fatto lo stop, perche costa troppa fatica sganciare le scarpe con gli attacchi!
2)cercavi di andare controsenso! (per via delle mimose.
3) l'auto non aveva nessun obbligo perche proveniva da via delle genziane,( doveva andare piano e ...piano andava).
4)ti ho visto un paio di volte passare con il rosso al semaforo della scuola marchetti quando vado alla coop a fare spesa.

fermarsi per perdere l'allenamento! scherzi! sembra che andate tutti alla coppa del mondo!
Le macchine non sono da meno, scambiano la strada per quella di le mans.
Roberto Chiostergi 2010-06-10 17:54:55
Più bici meno auto
Le strade strette servono per andare più piano ed essere più prudenti, la "moderazione della velocità" è il leit-motiv di tutti gli ingegneri del traffico che ben sanno che nelle città va molto più veloce una bicicletta spinta da un essere umano che una macchina da 100 cavalli. La strada è un luogo, non un moto a luogo, fa parte della città. non è di proprietà dei mezzi più ingombranti, più invadenti e più pericolosi (auto e moto), ma ci passano pedoni, ciclisti, disabili, bambini, anziani, mamme e nonne con carrozzine e passeggini. L'uso smodato dell'automobile crea un mare di problemi, dall'inquinamento all'occupazione stabile di porzioni enormi di territorio, all'esigenza di continuare a costruire e mantenere strade e infrastrutture a spese di tutta la comunità, in una città come la nostra, dove gli spostamenti potrebbero avvenire per la maggior parte in bicicletta, a piedi o con i mezzi pubblici (che se fossero più utilizzati, probabilmente si potrebbero incentivare). E' ovvio che tutti gli utenti devono prestare attenzione, compresi i ciclisti, ma quando le auto invadono le piste ciclabili (succede regolarmente sul lungomare) o i marciapiedi? Forse (a parte le più elementari norme di buona educazione e rispetto delle regole) non riusciamo ancora a comprendere il senso della compartecipazione alla cosa comune, perché seduti nelle nostre automobili private, proprio perché percepiamo la privatezza della nostra condizione, pensiamo di non far parte di una comunità civile, ma di esistere come se fossimo i soli ad abitare il pianeta.
Lostolto 2010-06-14 21:58:10
"...sembra che andate tutti alla coppa del mondo! Le macchine non sono da meno, scambiano la strada per quella di le mans".

e tu sei un (...omissis...) sputasentenze xD
Staresti bene a Forum ;)
Anonimo2010-06-18 07:23:52
ma via delle mimose è a doppiosenso!
poi quell'incrocio è davvero fatto male. se non ci si sporge davvero in mezzo alla carreggiata le macchine parcheggiate impediscono la visuale completamente.
ATTENZIONE!
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