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Intervista a Mirco Pierantoni, capitano della Pallacanestro Senigallia

I prossimi avversari, il grande momento della squadra e il suo straordinario rapporto con i tifosi

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Centro BLU Marine Standard

Mirco Pierantoni
Mirco Pierantoni ha 29 anni ed è il capitano della Goldengas dei sogni.

Sul campo, Mirco è un lottatore, pronto a battersi su ogni pallone e a non mollare mai. Il suo impegno e la sua tenacia lo hanno infatti reso il beniamino della tifoseria biancorossa.

Al termine della regular season, Mirco si è piazzato al 3° posto della classifica rimbalzisti (8,86 a partita) e al 6° in quella della Valutazione (15.59). Nei play-off il suo rendimento è andato in crescendo: dopo le due gare contro Fossombrone, la sua Media Valutazione è salita a 17,5.

60019.it lo ha intervistato e Pierantoni si è dimostrato un ragazzo serio e molto determinato: le sue parole sono quelle di un vero capitano.

Dopo lo strepitoso cammino fatto in regular season e nella fase ad orologio, la Goldengas ha schiacciato Fossombrone con un bel 2-0 secco nel primo turno di play-off.
A questo punto, il popolo biancorosso continua a crederci sempre di più.
Voi giocatori siete sicuramente consci di questa situazione, volevo chiederti: che aria si respira nello spogliatoio Goldengas?

Non è una banalità, ma l’aria che si respira è sempre la stessa. Da subito ci siamo posti l’obiettivo di lavorare e dare il massimo tutti i giorni per ottenere i risultati migliori, che poi lo sappiamo… all’inizio erano quello della salvezza e di un eventuale raggiungimento dei play-off. Strada facendo l’obiettivo si è trasformato nella lotta al vertice e abbiamo infatti concluso con un ottimo secondo posto. Ora si prende tutto quello che viene, ma ti ripeto, lo spirito è sempre lo stesso: la gran voglia di lottare fino alla fine per non avere nessun rimpianto.

Ora c’è Padova, formazione compatta ed esperta. Domenica in gara 1 saranno privi di Cagnin, come lo sono stati in gara 3 contro Chieti, dove hanno comunque vinto grazie ad una gran prova di carattere.
Carattere e grinta sono elementi importanti anche di questa Goldengas.
Cosa ci dobbiamo aspettare dal confronto?

È una semifinale play off e sicuramente sarà una serie bella tosta!
Negli ultimi 3 anni, Padova ha raggiunto la finale ben 2 volte ed è sempre stata la favorita. Quest’anno, poi, è riuscita a mantenere saldo il suo nucleo inserendo all’interno nuovi giocatori di ottima quadratura.
Ripeto, sarà uno scontro tosto, perché rispetto a Chieti, Padova è forse una squadra un po’ meno tecnica ma più compatta, più organizzata, più esperta… sarà una battaglia e noi sicuramente dovremo dare il 110% per portare a casa il risultato.

Parliamo un attimo di Amici, giocatore giovanissimo che sta contribuendo significativamente ai successi Goldengas.
Dopo la vittoria in gara 2 contro Fossombrone, nella quale Alessandro ha disputato una gran partita, ho letto in diversi forum vari commenti su di lui: nessuno mette in discussione il suo talento e il suo potenziale, ma molti lo accusano di essere una testa calda e un provocatore, sottolineando come ciò possa precludergli una carriera ad altissimi livelli.
Tu che lo vedi tutti i giorni sul campo, cosa diresti a tal riguardo?

No, no… Alessandro non è sicuramente una testa calda anzi, è un ragazzo bravissimo che sa stare all’interno di un gruppo partecipandone con grande spirito e felicità.
Quello che forse non riesce ancora a controllare è l’entusiasmo. Ale ha 18 anni, un enorme potenziale e una gran voglia di fare e quando entra in campo vuol sempre vincere come tutti. La sua energia è per noi, a volte, davvero una marcia in più. Sicuramente una cosa che con il tempo dovrà acquisire è quell’esperienza che gli insegnerà ad essere più lucido in certi momenti della partita, ma ripeto: ha solo18 anni. Inoltre, ci tengo ad aggiungere che Alessandro non è sicuramente un provocatore come molti hanno insinuato… è solo molto esuberante e questo è un bene. Non è dunque vero ciò che si dice. Lo voglio ripetere: Amici è un ragazzo bravissimo, io con lui ho un ottimo rapporto come del resto tutti gli altri giocatori. Ale scherza sempre e ha una gran voglia di giocare, una gran passione per la pallacanestro e soprattutto… è un gran talento! 

Domanda personale: fino a pochi anni fa eri considerato un buon giocatore di serie C.
Ora, a 29 anni, sei il capitano di una squadra che può andare in A dilett., grazie anche al tuo eccezionale rendimento.
Come spieghi la tua straordinaria ascesa?

Guarda… io sono arrivato qui dopo aver fatto la solita trafila a Pesaro e devo dire che Senigallia è stata la mia scelta fortunata. Come è insito nel mio carattere, sono arrivato con una gran voglia di lavorare e con l’umiltà di imparare.
Qui ho avuto anche la fortuna di incontrare, negli anni, grandi giocatori che sono tuttora grandi amici, come Paialunga, Minelli, Panichi, Bob Terenzi (Mirco si scusa con chi non ha nominato, ndr) dai quali ho imparato prima di tutto come ci si deve comportare nel mondo dello sport. Sai, oggi quest’ambiente è circondato da molte falsità e secondo me la cosa che conta di più nello sport come nella vita è la lealtà, l’esser uomo.
A livello tecnico ho sempre cercato di apprendere e far mie quelle piccole cose che vedi fare ai cosiddetti “grandi”.
… poi… la fortuna certo, ma vedi… un’altra cosa fondamentale che un giocatore deve capire è che la pallacanestro non va interpretata, secondo me, come ad esempio… “se uno non mi passa il pallone me la prendo perché voglio far 20 punti a partita!”. Il basket è uno sport di squadra: c’è una rosa di 12 giocatori più l’allenatore, la società e l’obiettivo è unico. C’è chi fa i punti, chi prende i rimbalzi, chi difende… e per dire, quando un mio compagno realizza un canestro, quel canestro è anche mio! Se io recupero un pallone in difesa, quel pallone recuperato è anche di tutti i miei compagni! Se questo è lo spirito comune di una squadra, beh… puoi avere anche meno talento, ma sicuramente hai una marcia in più, perché ci sono 5 persone in campo che lottano per un unico obiettivo! E questo spirito è la forza della Goldengas di quest’anno!

Ultima domanda: come dicevamo in apertura, il popolo biancorosso ci crede davvero.
Questo lo dimostra il grande attaccamento della gente alla squadra: ad esempio, a Fossombrone i senigalliesi erano in tanti e ora, per la trasferta di Padova si sta organizzando un pullman di tifosi.
Voi giocatori avete sempre ricambiato lo straordinario affetto dei supporter: significativi i vostri giri di campo a fine partita per battere loro cinque!
A questo punto cruciale della stagione e da capitano, cosa ti senti di dire a tutta la gente che vi ha sempre seguito e continua a seguirvi da così vicino?

Innanzitutto non posso che ringraziarli perché come tu hai appena detto, ci hanno sempre dimostrato grande attaccamento e grande vicinanza, sia nel bene che nel male.
Quello che posso promettere a tutti i supporter biancorossi è  che questa squadra, comunque vada, uscirà  dal campionato avendo dato il 1000 %, questo davvero lo posso promettere.
Poi io mi auguro, come tutti, che si riesca ad arrivare fino in fondo, ma la strada è ancora lunga.
Garantisco che la Goldengas lotterà fino all’ultimo secondo per portare la vittoria a Senigallia!

di Andrea Marcellini

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